Castello di Villanova

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Disambiguazione – Se stai cercando altro edificio con questo nome, vedi Castello di Villanova (Cassolnovo).
Castello di Villanova
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàBarberino di Mugello
Coordinate43°59′31.3″N 11°16′12″E / 43.992029°N 11.270001°E43.992029; 11.270001
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Stilemedievale

Il castello di Vilanova si trova in località Le Maschere-Strada della Futa, nel comune di Barberino di Mugello (FI).

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Vista dal cortile superiore
Veduta

Fu un possesso dei nobili Ubaldini chiamati da Villanova, intorno al 1250, ed in seguito della famiglia de' Bettini, ramo degli Ubaldini. È raffigurato, nelle Piante di Popoli e Strade dei Capitani di Parte Guelfa, rilevazione condotta fra il 1582 e il 1586, come una piccola cerchia di mura con porta sovrastata da una torre e un edificio. Si può ipotizzare che l'edificio ospitasse una comunità di un certo rilievo, visto che dentro le mura esisteva anche una Compagnia e la chiesa di San Jacopo[1].

Nello statuto della Potesteria di Barberino di Mugello (1563) si legge che uno dei consiglieri della Borsa del Consiglio proveniva dal comune di Villanova; incarico di una certa importanza poiché nelle competenze del Consiglio rientravano le normative che regolavano le transazioni economiche della comunità[1].

La chiesa di San Jacopo, riedificata nel 1334, sotto il patronato dei nobili Cattani, venne annessa dall'arcivescovo di Firenze alla curia di Santa Maria a Colle Barucci nel Piviere di san Giovanni a Petrojo nel 1565. Chiesa e castello furono acquistati nel 1611 dal marchese Ottavio Gerini e compresi nella tenuta e parco della Villa Le Maschere, una delle più vaste ville campestri della provincia del Mugello[1].

Su parte dei ruderi fu probabilmente edificato l'attuale ottocentesco castello, ricostruito con architettura medioevale di Carlo Gerini e adibito a scuola e convento. Il primo restauro della torre con la porta e la scalinata è stato effettuato nel 1990 per evitare il progressivo deterioramento e la probabile perdita. Il castello ed il parco sono stati oggetto di un piano di recupero volto alla trasformazione ad uso di ristorante e locale per cerimonie o banchetti[1].

Nel 2003 ha ospitato il raduno nazionale del Registro Beta Montecarlo, che ha rilanciato le attività del sodalizio dopo anni di fermo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

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