Centro di documentazione Matteo Lanzoni di Polimoda

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Centro di documentazione Matteo Lanzoni Polimoda Library
Villa Favard
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàFirenze
IndirizzoVia Curtatone, 1 - 50123 Firenze
Caratteristiche
TipoPrivata, specializzata in moda
Sito web
Coordinate: 43°46′14.42″N 11°13′37.17″E / 43.770672°N 11.226992°E43.770672; 11.226992

Il Centro di documentazione Matteo Lanzoni / Polimoda Library, ha sede a Firenze, Villa Favard.

Nato per coadiuvare gli studenti di Polimoda nel loro percorso formativo, si rivolge anche ai creativi che abbiano necessità di documentarsi nel proprio ambito lavorativo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Istituito da Polimoda[1] nel 1986, è stato aperto al pubblico esterno nel 1993, previo pagamento di una quota. Da gennaio 2012 si è trasferito dalla storica sede di Villa Strozzi a quella di Villa Favard.

Patrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Il patrimonio del Centro di Documentazione[2] è composto da:

  • Biblioteca della moda e dei creativi: circa 22.000 volumi (il 66% circa in lingua inglese, il 30% in lingua italiana) sulla storia e sui fenomeni di costume e moda, con particolare riferimento al design della moda, alla tecnologia del settore tessile e abbigliamento, nonché su marketing ed economia;
  • Emeroteca di Polimoda: oltre 500 testate di riviste, di cui 115 in abbonamento corrente per una copertura cronologica che spazia dalla fine del XIX secolo[3] ad oggi.

Integrano e completano la collezione circa 1000 lookbook[4] e cataloghi commerciali, la Cineteca della moda[5], e Vogue Archive[6].

Biblioteca della moda e dei creativi[modifica | modifica wikitesto]

La collezione testimonia le tre distinte accezioni della parola Moda[7], ovvero:

  • Moda come Vestiti e acconciature legate ad un determinato periodo storico e al gusto di quella società;
  • Moda come Area produttiva, industria e commercio degli articoli di vestiario;
  • Moda come Modus vivendi, come fenomeno al di là del capriccio passeggero, ma in sintonia con un vero e proprio costume sociale[8].

Allo stesso tempo, la biblioteca si è accresciuta comprendendo quelle discipline che concorrono a sviluppare il processo creativo in tutte le sue possibili forme.

Per questo, la biblioteca è organizzata in 4 aree[9]:

  • Tessile e abbigliamento, anima originaria della biblioteca;
  • Arti, in tutte le sue declinazioni: storia dell'arte, arti, sport, teatro, cinema, musica...
  • Fotografia, da quella di natura a quella di moda, da quella di viaggio a quella etnografica e antropologica;
  • Innovation management, come alimentare la creatività e gestire l'innovazione.

Emeroteca di Polimoda[modifica | modifica wikitesto]

L'Emeroteca è composta dall'archivio storico, ad accesso riservato e su appuntamento, e dai periodici correnti esposti nell'area reference del Centro di Documentazione[10].

Rappresenta il punto di forza del Centro di Documentazione: le testate conservate in archivio “fotografano” lo sviluppo del mercato editoriale a partire dai giornali specializzati nel costume e nella moda femminile, seguendone lo sviluppo nelle società di massa e postmoderne attraverso l'esplosione del mercato giovanile e dello street fashion.

Le testate in abbonamento corrente a loro volta testimoniano l'ulteriore cambiamento che sta vivendo il “sistema della moda”[11] e il mutamento del “senso della moda”[12].

Servizi[modifica | modifica wikitesto]

La biblioteca è organizzata a scaffale aperto ovvero è ordinata secondo la 20 ed. della Classificazione decimale Dewey, per determinare la collocazione dei libri sugli scaffali.

Il catalogo on-line della Biblioteca[13] raccoglie le notizie relative al patrimonio documentale: monografie, periodici, video, DVD, non-book material.

È possibile interrogare l'OPAC su argomenti specifici, con varie modalità di ricerca sia in lingua italiana che inglese.

L'OPAC della Polimoda Library è interrogabile anche attraverso il MetaOPAC AZALAI italiano MAI[14].

Polimoda Authorities[modifica | modifica wikitesto]

La specificità della raccolta e le esigenze informative dell'utenza hanno richiesto un tipo di indicizzazione particolarmente dettagliato, che si avvale per la classificazione della Classificazione decimale Dewey, e per la soggettazione dei Polimoda Authorities[15]: soggetti (Thesaurus Polimoda in italiano e in inglese) e nomi (Nomi-Autori e Nomi-Soggetto).

Thesaurus Polimoda[modifica | modifica wikitesto]

Da subito è stato sviluppato uno strumento di lavoro - il Lessico strutturato su abbigliamento e costume[16], che è stato il primo passo per la costruzione del Thesaurus Polimoda[17].

La fonte di riferimento per le faccette, è stata l'Art and Architecture Thesaurus[18] del Getty Research Institute.

L'edizione in uso è costituita da 8 faccette (Abbigliamento, Attività, Attributi fisici, Concetti associati, Materiali, Oggetti, Persone, Stili e Periodi) e 13 gerarchie. I descrittori accettati sono circa 1850[19], ed è in corso un costante aggiornamento per accogliere le nuove parole[20] della moda[21].

Il Thesaurus Polimoda, lavoro pionieristico in questo ambito d'uso, è oggi una delle fonti[22] per il settore moda del Nuovo Soggettario Italiano[23] realizzato a cura della BNCF.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Scuola di Moda, Fashion Design, Marketing:Corsi & Master di Moda - Polimoda, su polimoda.com. URL consultato il 9 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2014).
  2. ^ Copia archiviata (PDF), su polimoda.com. URL consultato il 2 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2014).
  3. ^ Marcella Mazzetti, L'emeroteca della moda, in «Biblioteche oggi», 6/2008, p. 39.
  4. ^ Documentazione visiva di una stagione di moda. Distribuiti a chi lavora nell'industria della moda, sono l'archivio dell'etichetta (http://opac.polimoda.com/Record.htm?idlist=1&record=19248190146910663729)
  5. ^ La Biblioteca della Moda: Centro di Documentazione Matteo Lanzoni - Polimoda, su polimoda.com. URL consultato il 2 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2014).
  6. ^ Vogue Archive - Polimoda, su polimoda.com. URL consultato il 9 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 12 maggio 2014).
  7. ^ Ugo Volli, Manuale di semiotica, Roma-Bari, Laterza, 2003, pp. 222-224; Gillo Dorfles, Mode & modi, Milano, Gabriele Mazzotta, 1979.
  8. ^ Gilles Lipovetsky, L'impero dell'effimero. La moda nelle società moderne, Milano, Garzanti, 1989.
  9. ^ Copia archiviata (PDF), su polimoda.com. URL consultato il 2 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2014).
  10. ^ La Biblioteca della Moda: Centro di Documentazione Matteo Lanzoni - Polimoda, su polimoda.com. URL consultato il 2 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2014).
  11. ^ Roland Barthes, Sistema della moda. [La moda nei giornali femminili: un'analisi strutturale], Torino, Einaudi, 1970.
  12. ^ Roland Barthes, Il senso della moda. Forme e significati dell'abbigliamento, a cura di Gianfranco Marrone, Torino, Einaudi, 2006.
  13. ^ Home Page, su opac.polimoda.com. URL consultato il 9 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 17 agosto 2013).
  14. ^ MAI. Ricerca globale
  15. ^ Michael Gorman, L'authority control nel contesto del controllo bibliografico in ambiente elettronico, in «International Conference Authority Control: Definition and International Expediences, Firenze, 10-12 febbraio 2003», Firenze, Firenze University Press, 2003 (http://www.sba.unifi.it/ac/relazioni/gorman_ita.pdf) (ultima visita 12/02/2014).
  16. ^ Lessico strutturato su abbigliamento e costume, a cura di Tiziana Marchi e Fabio Valtancoli, revis. dei termini in lingua inglese a cura di Francine De Luca, [Firenze], marzo 1992 [Dattilloscritto].
  17. ^ Paola Capitani - Marcella Mazzetti, Parole di moda... ovvero il fascino discreto della terminologia in «Bibelot», 3/2003 (http://www.aib.it/aib/sezioni/toscana/bibelot/0303/b0303k.htm) (ultima visita 10/02/2014).
  18. ^ Art and Architecture Thesaurus, New York, Oxford University Press, 1990.
  19. ^ Centro di documentazione di Polimoda, Thesaurus Polimoda. Ed. aggiornata al marzo 2005, a cura di Fabio Valtancoli e Marcella Mazzetti, con la collaborazione di Paola Capitani, Firenze, stampa 2005.
  20. ^ Marcella Mazzetti, Femminile, maschile o transgender? La questione di genere nel linguaggio della moda, Convegno delle Stelline, Milano, Marzo 2009 (http://www.personae.it/cms/uploads/Stelline%2012%20marzo_2009/Abstract_Mazzetti.pdf Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive.) (ultima visita 11/02/2014).
  21. ^ Irene Danelli, Lessico della moda in Enciclopedia della moda, volume Universo Moda, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani, 2005, pp. 469-479.
  22. ^ crediti
  23. ^ Nuovo soggettario

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Marcella Mazzetti. L'emeroteca alla moda. "Biblioteche Oggi", Milano, n. 6, 2008, pp. 39–43 (http://www.bibliotecheoggi.it/2008/20080603901.pdf) (ultima visita 10/02/2014).
  • Marcella Mazzetti, Vuoto creativo? Centro di documentazione Matteo Lanzoni... Tutta la moda che cerchi! Convegno in occasione dell'inaugurazione della nuova Biblioteca del Polo di Rimini, 24 settembre 2007 (http://www.polorimini.unibo.it/NR/rdonlyres/F1ED3710-738F-4F13-BC68-80137EE88E49/0/2007_Convegno_Mazzetti.pdf) (ultima visita 11/02/2014).
  • Marcella Mazzetti, Un centro di eccellenza per la moda: il Centro di Documentazione Matteo Lanzoni [Tesi di diploma Università degli Studi di Roma La Sapienza, Scuola speciale per Archivisti e Bibliotecari], AA. 2003-2004.
  • Paola Corrias, Biblioteca-Centro di documentazione di Polimoda in Semantica e terminologia nei portali, Tavola rotonda, Firenze, 11-12 dicembre 2000, pp. 45–49 (https://web.archive.org/web/20060628011712/http://eprints.unifi.it/archive/00000155/00/Semantica_e_terminologia_nei_portali.pdf) (ultima visita 10/02/2014).
  • Tiziana Marchi, Le centre de documentation de Polimoda, Florence in Huguette Rouit, Jean-Marcel Humbert (a cura di), A la recherche de la mémoire, le patrimoine culturel: actes du colloque, München; New York, K.G. Saur, 1992 (IFLA publications, 62.), pp. 198ss.
  • Tiziana Marchi, The documentation centre of Polimoda in Art Libraries Journal, 14/4/1989, pp. 28–29.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]