Casa Merciai

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Casa Merciai
Casa Merciai
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàFirenze
IndirizzoVia della Pergola 57
Coordinate43°46′30.72″N 11°15′46.44″E / 43.7752°N 11.2629°E43.7752; 11.2629
Informazioni generali
CondizioniIn uso

La casa Merciai, o Leopardi, è un edificio di Firenze, situato in via della Pergola 57.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Già dei Mannozzi, la casa passò nel 1580 ai da Castello, quindi, nel 1602, agli Arrigoni da Bergamo. A questo periodo, tra la fine del Cinquecento e i primi del Seicento, si deve la riconfigurazione della facciata nei termini attuali, che Francesca Carrara ipotizza riconducibile a una iniziativa degli Arrigoni e data ai primi decenni del Seicento.

Nel corso del Settecento la casa divenne proprietà della famiglia Maggioli, quindi nel 1824 passò a Gaetano Gasparri, ministro dello Stato Civile del regno, che comprò anche l'antica casa adiacente già del Cellini. Nel 1850 risultava dell'antiquario Riccieri (che oltre all'abitazione vi aveva sistemato la propria galleria). Successivamente passò ai Merciai e, nel 1936, ai Bordoni.

In alcuni ambienti dell'edificio è stato a lungo lo studio del pittore e scultore Marcello Tommasi, mentre non trova riscontro la tradizione che vuole essere stato nel cortile modellata da Benvenuto Cellini la statua del Perseo (riferibile invece al numero 59 di questa stessa via).

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Finestra inginocchiata

Walther Limburger (che la segnala come casa Merciai) la dice alla maniera di Bernardo Buontalenti. Così Mazzino Fossi: "È un notevole esempio di architettura manierista fiorentina. Conserva ancora un bel cortile". Per il repertorio di Bargellini e Guarnieri è d'impianto quattrocentesco, rimaneggiata nel Cinquecento.

Si tratta senza dubbio di un'architettura d'autore, di notevole impatto per quanto concerne il fronte, decisamente sviluppato in altezza grazie ai suoi quattro piani (più un volume in soprelevazione) organizzati su soli tre assi. Portone e finestre presentano cornici in pietra riccamente lavorate. Sul portone è uno scudo con un'arme con il campo troncato.

«A piano terra in posizione decentrata si apre a sinistra l'ampio portale a tutto sesto, sormontato da un timpano spezzato e richiuso, sorretto da mensole su volute con grottesche, con un grande stemma cancellato che si ricollega alla parte superiore del portale. A destra le due finestre, di cui la seconda poi trasformata in porta, sono sormontate la prima da timpano semicircolare e la seconda da timpano triangolare, entrambi spezzati e richiusi, poggianti su volute decorate da grottesche; nella parte inferiore della finestra inginocchiata superstite le due mensole inquadrano una specchiatura decorata con festone. Le tre finestre del primo e secondo piano sono decorate da brachettone lineare, poggiante su analoghe volute decorate a grottesche, come quelle del terzo piano, alte però la metà delle precedenti. La facciata è chiusa da una gronda alla romana, e sul tetto si eleva un altro piano costruito al posto dell'altana. Sul giardino retrostante sussiste un elegante loggiato su colonne tuscaniche. Una stanza del piano nobile mantiene la tipologia della camera ad alcova con decorazioni attribuibili alla cerchia di Matteo Bonechi.»

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Casa Merciai
  • Nuova guida della città di Firenze ossia descrizione di tutte le cose che vi si trovano degne d’osservazione, con piante e vedute, ultima edizione compilata da Giuseppe François, Firenze, Vincenzo Bulli, 1850, p. 356;
  • Walther Limburger, Die Gebäude von Florenz: Architekten, Strassen und Plätze in alphabetischen Verzeichnissen, Lipsia, F.A. Brockhaus, 1910, n. 462;
  • Walther Limburger, Le costruzioni di Firenze, traduzione, aggiornamenti bibliografici e storici a cura di Mazzino Fossi, Firenze, Soprintendenza ai Monumenti di Firenze, 1968 (dattiloscritto presso la Biblioteca della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le province di Firenze Pistoia e Prato, 4/166), n. 462;
  • Piero Bargellini, Ennio Guarnieri, Le strade di Firenze, 4 voll., Firenze, Bonechi, 1977-1978, III, 1978, p. 61;
  • Toscana esclusiva, pubblicazione edita in occasione dell’iniziativa Firenze: cortili e giardini aperti, 18 e 25 maggio 2003, a cura dell’Associazione Dimore Storiche Italiane, Sezione Toscana, testi a cura dell’Associazione Culturale Città Nascosta, Firenze, ADSI, 2003, pp. 17–18;
  • Atlante del Barocco in Italia. Toscana / 1. Firenze e il Granducato. Province di Grosseto, Livorno, Pisa, Pistoia, Prato, Siena, a cura di Mario Bevilacqua e Giuseppina Carla Romby, Roma, De Luca Editori d’Arte, 2007, Francesca Carrara, pp. 418–419, n. 121.

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