Cane all'opera

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Cane all'opera
Titolo originaleWhat's Opera, Doc?
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1957
Durata7 min
Rapporto1,37:1
Genereanimazione, commedia, musicale, sentimentale
RegiaChuck Jones
SceneggiaturaMichael Maltese
ProduttoreEdward Selzer
Casa di produzioneWarner Bros. Cartoons
Distribuzione in italianoWarner Bros.
MontaggioTreg Brown
MusicheMilt Franklyn
AnimatoriKen Harris, Abe Levitow, Richard Thompson
SfondiPhilip DeGuard
Doppiatori originali
Doppiatori italiani

Ridoppiaggio (1999)

Cane all'opera (What's Opera, Doc?) è un film del 1957 diretto da Chuck Jones. È un cortometraggio d'animazione della serie Merrie Melodies, uscito negli Stati Uniti il 6 luglio 1957.[1][2] Nel 1979 fu inserito integralmente nel film di montaggio Super Bunny in orbita!.

La trama vede Taddeo inseguire Bugs Bunny attraverso una parodia delle opere del compositore classico del XIX secolo Richard Wagner, in particolare L'anello del Nibelungo, L'olandese volante e Tannhäuser. Si ispira particolarmente alla seconda opera del "ciclo dell'anello" La Valchiria, intrecciata attorno alla tipica faida Bugs-Taddeo. La maggior parte dei dialoghi vengono eseguiti in recitativo. Il cortometraggio segna l'ultima apparizione di Taddeo in un cartone animato di Chuck Jones.

È generalmente considerato uno dei migliori cortometraggi d'animazione mai realizzati. Nel 1992 la Biblioteca del Congresso lo ritenne "culturalmente, storicamente o esteticamente significativo" e lo selezionò per la conservazione nel National Film Registry; fu il primo cortometraggio a cartoni animati a ricevere tale riconoscimento.[3]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Vestito come il semidio Sigfrido, Taddeo sta andando a caccia di conigli, e le tracce di Bugs lo conducono alla sua tana. Elmer infila la lancia nel buco mentre canta ripetutamente "Uccidi il coniglio!" sulle note della Cavalcata delle Valchirie. Bugs sporge la testa da un altro buco e parla con Taddeo (che non lo riconosce) della sua lancia e del suo elmo magico. Taddeo decide di dimostrargli il potere dell'elmo, che può scatenare eventi atmosferici distruttivi. Bugs fugge spaventato e inizia l'inseguimento.

Taddeo si ferma alla vista della bellissima valchiria Brunilda (Bugs travestito). I due si scambiano tenerezze ed eseguono un breve balletto (basato sul balletto Venusberg nel Tannhäuser). La vera identità di Bugs viene scoperta quando il suo copricapo cade, facendo infuriare Taddeo. Bugs si toglie il travestimento e fugge, ma l'ira di Taddeo provoca una tempesta che fa a pezzi le montagne dove Bugs è fuggito. Dopo aver visto il corpo intatto ma apparentemente senza vita di Bugs mentre una goccia di pioggia si posa sopra di esso cadendo da un fiore, Taddeo si rammarica della sua ira e in lacrime porta il coniglio nel Valhalla. Bugs rompe brevemente la quarta parete e, alzata improvvisamente la testa, chiede al pubblico "Beh, cosa vi aspettavate in un'opera? Il lieto fine?" prima di tornare a fare il morto.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Michael Maltese scrisse la sceneggiatura e i testi delle canzoni, incluso il duetto "Return My Love".[4][5] Alcuni elementi del cartone animato si ispiravano a precedenti cortometraggi della Warner Bros. Dodici anni prima, per il cartone animato antinazista Herr Meets Hare (1945) diretto da Friz Freleng, lo stesso Maltese aveva ideato una sequenza in cui Bugs si travestiva da valchiria e montava un grasso cavallo, avanzando sulle note del "coro dei pellegrini" di Tannhäuser.[5]

Gli sfondi altamente stilizzati e l'intera combinazione di colori di Cane all'opera furono realizzati dal l'artista del layout Maurice Noble e, secondo quanto riferito, all'epoca erano così "audaci" che il design complessivo della produzione "mandò in agitazione lo studio". Noble in seguito osservò: "Pensavano che fossi pazzo quando ho messo quel rosso brillante su Taddeo con quei cieli viola". Secondo lui, alcuni dipendenti del reparto inchiostri e vernici della Warner presumevano che una serie di specifiche sui colori inviate loro fossero errori.[4]

Le voci dei personaggi, sia per i dialoghi che per il canto, sono di Mel Blanc per Bugs Bunny e di Arthur Q. Bryan per Taddeo, fatta eccezione per l'urlo "Smog!" che fu invece doppiato da Blanc.[6]

Cane all'opera richiese circa sei volte più lavoro rispetto a qualsiasi altro cortometraggio l'unità di Jones stesse producendo in quel periodo. Jones ammise di aver operato una riallocazione clandestina del tempo di produzione per completare il cortometraggio: ogni cartone animato doveva essere prodotto in cinque settimane, e l'unità modificò i cartellini in modo da poter completare un corto di Willy il Coyote e Beep Beep in tre settimane impiegando le altre due su Cane all'opera.[7]

Durante il montaggio finale del cortometraggio, il montatore ed effettista sonoro Treg Brown dimenticò di aggiungere un effetto sonoro nella scena in cui Taddeo, mentre sta infilando la lancia nella tana, si blocca a testa in giù quando vede Bugs e le piastre della sua gonna si piegano sbattendo sulla corazza. L'errore continuò a infastidire Jones (notoriamente un perfezionista) fino alla sua morte.[7]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Edizione italiana[modifica | modifica wikitesto]

Il primo doppiaggio italiano del cortometraggio, realizzato negli anni ottanta per la trasmissione televisiva, fu eseguito dalla Mops Film e diretto da Willy Moser. In questa edizione furono doppiate solo poche battute, poiché tutte le parti in recitativo vennero lasciate in inglese. Fu inoltre aggiunta una narrazione di Mirella Pace che chiama Taddeo col suo nome originale Elmer e talvolta traduce sommariamente le parti in inglese sovrapponendosi ad esse. Nel 1999, contestualmente al ridoppiaggio del film Super Bunny in orbita! in cui è incluso, il corto fu ridoppiato più correttamente dalla Time Out Cin.ca sotto la direzione di Massimo Giuliani su dialoghi di Raffaella Pepitoni.

Edizioni home video[modifica | modifica wikitesto]

VHS[modifica | modifica wikitesto]

America del Nord
  • A Salute to Chuck Jones (1985)
  • Elmer Fudd's Comedy Capers (1986)

Laserdisc[modifica | modifica wikitesto]

  • Looney Tunes Curtain Calls: Classic Music and Show Business Cartoons (1992)

DVD e Blu-ray Disc[modifica | modifica wikitesto]

Il cortometraggio è incluso nel disco 4 di Looney Tunes Golden Collection: Volume 2, in Looney Tunes: Collezione Bugs Bunny e nel doppio DVD Il meglio di Warner Bros. - 50 Cartoons da collezione Looney Tunes.

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Anche se non ricevette una nomination agli Oscar, il cortometraggio è ampiamente considerato come il capolavoro di Chuck Jones, e molti critici cinematografici, fan dell'animazione e registi lo considerano il miglior cortometraggio animato mai distribuito dalla Warner Bros. È in testa a molte top ten dei più grandi cartoni animati di tutti i tempi. Venne valutato da un gruppo di oltre 1000 animatori nel libro del 1994 di Jerry Beck The 50 Greatest Cartoons come il più grande cortometraggio animato di tutti i tempi.[8]

Nel 1992 divenne il primo cortometraggio animato ad essere considerato "culturalmente, storicamente o esteticamente significativo" da parte della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti, e venne scelto per la preservazione nel National Film Registry. Successivamente vennero introdotti nella lista anche Pennelli, rabbia e fantasia e Solo per te io canto, rendendo Chuck Jones l'unico animatore con tre cortometraggi riconosciuti in tal modo. È attualmente l'unico corto con protagonista Bugs Bunny incluso nel National Film Registry.[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Jerry Beck e Will Friedwald, Looney Tunes and Merrie Melodies: A Complete Illustrated Guide to the Warner Bros. Cartoons, New York, Holt Paperbacks, 1989, p. 299, ISBN 0805008942.
  2. ^ (EN) Jeff Lenburg, The Encyclopedia of Animated Cartoons, 2ª ed., New York, Checkmark Books, 1999, pp. 60-62, ISBN 0805008942. Ospitato su Internet Archive.
  3. ^ (EN) Andy Marx e Dennis Wharton, Diverse pix mix picked, in Variety, 3 dicembre 1992. URL consultato il 1º maggio 2024.
  4. ^ a b (EN) Steve Schneider, That's All, Folks! The Art of Warner Bros. Animation, Henry Holt and Co, 1988, pp. 114, ISBN 0-8050-0889-6.
  5. ^ a b (EN) Daniel Goldmark, Tunes for 'Toons: Music and the Hollywood Cartoon, Berkeley, University of California Press, 2005, pp. 143-145, ISBN 0520236173. URL consultato il 1º maggio 2024. Ospitato su Internet Archive.
  6. ^ (EN) Keith Scott, Cartoon Voices of the Golden Age, Vol. 2, BearManor Media, 2022, p. 86, ISBN 979-8887710112. URL consultato il 17 ottobre 2022.
  7. ^ a b (EN) Eric Vilas-Boas, Here’s How Chuck Jones Really Felt About “What’s Opera, Doc?”, su The Dot and Line, 10 agosto 2017. URL consultato il 1º maggio 2024.
  8. ^ Turner Pub; 1st ed edition (October 1994); ISBN 978-1-878685-49-0
  9. ^ National Film Registry: 1989–2007, su LOC.gov. URL consultato il 17 agosto 2012.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]