Carletti di Cingia de' Botti

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Cascinale di Pieve Gurata, casa padronale. Primo domicilio della famiglia Carletti nel territorio di Cingia de' Botti, anno 1753

I Carletti di Cingia de' Botti sono una casata popolana di origine cremonese che nel corso dei secoli XIX e XX ha dato i natali ad alcuni esponenti del mondo politico, militare, artistico e sportivo.

Il lignaggio si principiò nel 1753 quando il nucleo familiare di Giambattista Carletti, nato nel 1700 a Marzalengo, si trasferì a Pieve Gurata per governare i possedimenti agricoli appartenenti ai conti Tinti, ereditieri degli estinti marchesi Botti, antica casata decurionale per la quale i Carletti prestavano attività rurale da almeno due generazioni[1][2]. Da Gaetano, Francesco e Callisto, figli maschi di Giambattista, si originarono le diramazioni cardinali del casato. Gaetano fu padre di un ceppo di bottegai possidenti, condizione che indusse gli eredi al mantenimento di esercizi e residenze in Cingia per svariate generazioni. Francesco fu capostipite di un ramo di negozianti che dal 1830 visse una repentina ascesa sociale nel centro storico di Cremona. Da Callisto si derivò invece un nucleo di osti e albergatori possidenti in Cingia, i cui eredi si trasferirono a Desenzano del Garda dove si occuparono del commercio di caffè[3].

Persone[modifica | modifica wikitesto]

Appartengono alla discendenza di Gaetano Carletti:

Appartengono alla discendenza di Francesco Carletti:

Appartiene alla discendenza di Callisto Carletti:

Nel 1843 questa discendenza si fuse con una diramazione collaterale dei conti Lechi per mezzo del matrimonio celebrato in Sant'Eufemia fra Costantino Carletti (fratello maggiore del descritto Augusto) e Ernesta Lechi[6].

Luoghi intitolati[modifica | modifica wikitesto]

Albero genealogico[modifica | modifica wikitesto]

Il grafico è riepilogativo dei soli rami che conducono agli elementi descritti nella voce; l'albero genealogico integrale è depositato e fruibile presso l'Archivio di Stato di Cremona[12].

 Giambattista
(1700-1779)

 
   
 Gaetano
(1735-1796)

 Francesco
(1747-1807)

 Callisto
(1752-1801)

   
   
 Luigi
(1762-1834)

 Giambattista
(1771-1830)

 Alfonso
(1791-1859)

   
     
 Andrea
(1793-?)

 Gaetano
(1803-1879)

Alfonso
(1796-1876)

Costantino
(1819-1854)

Augusto
(1827-1862)

   
     
 Domenico
(1818-1878)

 Luigi
(1823-1894)

Carlo
(1836-1881)

Luigi
(1830-1885)

Luigi Guglielmo
(1844-1894)

    
      
Luigi
(1849-1928)

Eugenio
(1860-1934)

Emanuele
(1860-1921)

Aristide
(1866-1936)

 Fermo
(1856-1933)

Ottorino
(1873-1941)

     
      
Domingos
(1895-1955)

Annibale
(1888-1972)

Nestore
(1893-1940)

Luigi
(1901-1977)

Raul
(1909-1991)

Carlos
(1914-1984)

     
     
Luiz
(1920-1975)

 Olirio Manoel
(1919-1983)

Raffaele
(1937)

Alicia
(1946-2017)

Eduardo
(1951)

 
 
Paulo
(1945)

 
 
Miriam
(1968)

 
 
Rafael
(1992)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Archivio Storico Diocesano di Cremona, Parrocchia di Cingia de' Botti, stati delle anime anno 1753
  2. ^ Archivio Parrocchiale di Cingia de' Botti, stati delle anime anni dal 1775 al 1824
  3. ^ Archivio Parrocchiale di Cingia de' Botti, battesimi, matrimoni e morti anni vari
  4. ^ Fiorino Soldi, Risorgimento cremonese (1796-1870), Cremona 1963, p. 619
  5. ^ Fiorino Soldi, Risorgimento cremonese (1796-1870), Cremona 1963, p. 748
  6. ^ Archivio Parrocchiale di Sant'Eufemia della Fonte, matrimoni anno 1843
  7. ^ Archivio Parrocchiale di Cingia de' Botti, stati delle anime anni dal 1844 al 1860
  8. ^ Raffaele Carletti, Lettere di una grande amicizia. Il cappellano militare Annibale Carletti a don Primo Mazzolari. La sua vicenda umana e sacerdotale, Rivolta d'Adda, Confronti, 2000, pp. 64-65-66
  9. ^ Quei coloni che hanno reso possibile la creazione di Coronel Pringles
  10. ^ La Società Italiana di Coronel Pringles compie 130 anni
  11. ^ L'assessore Ledinho suggerisce un omaggio ai commercianti pionieri di Xaxim
  12. ^ Archivio di Stato di Cremona, famiglia Carletti di Cingia de' Botti
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Caterina Carletti figlia di Annibale