Chalcophaps stephani

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Tortora di Stephan
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseAves
OrdineColumbiformes
FamigliaColumbidae
SottofamigliaRaphinae
TribùTurturini
GenereChalcophaps
SpecieC. stephani
Nomenclatura binomiale
Chalcophaps stephani
Pucheran, 1853

La tortora di Stephan o tortora smeraldo di Stephan (Chalcophaps stephani Pucheran, 1853) è un uccello della famiglia dei Columbidi[2].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La tortora di Stephan è lunga 24–25 cm e pesa 118-126 g[3]. Molto simile alla tortora smeraldina ha rispetto a questa specie dimensioni inferiori. La colorazione generale è marrone con le remiganti e le timoniere più scure e le zone inferiori più chiare. La parte superiore e anteriore del capo è bianco candido nel maschio e grigia nella femmina. Il collo del maschio ha una leggera iridescenza bluastra. Le ali hanno una marcata iridescenza verde tendente al bronzo[3]. L'iride è marrone scuro, il becco arancione o rosso, le zampe rosso scuro[3].

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Trascorre gran parte del tempo sul terreno su cui cerca frutta caduta, semi e insetti, si nutre inoltre delle feci contenenti residui di frutti degli storni metallici che raccoglie sul terreno[3]. Il nido, costruito vicino al terreno o a pochi metri di altezza, è formato da ramoscelli, foglie e altro materiale vegetale[3]. Depone due uova color crema o giallastre[3]. Compie spostamenti stagionali in base alle risorse alimentari[3].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Presente nella Papua Nuova Guinea, arcipelago di Bismarck, Sulawesi e isole circostanti[3]. Vive nelle foreste umide sempreverdi, foreste secche di ricrescita secondaria in prossimità della costa, bordi delle foreste e foreste di ricrescita secondaria fino a 1200 metri[3].

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Comprende le seguenti sottospecie[2]:

  • C. s. wallacei Brüggemann, 1877 - Sulawesi e isole Sula;
  • C. s. stephani Pucheran, 1853 - isole Kai, isole Aru e Papua occidentali, Nuova Guinea e arcipelaghi di Bismarck e di D'Entrecasteaux;
  • C. s. mortoni E. P. Ramsay, 1882 - Bougainville e isole Salomone.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) BirdLife International 2012, Chalcophaps stephani, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Columbidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 19 maggio 2014.
  3. ^ a b c d e f g h i David Gibbs, Eustace Barnes and John Cox, Pigeons and Doves – A Guide to the Pigeons and Doves of the World, Sussex, Pica Press, 2001, ISBN 90-74345-26-3.

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