Coordinate: 70°06′50″N 170°29′04″E

Capo Šelagskij

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Capo Šelagskij
StatoBandiera della Russia Russia
Circondario federaleEstremo Oriente
Soggetto federaleCircondario autonomo della Čukotka
RajonČaunskij
Massa d'acquaMare della Siberia orientale
Coordinate70°06′50″N 170°29′04″E
Altitudine470 m s.l.m.
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Federazione Russa
Capo Šelagskij
Capo Šelagskij

Capo Šelagskij (in russo мыс Шелагский; in ciukcio Ерри, Erri[1], o Ытрин,Ytrin[2]) si affaccia sul mare della Siberia orientale, in Russia, a ovest dello stretto di De Long e di capo Billings. È situato nel Čaunskij rajon del Circondario autonomo della Čukotka.

Capo Šelagskij è il punto d'ingresso orientale della baia del Čaun, ed è il punto occidentale di un promontorio roccioso con un'altezza di 470 m[3]. Si trova a nord delle isole Routan e della città di Pevek; sul lato settentrionale del promontorio c'è un faro[3].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Scoperto nel 1648 dall'esploratore Semën Ivanovič Dežnëv (qui si schiantò uno dei koč della spedizione[4]) che lo chiamò capo Pervyj Svjatoj Nos[5]; un anno dopo il capo fu raggiunto da Michail Staduchin[6]. Poi nel 1660 (o 1700) il mercante Taras Staduchin (Тарас Васильевич Стадухин, Taras Vasilij Staduchin[7]) lo denominò Velikij Čukotskij. Nel 1764 qui perse la vita l'industriale Nikita Šalaurov (Никита Шалауров[8]). Con la spedizione del barone Ferdinand von Wrangel (1820-1824) venne fatta un'ampia descrizione del luogo: «composto di alte scogliere costituite da granito a grana fine, mescolato con feldspato verde e mica»[1] e appare per la prima volta nella mappa di Wrangel del 1841 il nome capo Šelagskij. Nome che deriva dall'etnonimo Šelagi[9], tribù ormai estinta di indigeni che abitavano la zona della Yakuzia vicino al fiume Kolyma, la baia del Čaun e, appunto, capo Šelagskij. I Šelagi si sono estinti forse nella continua faida con Tungusi e Jukaghiri o si sono fusi con altre tribù[5][9]. È anche possibile che si siano estinti per un'epidemia di vaiolo che infuriò nella seconda metà del XVII sec[9][10].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b F. P. Vrangel', Путешествие по северным берегам Сибири и по Ледовитому морю совершенное в 1820, 1821, 1822, 1823, и 1824 г.г. экспедицией под начальством флота лейтенанта Ф. П. Врангеля. Под общей редакцией контр-адмирала Е. Шведе
  2. ^ V. V. Leontiev, K. A. Novikova, Dizionario toponomastico del nord-est URSS., Magadan Pubblicazioni Magadan, 1989, pp. 418 e 456.
  3. ^ a b Mappa R-59,60 (ed. 1986)
  4. ^ В неизведанные края, По горам и тундрам Чукотки. Экспедиция 1934-1935 гг. Archiviato il 17 maggio 2014 in Internet Archive.
  5. ^ a b Шелагский мы
  6. ^ Визе Владимир Юльевич, 1886-1954, Русские полярные мореходы из промышленных, торговых и служилых людей XVII-XIX вв. СТАДУХИН МИХАИЛ
  7. ^ Визе Владимир Юльевич, 1886-1954, Русские полярные мореходы из промышленных, торговых и служилых людей XVII-XIX вв. СТАДУХИН ТАРАС ВАСИЛЬЕВ
  8. ^ Шалауров Никита Павлович
  9. ^ a b c Шелаги, Dizionario Enciclopedico Brockhaus ed Efron in 86 volumi (vol. 82), San Pietroburgo, 1890—1907.
  10. ^ Шелаги

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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