Bivacco Donato Zeni

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Bivacco Donato Zeni
Il Bivacco Donato Zeni nel 2019
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Altitudine2 100 m s.l.m.
LocalitàPozza di Fassa
CatenaMonzoni - Vallaccia
Coordinate46°24′15.65″N 11°42′33.05″E / 46.404347°N 11.709181°E46.404347; 11.709181
Dati generali
ProprietàSocietà degli alpinisti tridentini
Periodo di aperturatutto l'anno
Capienza5 posti letto
Mappa di localizzazione
Map

Il bivacco D. Zeni è un bivacco sito nel comune di San Giovanni di Fassa, nella frazione di Pozza di Fassa a 2.100 m di quota. La struttura dispone di 5 posti letto.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il bivacco è stato costruito nel 1970 dal Club Alpino Accademico Italiano ed è in gestione alla Società degli alpinisti tridentini dal 1996.[2] [3] Il bivacco è stato intitolato a Donato Zeni, medico originario di Vigo di Fassa. Zeni era un alpinista accademico, morto durante un’ascensione alle Torri del Sella nell'anno 1965, noto per la partecipazione alla spedizione del 1958 al Gasherbrum IV organizzata dal Club Alpino Italiano.

Caratteristiche e informazioni[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di una struttura in metallo, sempre aperta. Il bivacco viene utilizzato come punto di appoggio per traversate escursionistiche delle valli circostanti e per attività alpinistiche.

Accessi[modifica | modifica wikitesto]

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La Val delle Selle con a sinistra la cresta dei Monzoni, la Vallaccia e Cima Undici in fondo

Il bivacco si trova nella Vallaccia: nel Gruppo della Marmolada e più specificamente nel Sottogruppo Monzoni-Vallaccia.

  • Nella Val Vallaccia passando per la Forcella Vallaccia, quota 2.468 m, si arriva al bivacco Donato Zeni, a quota 2.100 m, passando per i sentieri n.615 e n.624.
  • Dalla Val dei Monzoni per il sentiero n.635 e poi per il n.615.

Ascensioni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ sito ufficiale S.A.T., su sat.tn.it.
  2. ^ sito CAI Piemonte, su caipiemonte.it. URL consultato il 2 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 2 novembre 2019).
  3. ^ sito CAI Alpino Accademico, su clubalpinoaccademico.it.

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