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Capricorn (A Brand New Name)

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Capricorn (A Brand New Name)
singolo discografico
Screenshot tratto dal video del brano
ArtistaThirty Seconds to Mars
Pubblicazione23 luglio 2002
Durata3:53
Album di provenienza30 Seconds to Mars
GenereAlternative metal[1]
Space rock[2][3]
EtichettaImmortal, Virgin
ProduttoreBob Ezrin, Brian Virtue, Thirty Seconds to Mars
RegistrazioneLos Angeles (California)
  • Cherokee Studios
  • Sunset Sound
  • The Center For Advancement of the Arts and Sciences of Sound
FormatiCD
Thirty Seconds to Mars - cronologia
Singolo precedente
Singolo successivo
(2003)

Capricorn (A Brand New Name) è un singolo del gruppo musicale statunitense Thirty Seconds to Mars, pubblicato il 23 luglio 2002 come primo estratto dal primo album in studio 30 Seconds to Mars.

Prodotto da Bob Ezrin, Brian Virtue e dagli stessi Thirty Seconds to Mars e scritto dal frontman Jared Leto, Capricorn (A Brand New Name) ricevette un riscontro positivo da parte della critica, la quale apprezzò la fusione di diversi generi musicali presente nella traccia. Il singolo raggiunse la posizione 31 della Mainstream Rock Airplay e debuttò nella top ten della Official Rock & Metal Chart. Il video musicale per il brano fu diretto da Paul Fedor ed è ambientato nel deserto della California.

Registrazione[modifica | modifica wikitesto]

Prodotto da Bob Ezrin, Brian Virtue e dagli stessi Thirty Seconds to Mars, Capricorn (A Brand New Name), il brano di apertura dell'album, affronta temi riguardanti l'alienazione e l'identità.[4] Secondo quanto dichiarato da Jared Leto, la traccia riguarda un desiderio di rinnovamento e «coinvolge le persone, piuttosto che sfidarle».[4][5] Il musicista tuttavia affermò di voler consentire all'ascoltatore di assegnare il proprio significato al testo della canzone, sostenendo che l'interpretazione, da individuo a individuo, sia uno degli aspetti più interessanti della musica.[5]

I Thirty Seconds to Mars preferirono considerare il brano come una piccola parte di un progetto più grande piuttosto che un singolo discografico.[6] Leto affermò, «Volevamo creare un disco che fosse una raccolta di brani invece che una raccolta di singoli. Qualcosa che avesse coesione e una sorta di storia musicale, in modo che se ti piace una canzone, ti piace tutto il resto».[4]

Promozione[modifica | modifica wikitesto]

Capricorn (A Brand New Name) fu pubblicato il 23 luglio 2002 come primo singolo estratto da 30 Seconds to Mars.[7] Precedentemente il brano apparve su un disco promozionale contenente anche la traccia End of the Beginning, distribuito dalla Immortal Records agli inizi del 2002.[8] Il singolo pubblicato per il commercio contiene il brano inedito Phase 1: Fortification, prodotto dai Thirty Seconds to Mars e Brian Virtue, e il videoclip del singolo.

Il brano entrò nella Mainstream Rock Airplay alla posizione 40 il 7 settembre 2002, in seguito alla pubblicazione dell'album.[9] Il singolo raggiunse la migliore posizione alla numero 31 il 5 ottobre, restando otto settimane in classifica.[10] I Thirty Seconds to Mars eseguirono Capricorn (A Brand New Name) per la prima volta in televisione il 18 novembre 2002 durante il Last Call with Carson Daly.[11] Il 19 gennaio 2008 il singolo e l'album da cui è tratto debuttarono per la prima volta nelle classifiche britanniche in seguito alla tappa europea del tour per A Beautiful Lie, il secondo album del gruppo.[12] Il brano debuttò alla quarta posizione della Official Rock & Metal Chart, rimanendo cinque settimane in classifica.[12]

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Il brano fu registrato unicamente dai fratelli Jared e Shannon Leto.

Capricorn (A Brand New Name) ricevette recensioni generalmente positive da parte della critica musicale. Il critico Kenny Hammond giudicò il singolo «un brano dinamico di alto livello. Esso non solo esplora la frontiera musicale dei Thirty Seconds to Mars, ma anche l'estensione vocale di Leto. È il brano più forte presente nel disco e la sua produzione è a dir poco stellare». Concluse la recensione affermando che la canzone non dovrebbe impressionare solo i fan del rock, ma anche i fan di diversi generi musicali.[13] Smiley Ben, scrivendo per BBC, affermò che «il gruppo consapevolmente supera i confini con brani come Capricorn (A Brand New Name) e produce una musica perfetta».[14] Megan O'Toole del tabloid Gazette definì il pezzo «intensamente risonante».[15]

Il critico Jay Gordon lodò il testo della canzone e descrisse il brano come «un interessante fusione di nu metal, techno, new wave, sintetizzatori e cenni a innumerevoli altri stili».[16] Simile fu la recensione di Johan Wippsson della rivista Melodic, che descrisse il brano come una «melodia meravigliosa in cui la fusione dei vari generi supera ogni confine».[17] Amber Authier della rivista Exclaim! scrisse che i Thirty Seconds to Mars «approcciano con canzoni come Capricorn (A Brand New Name) in un modo unico».[18]

Video musicale[modifica | modifica wikitesto]

Il video venne diretto da Paul Fedor, il quale in precedenza aveva lavorato con Alice in Chains, P.O.D. e Adema.[19] Jared Leto propose al regista un'idea circa dei ragazzi che sentono dei suoni provenienti dal sottosuolo.[19] Fedor pensò subito a film come Koyaanisqatsi (1982) e Baraka (1992), e notò delle somiglianze al video Bullet with Butterfly Wings diretto da Samuel Bayer per i The Smashing Pumpkins nel 1995. Per rendere il video di Capricorn (A Brand New Name) differente, Fedor e i Thirty Seconds to Mars decisero di includere delle scene caratterizzate da una sommossa con la polizia.[19]

Il video fu girato il 23 e il 24 maggio del 2002 nel deserto della California. Il caldo fu così insopportabile che il regista ebbe paura che la troupe avrebbe abbandonato il set.[19] Durante le riprese, il chitarrista Solon Bixler colpì involontariamente Jared Leto in fronte con il manico della sua chitarra, procurandogli un grosso gonfiore, così il regista evitò di riprendere Leto troppo da vicino.[20] Dopo due giorni di riprese, in tono scherzoso Fedor dichiarò di esser contento che nessuno fosse morto; il regista affermò, «questo video è stato il mio culmine, l'apice.. il giorno in cui sono diventato Erich von Stroheim».[19]

L'incipit del video mostra un ragazzo che riesce a sentire dei suoni provenienti dal sottosuolo e ciò lo induce a scavare. Altre persone si uniscono a lui, creando una grande fossa nel terreno. I Thirty Seconds to Mars sono mostrati mentre eseguono il brano e altri sono intenti ad ascoltarli. Verso la fine del video, una squadra SWAT interviene sul posto e prende il controllo dell'area. L'anteprima del video si svolse il 6 agosto 2002 durante il programma Oven Fresh del network televisivo statunitense MuchMusic USA.[21] Capricorn (A Brand New Name) è inoltre l'unico video in cui compare Bixler, il quale lasciò i Thirty Seconds to Mars l'anno seguente.

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

Testi e musiche di Jared Leto.

CD (Regno Unito)
  1. Capricorn (A Brand New Name) (Radio Edit) – 3:37
  2. Capricorn (A Brand New Name) (Album Version) – 3:53
  3. Phase 1: Fortification – 4:58
  4. Capricorn (A Brand New Name) (The Video) – 4:05
CD promozionale (Regno Unito)
  1. Capricorn (A Brand New Name) (Radio Edit) – 3:37
  2. Capricorn (A Brand New Name) (Album Version) – 3:52
CD promozionale (Stati Uniti)
  1. Capricorn (A Brand New Name) (Radio Edit) – 3:37
  2. Capricorn (A Brand New Name) (Album Version) – 3:52
  3. Call Out Hook – 0:23

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Hanno partecipato alle registrazioni, secondo le note di copertina di 30 Seconds to Mars:[22]

Gruppo
Altri musicisti
  • Dr. Nner Tesy[23] – sintetizzatore aggiuntivo (traccia 1)
Produzione

Classifiche[modifica | modifica wikitesto]

Classifica (2002) Posizione
massima
Stati Uniti (mainstream rock)[24] 31

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tommaso Iannini, Nu metal, Giunti Editore, 2003, pp. 87-88, ISBN 88-09-03051-6.
  2. ^ (EN) Ryan Emter, Space-Rock Oddity of 30 Seconds to Mars, in The Nevada Sagebrush, Sierra Nevada Media Group, 27 agosto 2002, p. 32.
  3. ^ (EN) Ryan Rayhill, 30 Seconds to Mars, in Blender, n. 9, New York, Alpha Media Group, settembre 2002, p. 142.
  4. ^ a b c (EN) Megan O'Toole, 30 Seconds to build a brand new world, su Gazette. URL consultato il 15 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2005).
  5. ^ a b (EN) Jess Redmon, 30 Seconds To Mars: Welcome To Their Universe, su shoutweb.com, 10 maggio 2002. URL consultato l'8 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2012).
  6. ^ (EN) Gregg LaGambina, 30 Seconds to Mars, in The Album Network, n. 96, Los Angeles, The Album Network, Inc., luglio 2002, p. 22.
  7. ^ (EN) 30 Seconds To Mars Prep Video, su shoutweb.com, 11 luglio 2002. URL consultato l'8 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 15 ottobre 2002).
  8. ^ (EN) 30 Seconds To Mars – Songs From 30 Seconds To Mars, su Discogs, Zink Media. URL consultato l'11 gennaio 2014.
  9. ^ (EN) Mainstream Rock Tracks, su Billboard, vol. 114, n. 36, 7 settembre 2002, p. 77.
  10. ^ (EN) Mainstream Rock Tracks, su Billboard, vol. 114, n. 40, 5 ottobre 2002, p. 85.
  11. ^ (EN) Last Call with Carson Daly: Season 5, Episode 103, su TV.com. URL consultato il 13 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale l'8 novembre 2012).
  12. ^ a b (EN) The Official UK Rock/Metal Charts for the week ending January 19, 2008, in ChartsPlus, n. 334, Milton Keynes, IQ Ware Ltd, p. 18.
  13. ^ (EN) Kenny Hammond, 30 Seconds To Mars, su 411mania.com, 29 agosto 2002. URL consultato il 15 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2012).
  14. ^ (EN) Ben Smiley, Powerful, brooding and slightly vicious, su BBC, 18 aprile 2004. URL consultato il 14 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 10 febbraio 2005).
  15. ^ (EN) Megan O'Toole, 30 Seconds to Mars, su Gazette, 26 settembre 2002. URL consultato il 14 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2013).
  16. ^ (EN) Jay Gordon, 30 Seconds To Mars, su D1 Music. URL consultato il 14 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 4 gennaio 2003).
  17. ^ (EN) Johan Wippsson, 30 Seconds to Mars, su Melodic, 7 novembre 2002. URL consultato il 14 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2013).
  18. ^ (EN) Amber Authier, 30 Seconds To Mars, su Exclaim!. URL consultato il 15 dicembre 2012.
  19. ^ a b c d e (EN) Paul Fedor and Making videos with 30 Seconds To Mars, su Buzznet. URL consultato l'11 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
  20. ^ 2006 – Thirty Seconds to Mars, A Beautiful Lie: The International Music Feed Interview, DVD (doppio), Virgin Records 84545
  21. ^ (EN) 30 Seconds To Mars 'Capricorn' on MuchMusic USA, su Thirty Seconds to Mars, 6 agosto 2002. URL consultato il 12 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 13 dicembre 2003).
  22. ^ (EN) Note di copertina di 30 Seconds to Mars, 30 Seconds to Mars, Immortal Records, 7243 8 12424 0 7, CD, 2002, Enhanced CD.
  23. ^ Pseudonimo del musicista Renn Hwakey: Fabio Marco Ferragatta, "30 Seconds To Mars": le cronache marziane secondo Jared Leto, su ImpattoSonoro, 27 agosto 2018. URL consultato il 30 giugno 2023.
  24. ^ (EN) Thirty Seconds to Mars – Chart history, su Billboard, Penske Media Corporation. URL consultato l'11 gennaio 2014. Cliccare sulla freccia all'interno della casella nera per visualizzare la classifica desiderata.

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