Bill of Rights socialism

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Gus Hall (nel 1984), che per primo ha avanzato l'interpretazione di una "Carta dei Diritti socialista"

Il Bill of Rights socialism (lett. "Socialismo della Carta dei Diritti" o "Carta dei Diritti socialista") è l'ideologia secondo cui la Carta dei Diritti della Costituzione degli Stati Uniti d'America promuova implicitamente una società socialista o che, se necessario, dovrebbe essere redatta una nuova Carta dei Diritti che la promuova esplicitamente. Questa interpretazione è stata avanzata per la prima volta da Gus Hall (1910–2000), presidente del Partito Comunista degli Stati Uniti d'America.[1] Il partito ha sostenuto la modifica della Costituzione degli Stati Uniti per includere esplicitamente il diritto di aderire a un sindacato, il diritto a un lavoro equamente retribuito e altri obiettivi socialisti.[2]

L'idea della "Carta dei Diritti socialista" è sostenuta anche dai Democratic Socialists of America.[3]

Ideologia[modifica | modifica wikitesto]

Dal 2012 i Democratic Socialists of America sostengono l'interpretazione di Hall e propongono le seguenti politiche economiche e sociali al fine di "realizzare i diritti umani sociali ed economici fondamentali" la cui attuazione "aiuterebbe a ottenere la libertà e la dignità per tutti gli americani":[3]

Critiche[modifica | modifica wikitesto]

L'idea della "Carta dei Diritti socialista" ha attirato diverse critiche. Scrivendo per la "Future of Freedom Foundation", il professore di economia Richard Embley ha citato la seconda Carta dei Diritti di Franklin Delano Roosevelt e descritto l'idea di una "Carta dei Diritti socialista" negli Stati Uniti d'America come l'attuazione di una "economia di comando" e di un "socialismo regolamentare".[4] Altri critici sostengono che il socialismo è intrinsecamente incompatibile con il federalismo imposto dalla Costituzione degli Stati Uniti d'America, poiché la separazione dei poteri e il decentramento del federalismo rendono tecnicamente impossibile raggiungere una economia pianificata e centralizzata necessaria per superare, presumibilmente, il capitalismo.[5][6] Coerentemente con questa interpretazione, i socialisti americani credono che il federalismo sia la radice di molti problemi dello Stato e auspicano a un emendamento costituzionale per cambiarlo.[7]

Allo stesso modo, riguardo il federalismo in Cina, uno Stato socialista unitario e centralizzato, Wu Bangguo, ex presidente del Comitato permanente del Congresso nazionale del popolo, ha affermato: «Non ci sarà mai la separazione dei poteri tra i diversi rami del governo e nessun sistema federale. È possibile che lo Stato possa sprofondare nell'abisso del disordine interno [se ciò accadesse]».[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Gus Hall Memorial Service, su C-SPAN. URL consultato il 29 marzo 2021.
  2. ^ (EN) Bill of Rights Socialism, su Partito Comunista degli Stati Uniti d'America, 1º maggio 2016. URL consultato il 29 marzo 2021.
  3. ^ a b (EN) A Social and Economic Bill of Rights, su Democratic Socialists of America, 23 dicembre 2012. URL consultato il 29 marzo 2021.
  4. ^ (EN) "Democratic Socialism" Means the Loss of Liberty", su Future of Freedom Foundation, 30 novembre 2015. URL consultato il 29 marzo 2021.
  5. ^ (EN) Socialism vs. The American Constitutional Structure: The Advantages Of Decentralization And Federalism, su Hoover Institution, 16 luglio 2020. URL consultato il 29 marzo 2021.
  6. ^ (EN) The Death of Venezuelan Federalism — and the Rise of Socialism, su Ludwig von Mises Institute, 11 dicembre 2018. URL consultato il 29 marzo 2021.
  7. ^ (EN) Why We Should Care About American Federalism, su Jacobin. URL consultato il 29 marzo 2021.
  8. ^ (EN) Chinese leader rules out democracy, su BBC, 10 marzo 2011. URL consultato il 29 marzo 2021.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]