Bibbia di Lincoln

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
La Bibbia di Lincoln.

La cosiddetta Bibbia di Lincoln è la Bibbia usata dal Presidente degli Stati Uniti d'America Abramo Lincoln nel corso del suo giuramento alla presidenza, avvenuto il 4 marzo 1861.

Dopo 148 anni, la Bibbia di Lincoln venne nuovamente utilizzata per il giuramento presidenziale da Barack Obama e Donald Trump

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Barack Obama giura sulla Bibbia di Lincoln.

Il volume in origine non apparteneva alla famiglia Lincoln. Era infatti di proprietà di William Thomas Carroll, cancelliere della Corte Suprema[1], il quale regalò la propria Bibbia a Lincoln per il giuramento. Ciò si rese necessario in quanto gli effetti personali del futuro presidente, compresa la sua Bibbia, erano ancora in viaggio dalla sua città natale (Springfield in Illinois) e non sarebbero giunti in tempo per il giuramento[2].

La Bibbia è rimasta in possesso della famiglia Lincoln fino al 1928, quando la moglie di Robert Todd Lincoln (figlio, morto nel 1926, di Abraham) la donò alla Biblioteca del Congresso[3], dove è tuttora conservata[4].

La Bibbia di Lincoln non venne più utilizzata nel corso dei rispettivi giuramenti dai vari presidenti succedutisi alla guida degli Stati Uniti d'America[5], fino al 2009. Il nuovo presidente Barack Obama prestò infatti giuramento proprio sulla Bibbia di Lincoln, optando per la stessa scelta anche per il giuramento del 2013[4][6].

Anche Donald Trump, il 20 gennaio 2017, giurò sulla Bibbia di Lincoln (oltreché su una Bibbia di proprietà dello stesso Trump)[7].

Il volume[modifica | modifica wikitesto]

I risguardi posteriori con l'annotazione di William Thomas Carroll.

Il titolo originale di questa edizione della Bibbia, stampata dalla Oxford University Press nel 1853, è: "The Holy Bible, Containing the Old and New Testaments"[4]. Il volume è composto da 1.280 pagine ed è rilegato in velluto di colore bordeaux. Misura 15 cm di lunghezza, 10 cm di larghezza e 4,5 cm di spessore[8].

La Bibbia di Lincoln è ancora conservata in buone condizioni, anche se nel corso degli anni il velluto si è leggermente sgualcito e macchiato. Nei risguardi posteriori è presente il sigillo della Corte suprema degli Stati Uniti d'America ed una annotazione di William Thomas Carroll che recita[4]:

(EN)

«I, William Thos. Carroll, clerk of the said court do hereby certify that the preceding copy of the Holy Bible is that upon which the Honble. R.B. Taney, Chief Justice of said Court, administered to His Excellency, Abraham Lincoln, the oath of office as President of the United States [...]»

(IT)

«Io, William Thomas Carroll, cancelliere di detta corte certifico qui che la copia della precedente Sacra Bibbia è quella sulla quale l'Onorabile R.B. Taney, Giudice Capo di detta Corte, ha amministrato a Sua Eccellenza, Abraham Lincoln, il giuramento per l'ufficio di Presidente degli Stati Uniti [...]»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) The 19th Presidential Inauguration, su inaugural.senate.gov. URL consultato il 6 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2020).
  2. ^ (EN) The Caucus; A New Link to Lincoln, in nytimes.com, 24 dicembre 2008. URL consultato il 6 agosto 2020.
  3. ^ (EN) The Story Behind the Lincoln Bible at Obama's Inauguration, in usnews.com, 23 dicembre 2008. URL consultato il 6 agosto 2020.
  4. ^ a b c d (EN) The Lincoln Bible, su wdl.org, 18 giugno 2014. URL consultato il 6 agosto 2020.
  5. ^ Alcuni dei presidenti giurarono sulla cosiddetta Bibbia di Washington, un volume di circa cinque chili utilizzato da George Washington nel 1789.
  6. ^ Nel secondo giuramento, Obama giurò sia sulla Bibbia di Lincoln, sia su una Bibbia appartenuta a Martin Luther King Jr.
  7. ^ (EN) The Two Bibles Donald Trump Used at the Inauguration, in nytimes.com, 18 gennaio 2017. URL consultato il 6 agosto 2020.
  8. ^ (EN) President-Elect Obama To Take Oath of Office on Lincoln-Inaugural Bible from Library of Congress, su loc.gov, 23 dicembre 2008. URL consultato il 6 agosto 2020.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]