Battaglia di Ba'rin

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Battaglia di Baʿrīn
parte Crociate
Datagiugno 1137
LuogoBaʿrīn, Siria
EsitoVittoria zengide
Modifiche territorialiConquista del castello
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
sconosciutisconosciuti
Perdite
sconosciutesconosciute
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Nella battaglia di Baʿrīn del 1137, un contingente di Crociati guidato da re Folco di Gerusalemme fu sbaragliato da Zengi, l'atabeg di Mawṣil e Aleppo.

Questa sconfitta comportò per i crociati la perdita definitiva del castello di Baʿrīn[1] chiamato Mons Ferrandus o Montferrand dai crociati.

Scenario[modifica | modifica wikitesto]

I crociati si trovarono di fronte un pericoloso avversario quando Zengi divenne governante di Mawṣil nel 1127 e di Aleppo nel 1128; negli anni successivi Zengi accrebbe il suo potere a scapito degli stati musulmani vicini, ma l'emirato musulmano di Damasco resistette con successo ai suoi sforzi per conquistarlo alleandosi occasionalmente con il Regno latino di Gerusalemme.

La battaglia[modifica | modifica wikitesto]

Nei primi mesi del 1137 Zengi attaccò il castello di Baʿrīn, circa 16 km. a nord ovest di Homs. Quando il re Folco intervenne con le sue forze per soccorrere gli assediati, il suo esercito fu sconfitto e messo in rotta dalle forze di Zengi. Nulla si sa circa la battaglia: il cronachista cristiano Guglielmo di Tiro "non ha dato informazioni sulle tattiche e nemmeno gli storici arabi".[2]

Folco e alcuni dei sopravvissuti si rifugiarono nel castello di Baʿrīn, che Zengi strinse nuovamente d'assedio; quando finì il cibo gli assediati mangiarono i loro cavalli e poi furono costretti a chiedere un salvacondotto per tornare a casa.[3]

Nel frattempo, un gran numero di pellegrini cristiani si era mobilitato con l'esercito dell'imperatore bizantino Giovanni II Comneno, Raimondo d'Antiochia e Joscelin II di Edessa.

Con questo grande esercito che si avvicinava, Zengi improvvisamente concesse a Folco e agli altri assediati di lasciare liberamente il castello in cambio di 50.000 dinari; gli ifranj, ignari dell'imminente arrivo dei soccorsi, accettarono l'offerta.[3]

Conseguenze[modifica | modifica wikitesto]

Baʿrīn non fu mai più recuperato dagli ifranj.

Nell'aprile 1137 Giovanni Comneno assediò Shayzar ma i suoi sforzi furono vanificati dall'intervento di Zengi, nel mese di maggio.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Smail, p. 33.
  2. ^ Smail, p. 182.
  3. ^ a b Ibn al-Athir, p. 43.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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