Bonifacio Caetani, IV duca di Sermoneta

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Bonifacio Caetani, IV duca di Sermoneta
Duca di Sermoneta
Stemma
Stemma
In carica1550 –
1574
PredecessoreCamillo Caetani, III duca di Sermoneta
SuccessoreOnorato Caetani, V duca di Sermoneta
Altri titoliSignore di Bassiano, Ninfa, Norma, Cisterna e San Donato
NascitaRoma, novembre 1516
MorteCisterna, 1 marzo 1574
DinastiaCaetani
PadreCamillo Caetani, III duca di Sermoneta
MadreBeatrice Caetani d'Aragona
ConsorteCaterina Pio di Savoia

Costanza Gaddi

ReligioneCattolicesimo
Bonifacio Caetani
NascitaRoma, novembre 1516
MorteCisterna, 1 marzo 1574
EtniaItaliano
ReligioneCattolicesimo
Dati militari
Paese servito Stato Pontificio
Forza armataEsercito dello Stato della Chiesa
ArmaFanteria
SpecialitàCapitano di ventura
Anni di servizio?-1574
GradoCapitano di ventura
GuerreGuerra di Siena
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Bonifacio Caetani (Roma, novembre 1516Cisterna, 1º marzo 1574) è stato un militare italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato nel novembre del 1516, Bonifacio era figlio primogenito di Camillo, III duca di Sermoneta, e di sua moglie, Beatrice Caetani d'Aragona, discendente a sua volta per parte di madre dai re di Napoli e d'Aragona. Nel maggio del 1527, ancora giovanissimo, quando la rocca di Sermoneta (feudo della sua famiglia) venne occupata dall'esercito spagnolo, venne consegnato in ostaggio al viceré siciliano Ugo di Moncada, il quale a ogni modo lo restituì al padre nel marzo dell'anno successivo.

Per tenerlo al sicuro e per garantirgli un'istruzione adeguata, nel 1530 venne inviato a Roma presso il cardinale Alessandro Farnese, molto amico di suo nonno Guglielmo e imparentato con la famiglia Caetani. Nel febbraio 1535 sposò Caterina Pio di Savoia, figlia di Alberto, conte di Carpi.

Nel 1550 decise di intraprendere la carriera militare e si pose al servizio di re Enrico II di Francia come capitano d'arme, grazie anche all'influenza di Niccolò Caetani, cardinale e fratello di Bonifacio. Intervenne militarmente nella guerra di Siena dove, dopo essersi accordato con Piero Strozzi per arruolare delle nuove milizie nello Stato della Chiesa, predispose l'invio di queste presso i franco-senesi, ma non riuscì a portare a compimento il progetto dal momento che lo Strozzi venne sconfitto a Marciano.

Per contro sul fronte napoletano andava delineandosi un'ulteriore crisi durante il pontificato di papa Paolo IV e la corte del sud sicuramente intravide in Bonifacio uno dei principali ostacoli tra le due parti in guerra, dal momento che il feudo di Sermoneta era posto a controllo del passaggio tra lo Stato della Chiesa e il Regno di Napoli. Nel 1555, dunque, il viceré di Napoli cardinale Pedro Pacheco Ladrón de Guevara studiò un piano per impadronirsi militarmente di Sermoneta e aprire così la guerra con Paolo IV. Per tale scopo, il Pacheco pensò di servirsi anche di Antonio Caetani, signore di Maenza, del ramo napoletano dei Caetani, in perenne lotta col ramo di Sermoneta. Bonifacio, non appena seppe delle intenzioni del Regno di Napoli, avvisò prontamente il pontefice che, interessato a difendere il confine meridionale dello stato, diede manforte al Caetani fornendogli le necessarie truppe di sostegno. La sconfitta dei napoletani risultò evidente, Antonio Caetani riparò a Napoli e Bonifacio poté rientrare nei propri feudi.

Sempre nel 1555, a maggio, Bonifacio Caetani accompagnò il cardinale Carlo Carafa in un suo viaggio in Francia, in ambasceria presso Enrico II. Tornò in Italia all'inizio dell'anno successivo per fronteggiare un nuovo attacco degli spagnoli al suo feudo di Sermoneta e ottenne dal papa anche il compito di difendere militarmente Marittima, oltre a ottenere anche il governatorato civile delle città di Cori, Sezze, Carpineto, Piperno e Terracina. Alla fine vittoriosa del conflitto nel 1557, papa Paolo IV lo confermò governatore di Marittima e il 27 aprile di quello stesso anno lo nominò capitano generale delle milizie pontificie.

Sotto il pontificato del successore del Carafa, Pio IV, Bonifacio si occupò ancora una volta della difesa di Marittima, questa volta dalle incursioni dei pirati barbareschi, con il compito di costruirvi ulteriori fortificazioni e torri di avvistamento.

Negli ultimi anni della sua vita, il Caetani si occupò della costruzione di un palazzo residenziale a Cisterna dove tra l'altro morì il 1º marzo 1574.

Matrimonio e figli[modifica | modifica wikitesto]

Bonifacio Caetani sposò in prime nozze Caterina Pio di Savoia (c. 1518 - 14 marzo 1557). La coppia ebbe insieme i seguenti figli:

  • Onorato, duca di Sermoneta, capitano generale della fanteria pontificia, combattente a Lepanto;
  • Enrico, cardinale;
  • Camillo, patriarca di Alessandria e nunzio apostolico in Germania e in Spagna;
  • Isabella (?-1596), nubile;
  • Beatrice (1544 - 14 novembre 1608)[1], sposò nel 1561 Angelo Cesi, duca d'Acquasparta (?-1569); lasciarono eredi, fra cui Federico I Cesi, Duca d'Acquasparta (1562-1630), a sua volta padre di Federico II Cesi, fondatore dell'Accademia dei Lincei.
  • Cecilia (?-dopo il 1599), nubile;
  • Giovanna (?-3 settembre 1592[1]), sposò nel 1565 Virginio Orsini dei duchi di Gravina (?-1573), duca di San Gemini e conte di Nerola;

Dopo la morte della moglie si risposò con Costanza Gaddi, figlia di Luigi signore di Riano. Non ebbero figli.

Albero genealogico[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Onorato Caetani, VII signore di Sermoneta Giacomo Caetani, VI consignore di Sermoneta  
 
Giovannella Orsini  
Guglielmo Caetani, II duca di Sermoneta  
Caterina Orsini Francesco Orsini, I duca di Gravina  
 
Maria Scillato, signora di Ceppaloni  
Camillo Caetani, III duca di Sermoneta  
Bruno Conti, conte di Segni Alto Conti  
 
 
Francesca Conti  
Vannola Conti dell'Anguilara  
 
 
Bonifacio Caetani, IV duca di Sermoneta  
Pietro Bernardino Caetani, conte di Traetto Onorato Caetani, VI conte di Fondi  
 
Francesca di Capua  
Onorato Caetani, I duca di Traetto  
Costanza Orsini Roberto Orsini, conte di Tagliacozzo  
 
Caterina Sanseverino  
Beatrice Caetani d'Aragona  
Ferdinando I di Napoli Alfonso V d'Aragona  
 
Gueraldona Carlino  
Lucrezia d'Aragona  
Eulalia Ravignano  
 
 
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Caterina Fiorani, Le virtù più che virili. Le lettere familiari di Beatrice Caetani Cesi (1557-1608), Viella, 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • G. B. Carinci (a cura di), Lettere di Onorato Caetani, Roma 1893
  • A. Guglielmotti, Storia delle fortificazioni nella spiaggia romana, Roma 1880, pp. 452
  • L. von Pastor, Storia dei papi, VI, Roma 1927, p. 669
  • G. Caetani, Domus Caietana, vol. I, 2, San Casciano Val di Pesa 1927, pp. 65, 67, 208
Predecessore Duca di Sermoneta Successore
Camillo Caetani, III duca di Sermoneta 1550 - 1574 Onorato Caetani, V duca di Sermoneta