Centro storico di Cesena

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Voce principale: Cesena.

Il centro storico di Cesena, raccolto sotto l'antica Rocca Malatestiana, contiene chiese e palazzi di interesse storico e artistico e preserva parte delle mura che circondavano la città dall'epoca medievale e gran parte dei torrioni e delle porte.

Piazze e vie[modifica | modifica wikitesto]

La fiera di San Giovanni in piazza del Popolo.

La piazza principale è piazza del Popolo, caratterizzata al centro dalla fontana del Masini, risalente alla fine del Cinquecento; vi si tiene il mercato cittadino due volte la settimana[1]. Su di essa affacciano il palazzo comunale, la Loggetta Veneziana, la Rocchetta di Piazza e la chiesa dei Santi Anna e Gioacchino.[2]

Collegato alla Piazza del Popolo da via Zeffirino Re, si trova il Palazzo del Ridotto, edificio dedicato a papa Pio VI[3], questo antico palazzo è circondato da tre piazze: piazza Almerici; piazza Bufalini, dove è ubicata la Biblioteca Malatestiana, una biblioteca che già il grande umanista Flavio Biondo riteneva una delle migliori d'Italia[4] e inserita dall'UNESCO, prima in Italia, nel Registro della Memoria del Mondo[5]); la terza è piazza Fabbri dove durante lo scavo per un parcheggio sotterraneo fra il 1997 e il 1998 è stato rinvenuto un'abitazione antica, una domus, con all'interno una pavimento musivo.

La cattedrale di San Giovanni Battista.

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiese di Cesena.

La cattedrale, dedicata a san Giovanni Battista e realizzata in stile gotico, risalente alla fine del Trecento, con una cripta che racchiude da secoli le spoglie di san Mauro[6], è stata completamente smembrata nel XX secolo di tutto lo stile settecentesco contenuto all'interno e risparmiando solo la cappella della Madonna del Popolo; nella facciata sono state chiuse una monofora e due finestroni, aggiunti mattoni nuovi e l'altare su cui posavano le sculture del Bregno è andato perduto.

Vi è poi la chiesa di Sant'Agostino, edificata su disegno del Vanvitelli[7], e la chiesa di San Domenico (conservano numerosi dipinti)[8] e, appena fuori dal centro storico, la abbazia di Santa Maria del Monte, che ospita opere pittoriche di notevole valore storico-culturale e una collezione di ex voto fra le più grandi d'Europa, costituita da tavolette dipinte a partire dal 1400 che raffigurano i miracoli con i quali la Vergine del Monte esprimeva la sua protezione a Cesena e ai cesenati[9].

La Torre bizantina, risalente al X secolo, probabilmente era la torre campanaria di una chiesa andata poi distrutta.[10][11]

Palazzi[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Palazzi di Cesena.
L'interno della sala degli Specchi del palazzo comunale.

In contrada Chiaramonti ci sono alcuni palazzi, costruiti o abbelliti nel periodo dei papi cesenati. Tra questi palazzo Ghini, realizzato dall'architetto e pittore mantovano Leandro Marconi[12]; palazzo Guerrini Bratti, anch'esso decorato da Leandro Marconi[13]; palazzo Sirotti Gaudenzi, caratterizzato da una facciata neoclassica e i cui interni sono stati interamente decorati da Felice Giani e Giovan Battista Ballanti Graziani[14]; palazzo Chiaramonti, acquistato dal papa cesenate Pio VII (Barnaba Chiaramonti) e decorato da stucchi e da affreschi realizzati da Giuseppe Milani[15].

Oltre ai palazzi monumentali presenti nella contrada Chiaramonti un altre zone sorgono il palazzo Romagnoli, maestoso edificio seicentesco decorato dal Milani[16]; Palazzo Ghini, progettato nel XVII secolo dall'architetto Pier Mattia Angeloni, sul cui cortile monumentale si affacciano le quattro statue di Francesco Calligari raffiguranti quattro divinità; palazzo Masini, ricco di decorazioni pittoriche neoclassiche; casa Sirotti, di antichissima costruzione, nel quale risiedette anche San Carlo Borromeo[17].

Fortificazioni[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Rocca Malatestiana (Cesena), Mura di Cesena e Barriera Cavour.

Cesena deve alla famiglia dei Malatesta anche la sua Rocca, una delle più imponenti della Romagna, con una corte e due torrioni centrali, chiamati "Maschio" e "Femmina". In quest'ultimo è allestito il "Museo della civiltà contadina" che offre ai visitatori uno spaccato sul mondo rurale romagnolo nel corso dei tempi, mentre nel "Maschio" è posta l'esposizione permanente di ceramiche malatestiane[18].

La Rocca Malatestiana in primavera.

L'inizio della costruzione della cinta muraria di Cesena si fa risalire intorno all'anno Mille. Questa cinta muraria risulta ancora per la maggior parte intatta e ben individuabile nel tessuto urbanistico; le porte ancora esistenti sono quattro: Porta Santi, Porta Fiume, una delle due Portacce e Porta Montanara[19].

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

In Piazza Guidazzi si trova il teatro Alessandro Bonci, ultimato nel 1846 su progetto dell'architetto Vincenzo Ghinelli; esso si presenta con una facciata in stile neo-classico tipica dei teatri italiani del periodo, e con pregevoli interni dotati di ampi saloni da ricevimento, cavea con platea e cinque ordini di palchi compreso il loggione; il teatro vanta un'ottima acustica[20].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Capellini, p. 79.
  2. ^ Capellini, p. 77.
  3. ^ Capellini, p. 87.
  4. ^ La Biblioteca Malatestiana su malatestiana.it, su malatestiana.it. URL consultato il 18-09-2009.
  5. ^ (EN) La Biblioteca Malatestiana su unesco.org, su portal.unesco.org. URL consultato il 7 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 5 agosto 2009).
  6. ^ Touring Club Italiano, p. 71.
  7. ^ Lauretano, p. 116.
  8. ^ Lauretano, p. 148.
  9. ^ Guter, p. 69.
  10. ^ Il professor Mengozzi interviene sulla torre bizantina, su Corriere Cesenate. URL consultato il 12 luglio 2021.
  11. ^ cesenadiunavolta, La Torre Cesenate Bizantina, su Cesena di una volta. URL consultato il 12 luglio 2021.
  12. ^ Capellini, p. 96.
  13. ^ Capellini, p. 92.
  14. ^ Capellini, p. 93.
  15. ^ Capellini, p. 94.
  16. ^ Capellini, p. 95.
  17. ^ Capellini, pp. 95-96.
  18. ^ Quilici, pp. 170-171.
  19. ^ Lauretano, p.146.
  20. ^ Capellini, p. 65.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gianfranco Lauretano, Cesena, nello sguardo, nella mente, nel cuore, a cura di Marisa Zattini, Cesena, Il Vicolo, 2010, ISBN 978-88-96431-15-3.
  • Josef Guter, I monasteri cristiani. Guida storica ai più importanti edifici monastici del mondo, Roma, Arkeios, 2008, ISBN 978-88-86495-93-6.
  • Touring Club Italiano, La provincià di Forlì-Cesena: Terra del Sole, Bertinoro, Longiano, Cesenatico, Milano, Touring Editore, 2003, ISBN 88-365-2908-9.
  • Lorenzo Quilici, Architettura e pianificazione urbana nell'Italia antica, L'erma di Bretschneider, 1997, ISBN 88-8265-007-3.
  • EAD., Decorazioni a Cesena: dal Barocco all'Eclettismo, Milano, 1991, ISBN 88-366-0338-6.
  • M. Gori, Le quinte dell'abitare. I palazzi e le ville di Cesena dal Barocco all'eclettismo, Cesena, 1988. ISBN non esistente.
  • G. Savini, La pittura a Cesena nel Settecento, Cesena, 1984. ISBN non esistente.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]