Champbons

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Champbons
frazione
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Piemonte
Città metropolitana Torino
Comune Exilles
Territorio
Coordinate45°05′24″N 6°55′03″E / 45.09°N 6.9175°E45.09; 6.9175 (Champbons)
Abitanti2
Altre informazioni
Cod. postale0122
Prefisso10050
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Champbons
Champbons

Champbons è una frazione del comune di Exilles, nella città metropolitana di Torino[1], a circa 890 m s.l.m.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La borgata del Champbons, così come quella del Deveys, venne incendiata dai piemontesi nel 1593, durante le guerre tra François de Bonne de Lesdiguières e Carlo Emanuele I di Savoia[2]. Il villaggio fu poi spazzato via dalla Dora Riparia durante l'alluvione del 20 maggio 1728, come riportato in una relazione stesa dal castellano di Oulx Claude Gyord; in tale occasione andò distrutta, oltre a case e opifici, anche una cappella intitolata a santa Chiara[3][4][5]; un'altra inondazione ha causato danni nel 1957[5]. A Champbons Maggiore era presente una fucina che, ricostruita dopo la prima inondazione, durante tutto l'Ottocento produsse chiodi e bulloni per la realizzazione della vicina ferrovia del Frejus, per poi essere nuovamente distrutta dall'alluvione novecentesca[4].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

È divisa in due piccoli borghi: Champbons Inferiore o Minore, in sponda sinistra della Dora Riparia, e Champbons Superiore o Maggiore, in quella destra[4]; il primo è costruito lungo la strada, il secondo è allargato sulla conoide dei due rii Neimar e du Chenal.

Nel Champbons Maggiore c'è una piccola cappella, attestata almeno dal 1840[6], dedicata a san Pietro in Vincoli, e i ruderi della fucina; nel Champbons Minore si trova il vecchio forno comunale. In entrambe le borgate è inoltre presente una fontana datata 1892[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il territorio di Exilles, su Comune di Exilles. URL consultato il 15 maggio 2024.
  2. ^ Ruggiero, p. 198.
  3. ^ Studi piemontesi, p. 396.
  4. ^ a b c d Guida turistica (PDF), su Comune di Exilles. URL consultato il 16 maggio 2024.
  5. ^ a b NOTE ILLUSTRATIVE della CARTA GEOLOGICA D’ITALIA alla scala 1:50.000 (PDF), su Ispra, 122-125.
  6. ^ Casalis, p. 198.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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