Castello Pandone (Venafro)

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Castello Pandone
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Molise
CittàVenafro
IndirizzoVia Tre Cappelle
Coordinate41°28′57.93″N 14°01′54.92″E / 41.482757°N 14.031921°E41.482757; 14.031921
Informazioni generali
Tipocastello
Sito webwww.visitmolise.eu/attrazione/-/d/dms/1565981/castello-pandone
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Il Castello Pandone è un castello medievale trasformato poi in palazzo e situato a Venafro, in Molise. Il castello ospita il Museo nazionale di Castello Pandone.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il castello viene distrutto dal terremoto del 1349. Fu quindi ricostruito e, nel 1443, con l'arrivo degli Aragonesi, il castello passò nelle mani della famiglia Pandone che lo ampliò e lo trasformò in un palazzo rinascimentale.

Dopo la decapitazione di Enrico a seguito del suo tradimento nei confronti di Carlo V, il feudo passò successivamente a varie famiglie tra cui quella dei Lannoy.

Agli inizi del 1700 il complesso feudale divenne proprietà della famiglia Carafa. Gli attuali proprietari del castello sono la famiglia Lombardi, i quali lo acquisirono nel secondo decennio dell'Ottocento.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La posizione della fortezza fu scelta per la sua importanza strategica, permettendo di controllare l'ingresso dell'alta valle del Volturno.

La struttura architettonica è il risultato di aggiunte, demolizioni e restrutturazioni successive, tutte modifiche poste in atto dalle varie famiglie che si sono susseguite nella proprietà del castello. È possibile individuare alcuni nuclei architettonici di epoche diverse.

Il nucleo originario è una struttura monoblocco, i cui resti sono visibili alla base del mastio lombardo.

A seguito del terremoto del 1349, il complesso fortificato è stato ampliato durante la ricostruzione: La fortezza è rafforzata dall'elevazione di un recinto quadrangolare con almeno due torri. La seconda metà del X secolo vide la costruzione di un fossato di cinta e di tre grandi torri circolari a base tronconica, poste agli spigoli settentrionale, occidentale e meridionale della costruzione. Le tre torri furono probabilmente inglobate nell’originario assetto, poi andato distrutto, che ne prevedeva probabilmente quattro.

In epoca aragonese, Il conte Francesco Pandone fece allargare il fossato e rafforzò la struttura difensiva, mentre Enrico, all'inizio del XVI secolo, trasformò l'edificio in una residenza rinascimentale, con la loggia e il giardino. Egli, inoltre, commissiona anche la realizzazione di una decorazione pittorica ad affresco (1522 - 1527) che rappresenta i migliori cavalli del suo allevamento.

Sotto i Lannoy, vennero apportate nuove modifiche all'architettura e alle decorazioni, accentuando il carattere residenziale del castello.

Particolarità della fortificazione è la presenza di tre torri anziché delle quattro canoniche.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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