Centro internazionale di ricerca per le storie locali e le diversità culturali

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Il Centro internazionale di ricerca per le Storie locali e le Diversità culturali (International Research Center for Local Histories and Cultural Diversites) è un centro speciale di ricerca dell'Università degli Studi dell'Insubria, istituito nel 1999.

Finalità[modifica | modifica wikitesto]

Nato sul modello del Centre for English Local History dell'Università di Leicester[1], il Centro promuove la ricerca sulle storie e culture locali, con particolare attenzione alla metodologia e allo studio critico delle fonti, anche attraverso la collaborazione con Enti, pubblici e privati, e associazioni scientifiche con interessi convergenti[2].

Attività[modifica | modifica wikitesto]

Nell'ambito della ricerca, il Centro si occupa dell'edizione di fonti storiche e della ricerca bibliografica, attraverso la realizzazione di una serie di pubblicazioni e banche dati.

Per quanto riguarda le pubblicazioni, il Centro cura:

  • la collana “La Storia di Varese”[3],un progetto editoriale che copre un arco cronologico che si estende dalla preistoria fino all'età contemporanea e di cui ad oggi sono stati pubblicati sei volumi[4];
  • la collana “Fonti”[5], che pubblica le edizioni critiche di fonti documentarie del territorio varesino e comense. In particolare, nell'ambito dell'edizione informatica delle fonti documentarie medievali, il Centro ha partecipato all'iniziativa della Regione Lombardia, Codice diplomatico della Lombardia Medievale, con l'edizione digitale dei documenti appartenenti al fondo di Santa Maria del Monte di Velate, conservato presso l'Archivio di Stato di Milano, comprensivi di regesto, apparato critico e note introduttive[6].

Nel campo della didattica, sono stati realizzati corsi di aggiornamento e di perfezionamento postlaurea[7], sulle fonti, gli strumenti e i metodi di ricerca sulle storie locali, destinati sia a specialisti che a cultori della materia, insegnanti di ogni ordine, curatori di musei, operatori turistici e dei beni culturali.

Il Centro possiede una biblioteca che raccoglie materiale bibliografico e documentale per la ricerca nelle discipline storiche, con fondi dedicati alla storia del territorio varesino e dell'area prealpina. È presente anche un fondo relativo al Futurismo, con manifesti riguardanti la nascita e la diffusione del movimento e alcuni volumi dei suoi principali interpreti e protagonisti[8].

Nel 2005, in occasione del centenario della nascita della rivista Poesia, è stata organizzata una mostra dal titolo “1905-2005 L'estetica della velocità. Poesia & Universo futuribile” (Varese, Villa Panza, 1 ottobre - 27 novembre 2005), in cui è stata proposta una lettura del movimento futurista, attraverso arte, poesia e ricerca tecnologica[9].

Il Centro mette a disposizione anche un archivio fotografico, costituito prevalentemente dal Fondo del fotografo varesino Vivi Papi (1937-2005), che copre un arco di tempo compreso tra i primi anni Cinquanta e il 2005 ed è specializzato soprattutto in riproduzioni d'arte[10].

Organizzazione[modifica | modifica wikitesto]

Il Centro è presieduto dal Professor Renzo Dionigi, Rettore dell'Ateneo fino al 2012, è diretto dal Professor Gianmarco Gaspari, docente del Dipartimento di Scienze Umane per l'Innovazione del Territorio ed è retto da un Consiglio Scientifico[11].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Claudia Biraghi, Varese, il Centro universitario di ricerca sulle storie locali, in Il senso della Repubblica, n. 12, dicembre 2015, p. 7. URL consultato il 3 maggio 2016.
  2. ^ Articoli 3 e 4 del Regolamento del Centro, su cslinsubria.it. URL consultato il 3 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 25 marzo 2016).
  3. ^ Piano dell’opera del progetto, su cslinsubria.it. URL consultato il 3 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 7 maggio 2016).
  4. ^ Civiltà romana nel varesotto. Testimonianze in un volume, in Il Giorno. Varese, 19 dicembre 2014, p. 9.; Spartà Gianni, Gianmarco Gaspari: la «Storia di Varese» non resta incompiuta, in Lombardia Oggi, 7 giugno 2015, pp. 12-13.
  5. ^ Collana Fonti, su www4.uninsubria.it. URL consultato il 3 maggio 2016.
  6. ^ Patrizia Merati (a cura di), Le carte della chiesa di S. Maria del Monte di Velate, vol. I (922-1170). URL consultato il 3 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 4 maggio 2016).; Patrizia Merati (a cura di), Le carte della chiesa di S. Maria del Monte di Velate, vol.II (1171-1190). URL consultato il 3 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 4 maggio 2016).
  7. ^ Ambrogina Zanzi, Importanti iniziative del Centro Internazionale di Ricerca per le Storie Locali e le Diversità Culturali dell’Università degli Studi dell’Insubria, in Calandari d’ra Famiglia Bosina par ur 2003, p. 279.; L’Insubria e la sua storia, in La Prealpina, 8 febbraio 2014, p. 18.; La storia locale in luce. Un corso di aggiornamento all’Insubria, in Il Giorno. Varese, 17 febbraio 2015, p. V.
  8. ^ All’Insubria un’importante collezione di volumi futuristi, in Varesenews, 3 febbraio 2009. URL consultato il 3 maggio 2016.
  9. ^ In cielo, in terra, in mare sfrecciavano i Futuristi, in La Repubblica.it, 12 ottobre 2005. URL consultato il 3 maggio 2016.
  10. ^ Varese in centomila scatti, in Varesefocus, settembre 2013.
  11. ^ Organizzazione e persone, su cslinsubria.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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