Campo di concentramento di Vorbruck-Schirmeck

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Il campo di concentramento di Vorbruck-Schirmeck, (in tedesco: Sicherungslager Vorbruck-Schirmeck, in francese: Schirmeck-La Broque)[1] fu un campo nazista situato nel comune di Schirmeck, nell'annessa Alsazia, che operò dal 1940 al 1944 durante la seconda guerra mondiale.

Fu destinato a uomini e donne, oppositori del regime nazista, provenienti dall'Alsazia e dalla Mosella, nonché alle loro famiglie come rappresaglia, ma di fatto ospitò molti altri prigionieri anche per effetto dell'evoluzione delle leggi repressive naziste.

Il campo[modifica | modifica wikitesto]

Durante il periodo della strana guerra, l'esercito francese fece costruire un piccolo campo di sei baracche in questo luogo protetto nella valle della Bruche per ospitare i profughi dalla prima linea.

Dopo la sconfitta, su iniziativa del Gauleiter Robert Wagner, capo del Gau Baden-Alsazia, e del dottor Gustav Adolf Scheel, comandante della Sicherheitsdienst nel sud-ovest, i tedeschi lo ampliarono e lo trasformarono in un campo di riabilitazione, Erziehungslager o Umschulungslager, e poi in campo di sicurezza, Sicherungslager. L'iniziativa partì dal servizio di sicurezza delle SS.

Vita nel campo[modifica | modifica wikitesto]

Rullo a vapore per livellare strade, azionato da trazione umana e utilizzato al campo.

Al comando fu posto il SS-Hauptsturmführer Karl Buck che lo mantenne fino alla fine: violenza e terrore caratterizzarono quest'uomo dalla gamba di legno, i cui detenuti evocarono lo sguardo insopportabile.

Schirmeck fu un campo di lavoro doloroso e degradante: interrogatori, indottrinamento, molestie, prepotenze, percosse, torture fisiche e morali, privazioni e talvolta omicidi furono i mezzi usati dai nazisti.[2] Tutti i movimenti e gli spostamenti all'interno del campo si fecero correndo.

L'avamposto (Vorhof) comprese una stazione di polizia (Kommandantur) e delle piccole celle utilizzate come stanze degli interrogatori dalla Gestapo, adiacenti alla residenza di Karl Buck. In fondo fu posizionato il campo delle donne, il cui capo della guardia fu un alsaziano. I kommando del lavoro del campo, in particolare quelli delle cave di pietra di Hersbach e della base aerea di Entzheim, furono per i nazisti una fonte di reddito che portava fino a 150.000 Reichsmark al mese.[3]

Il campo di Vorbruck-Schirmeck si trova a 6 km dal campo di concentramento di Natzweiler-Struthof, costruito in montagna dagli stessi detenuti di Schirmeck, e fu un campo di lavoro del tipo Nacht und Nebel.

Sono 78 le esecuzioni a Schirmeck,[4] e diverse centinaia di prigionieri furono mandati a Struthof per essere assassinati.

Tra gli internati giustiziati a Schirmeck si possono citare:

  • Antoine Becker, imprigionato il 2 agosto 1944. Ex commissario dell'Informazione generale a Strasburgo e commissario di polizia di Marsiglia, fu arrestato per aver partecipato alla repressione della rete Karl Roos. Venne ucciso sulla strada per Struthof;
  • Joseph Schmidlin, sacerdote cattolico oppositore del nazismo, morì nel campo il 10 gennaio 1944;
  • Ceslav Sieradzki, combattente della resistenza alsaziana di origine polacca e membro della Mano Nera, fu assassinato il 12 dicembre 1941;

Pierre Seel, un alsaziano internato per omosessualità, testimoniò nel suo libro l'assassinio del suo amante in piazza durante l'appello davanti a tutti i prigionieri.

Nel settembre 1942, il campo contò 1.400 detenuti. Si stima in 25.000 il numero totale delle persone detenute nel campo.

Tipologia dei detenuti[modifica | modifica wikitesto]

I prigionieri indossarono il caratteristico triangolo di stoffa cucito: rosso per i prigionieri politici, verde per i clandestini, giallo per ebrei, polacchi e russi, blu per chierici, prostitute e omosessuali, a scacchi per asociali e detenuti comuni, viola per i testimoni di Geova.

Campo di rieducazione[modifica | modifica wikitesto]

Alcuni detenuti furono incarcerati e rilasciati al termine della loro pena. È il caso, ad esempio, dei 106 giovani di Hochfelden arrestati per aver festeggiato pubblicamente il 14 luglio 1941, o delle famiglie di coloro che furono fucilati a Ballersdorf nel 1943. Anche Pierre Seel, fu incarcerato fino al maggio 1941 per la sua omosessualità, vittima di ripetute torture, poi rilasciato, incorporato come alsaziano nell'esercito tedesco e trasferito al fronte orientale. Circa 10.000 Alsaziani e Moselleni passarono nel campo con periodi di detenzione che variavano da pochi giorni a diversi mesi.

Il nome stesso di Schirmeck terrorizzava gli alsaziani, tanto da far circolare questa preghiera:[5]

(DE)

«Lieber Herrgot, mach'mich stumm,
Dass ich nicht nach Schirmeck kumm!
Lieber Herrgot, mach'mich blind,
Dass ich alles sehr schön find!
Lieber Herrgot, mach'mich taub
Dass ich alle Lügen glaub'!»

(IT)

«Mio Dio, fammi muto,
affinché non vada a Schirmeck!
Mio Dio, rendimi cieco,
affinché trovi tutto molto bello!
Mio Dio, rendimi sordo,
in modo che io creda a tutte le bugie!»

Si diceva anche che SOS stesse per:"Schweige oder Schirmeck", cioè "Stai zitto, altrimenti è Schirmeck".[6]

Campo di transito[modifica | modifica wikitesto]

Per altri detenuti fu un campo di transito, un centro per l'interrogatorio dove i combattenti della resistenza locale e nazionale, ebrei, minori polacchi, tedeschi contrari al nazismo rifugiati in Francia, ecc., vennero detenuti prima di essere inviati in altri campi di concentramento o di sterminio.

Chiusura del campo e trasferimento dei prigionieri[modifica | modifica wikitesto]

Lapide in memoria delle vittime del nazismo trasportate nel settembre 1944 dal campo di Schirmeck al campo di Rotenfels a Gaggenau, in Germania.

Il campo rimase attivo dal 2 agosto 1940 fino alla liberazione del 22 novembre 1944. Alcuni dei prigionieri furono gradualmente evacuati dal 25 agosto al novembre 1944 sull'altra sponda del Reno.

Il campo di sicurezza di Rotenfels (vicino a Gaggenau) gestito da Robert Wunsch dove 1600 detenuti vengono affittati alla Gestapo dalla fabbrica Daimler-Benz. Nell'autunno del 1944 la zona subì due bombardamenti aerei che distrussero parte della città, il campo e la fabbrica: in seguito a questi eventi il direttore Robert Wunsch rilasciò ufficialmente i detenuti.

Parte della produzione di armamenti venne spostata. 700 prigionieri furono trasferiti ad Haslach dove si pensò di sfruttare le miniere in disuso per ospitare una fabbrica. Le gallerie della miniera servirono sia da campo che da fabbrica. Le condizioni di vita furono così inimmaginabili che la corte di Rastatt decise di visitare il sito durante il processo nel campo di Schirmeck alla fine degli anni '40.[7] Nessun prigioniero fu rilasciato fino al marzo 1945.

Il direttore del Rotenfels, Robert Wunsch, rilasciò i prigionieri rimasti e si arrese agli Alleati. Fu condannato a morte dal tribunale militare di Strasburgo, poi trasferito al tribunale generale di Rastatt che lo condannò a un anno di reclusione grazie alle testimonianze in suo favore.

Il direttore di Schirmeck, Karl Buck, fu condannato a morte dal tribunale militare britannico di Wuppertal nel maggio 1946,[8] dal tribunale militare di Rastatt nel febbraio-marzo 1947 e dal tribunale militare di Metz in gennaio 1953 (sentenza poi annullata), fu condannato ai lavori forzati a vita dal tribunale militare di Parigi nel luglio 1953.[9] Fu riabilitato il 6 aprile 1955 dopo quasi 10 anni di reclusione.[10]

Il campo di Schirmeck oggi[modifica | modifica wikitesto]

Foto del testo della stele del campo di Schirmeck

Di questo campo, completamente smantellato tra il 1954 e il 1960, non resta quasi nulla. Esiste solo la rue du Souvenir (con una targa sull'edificio del Kommandantur).[11] Una stele commemorativa è stata posizionata nel 2019.[12]

Troviamo alcuni cenni storici di questo campo nel memoriale della città, a proposito de «Ralliements, Resistance and Repression».

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Judith Voelker, Les procès de Rastatt. Des criminels de guerre devant la justice française / Die Rastatter Prozesse. Kriegsverbrecher vor Gericht, Moving Story Productions/SWR/SR/Arte, 2020[13].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vorbrückest è la germanizzazione di La Broque, comune limitrofo di Schirmeck, che furono accorpati dai tedeschi con Barembach e Rothauen in un unico comune, Gross-Schirmeck.
  2. ^ I nazisti ricorsero a simulazioni di evasioni per eliminare alcuni prigionieri. Questi furono designati come Auf der Flucht erschossen (uccisi in fuga) durante l'appello del mattino e le ceneri restituite alle famiglie contro il valore di 70 Reichsmark.
  3. ^ Charles Pabst, Au «Conservatoire» de Schirmeck (PDF), su malgre-nous.eu, p. 18. URL consultato il 1º agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 24 febbraio 2011).
  4. ^ Cifra corrispondente al numero di condanne a morte decise da Robert Heinrich Wagner.
  5. ^ Marie-Claire Vitoux, Les mots font de la résistance (PDF), su struthof.fr. URL consultato il 1º agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 20 settembre 2020)., che cita (FR) Marie-Joseph Bopp, Ma ville à l'heure nazie : Colmar, 1940-1945, Strasburgo, Nuée bleue, 2004, p. 181, ISBN 978-2-716-50629-8, OCLC 254741882.
  6. ^ Charles Béné, L'Alsace dans les griffes nazies (3): L'Alsace dans la Résistance française.
  7. ^ (FRDE) Judith Voelker, Les procès de Rastatt - Des criminels de guerre devant la justice française, su arte.tv, 4 maggio 2021. URL consultato il 2 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 24 giugno 2021).
  8. ^ Per aver fatto giustiziare il 25 novembre 1944 6 prigionieri di guerra britannici, 4 americani e 4 civili francesi, di cui 3 sacerdoti, al Sicherungslager Rotenfels, satellite del campo di Schirmeck.
  9. ^ (FR) Jean-Laurent Vonau, Profession Bourreau, La Nuée Bleue, ISBN 978-2-7165-0812-4.
  10. ^ (FR) Site du CRDP de Strasbourg : L'Épuration, su crdp-strasbourg.fr.
    Lo storico Jacques Granier lo incontrò dopo la guerra, lo trovò a cimentarsi nell'allevamento di polli. Morì nel 1977 a 83 anni.
  11. ^ (FR) Site de l'Ancien camp de sûreté de "Schirmeck-Vorbrück", su visit.alsace.
  12. ^ (FR) Stèle du camp de Schirmeck (PDF), su bruche-mossig.fr.
  13. ^ (FR) Les procès de Rastatt - Des criminels de guerre devant la justice française - Regarder le documentaire complet, su ARTE. URL consultato il 29 luglio 2021 (archiviato dall'url originale il 24 giugno 2021).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) Jacques Granier, Schirmeck, histoire d'un camp de concentration, Strasburgo, Dernières Nouvelles d'Alsace, 1968.
  • (FR) Jacques Granier, Schirmeck, connais pas ! Chronique d'un camp tombé dans l'oubli, in 1941 La mise au pas, n. 114, Saisons d'Alsace, inverno 1991-1992.
  • (FR) Pierre Seel e Jean Le Bitoux, Moi, Pierre Seel, déporté homosexuel, Parigi, Calmann-Lévy, 1994, pp. 198, ISBN 978-2-702-12277-8, OCLC 319797784.
  • Le Camp d'internement de Schirmeck - Das Sicherungslager von Schirmeck-Vorbruck. Témoignages, L'Essor, 1994.
  • Esposizione realizzata per il Memoriale dell'Alsazia-Mosella, Le camp de Schirmeck, su memorial-alsace-moselle.org, Le Chauffour, 2007 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2017).
  • (DE) Cédric Neceu, Das Sicherungslager Schirmeck-Vorbruck, in Janine Doerry, NS-Zwangslager in Westdeutschland, Frankreich und den Niederlanden, Paderborn, Schöningh, 2008, pp. 61–76, ISBN 978-3-506-76458-4.
  • (DE) Andreas Pflock, Sicherungslager Schirmeck-Vorbruck, in Wolfgang Benz e Barbara Distel, Der Ort des Terrors, Geschichte der nationalsozialistischen Konzentrationslager, Munich, C. H. Beck, 2009, pp. 521–533, ISBN 978-3-406-57238-8.
  • (FR) André Sondag, Avant que l'aube ne renaisse : récit, in Terre d'entre-deux, Metz Nancy, Éditions des Paraiges Éditions le Polémarque, 2015, pp. 197, ISBN 979-1-090-18576-0, OCLC 953011230.
  • (FR) Jean-Laurent Vonau, Profession bourreau : Struthof, Schirmeck, les gardiens de camp et les médecins de la mort face à leurs juges, Strasbourg, La Nuée bleue, 2013, pp. 285, ISBN 9782716508124, OCLC 847051540.
  • (FR) Jean-Laurent Vonau, Le "Sicherungslager Vorbruck-Schirmeck", Eckbolsheim, Éditions du signe, 2017, pp. 241, ISBN 9782746835115.

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