Basilica dei Santi Filippo e Giacomo

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Basilica dei Santi Filippo e Giacomo
La facciata della Basilica
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneVeneto
LocalitàCortina d'Ampezzo
Coordinate46°32′14.78″N 12°08′11.51″E / 46.53744°N 12.13653°E46.53744; 12.13653
Religionecattolica di rito romano
TitolareFilippo apostolo e Giacomo il Minore
Diocesi Belluno-Feltre
Consacrazione1900
ArchitettoJoseph Promperg
Stile architettonicobarocco
Inizio costruzione1769
Completamento1775
Sito webwww.parrocchiacortina.it
Il campanile della basilica
L'interno della Basilica

La basilica dei Santi Filippo e Giacomo è la parrocchiale di Cortina d'Ampezzo, in provincia di Belluno e diocesi di Belluno-Feltre; fa parte della convergenza foraniale di Ampezzo-Cadore-Comelico.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Posizionata nel pieno centro del paese, chiusa tra il celebre Corso Italia (sul lato destro) e Via del Mercato (su quello sinistro), è stata costruita tra il 1769 e il 1775 sul luogo in cui erano sorte due precedenti chiese del XIII e del XVI secolo.

Fino al 1964 dipendeva dalla diocesi di Bressanone.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Composto di un'unica navata, l'interno rispecchia il tipico gusto settecentesco, elegante e ricco, appariscente ma senza gli eccessi del Barocco, con nicchie poco profonde e un ampio presbiterio illuminato da due finestroni rettangolari. Le decorazioni della navata sono state realizzate tra il 1774 e il 1775 dal pittore tirolese Franz Anton Zeiller, mentre i cicli pittorici del soffitto sono opera dall'ampezzano Giuseppe Ghedina (1859). Degni di nota sono anche un altare di Andrea Brustolon e una tela del pittore ottocentesco ampezzano Luigi Gillarduzzi. Sono inoltre conservate le spoglie attribuite a san Liberale e a san Teofilo. La chiesa è stata insignita della dignità di basilica minore il 7 gennaio 2011.[senza fonte]

Organo a canne[modifica | modifica wikitesto]

L'imponente organo visto dalla navata

Lo strumento è stato costruito dalla ditta Mauracher di Linz e inaugurato il 31 ottobre 1954. Nel 2002 è stato oggetto di un importante intervento di restauro, effettuato dall'organaro Andrea Zeni, che ha comportato anche il riordino e l'integrazione della composizione fonica secondo il progetto del maestro Francesco Finotti.

Si tratta però solo dell'ultimo organo della chiesa ampezzana, almeno quattro strumenti l'hanno infatti preceduto: quello attestato da un documento del 1561 (Vicenzo Colombo?); quello costruito nel 1703 da Franz Kecht, organaro di Bressanone; quello uscito dalla bottega veneziana di Gaetano Callido nel 1777, del quale si conservano ancora la tastiera ed alcune canne; ed infine lo strumento realizzato nel 1885 dalla ditta "Zachistal & Capek" di Krems.

L'organo è a trasmissione elettrica con una facciata divisa in tre campate, rispettivamente di 10 – 22 – 10 canne, collocato sull'ampia cantoria posta sopra l’ingresso principale. Lo strumento ha ben 3078 canne, mentre la consolle è staccata dal corpo dello strumento, con tre tastiere di 58 tasti (Do1 / La5) ed una pedaliera di 30 tasti (Do1 / Fa3). I registri sono comandati da placchette disposte su due file sopra il terzo manuale.[1]

Campanile[modifica | modifica wikitesto]

Celeberrimo è il campanile (el cianpanin) della basilica, divenuto un simbolo inconfondibile di Cortina d'Ampezzo. Eretto dall'architetto ampezzano Silvestro Franceschi tra il 1852 e il 1858 al posto di una precedente torre campanaria tardo cinquecentesca, si erge per 65.8 metri, in uno stile sobrio, elegante e maestoso che, come dicono gli ampezzani, non è "né tirolese, né cadorino".

Alcune fonti riportano un'altezza di 73 metri; invece il sito ufficiale della parrocchia riporta l'altezza di cui al precedente paragrafo.[senza fonte]

Nel campanile hanno sede campane, fuse dal noto fonditore Grassmayr di Innsbruck, elettrificate a slancio tirolese:

  • Fa4 120 kg
  • Re4 192 kg
  • Sib3 361 kg
  • Fa3  860 kg
  • Re3 1 455 kg
  • Sib2 3 074 kg, detta el Cianpanon in ampezzano, suona solo ogni venerdì alle 15:00, in memoria della morte di Gesù Cristo, ed in occasione delle feste principali.

Oltre alle sei principali, il campanile ospita altre tre campane:

  • la Campana dell'agonia (Cianpana de r'agonia) dalla Chiesa di Santa Caterina, così detta perché suonata in occasione dei funerali secondo regole fisse (tre serie da cento rintocchi, o bote, per gli uomini, due per le donne, una per i fanciulli)
  • la Campana dell'orologio (Cianpana de 'l arloio), fissa
  • la Campana del guardafuoco (Cianpana de 'l vardafó), fuori dal campanile, che fino al 1910 circa serviva al guardafuoco per annunciare un incendio alla gente.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ AA. VV., Organi Storici in Cadore - XXV edizione, Pieve di Cadore, Associazione Organi Storici in Cadore - Dolomiti, 2018, p. 65.
Il soffitto della basilica

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • AA. VV., Pietre Vive, Edizioni La Cooperativa di Cortina, Cortina d'Ampezzo, 2011.
  • Karl Wolfsgruber, La Chiesa Parrocchiale dei SS. Filippo e Giacomo di Cortina d'Ampezzo, Foto Ghedina, Cortina d'Ampezzo, 1975.
  • Mario Ferruccio Belli, El ciampanin, Edizioni La Cooperativa di Cortina, Cortina d'Ampezzo, 2009

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