Baci rubati

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Baci rubati
Jean-Pierre Léaud e Claude Jade in una scena del film
Titolo originaleBaisers volés
Lingua originalefrancese, inglese
Paese di produzioneFrancia
Anno1968
Durata90 min
Generecommedia, drammatico, sentimentale
RegiaFrançois Truffaut
SoggettoFrançois Truffaut, Claude de Givray e Bernard Revon
SceneggiaturaFrançois Truffaut, Claude de Givray e Bernard Revon
FotografiaDenys Clerval
MontaggioAgnès Guillemot. Assistente: Yann Dédet
MusicheAntoine Duhamel. La canzone Que reste-t-il de nos amours? di Charles Trenet è cantata dall'autore
ScenografiaClaude Pignot. Assistente: Jean-Claude Dolbert
Interpreti e personaggi

Baci rubati (Baisers volés) è un film del 1968 diretto da François Truffaut.

Girato a Parigi dal 5 febbraio al 28 marzo 1968 e proiettato per la prima volta in pubblico il 6 settembre 1968. Costituisce il terzo capitolo della saga dedicata al personaggio di Antoine Doinel, interpretato da Jean-Pierre Léaud.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il giovane Antoine Doinel, riformato dal servizio militare per instabilità di carattere, ritorna dalla sua fidanzata, Christine Darbon. Lavora come portiere di notte in un albergo, ma viene licenziato perché aiuta involontariamente un detective a cogliere in flagrante un'adultera. Viene assunto dallo stesso detective ed è incaricato di sorvegliare le commesse del negozio di scarpe del signor Tabard, ma s'innamora perdutamente della moglie dello stesso Tabard, con la quale avrà un incontro amoroso. Viene, quindi, licenziato dall'agenzia investigativa e diventa tecnico riparatore di televisori.

Un giorno Christine, che non lo ha mai dimenticato, rompe il suo apparecchio televisivo e chiama Antoine per ripararlo. Antoine, ormai maturo, fa l'amore con lei e le chiede di sposarlo. I due fidanzatini siedono tranquilli su una panchina, quando un uomo misterioso, che da tempo pedinava Christine, si fa avanti e rivela alla ragazza il proprio amore, assoluto e «definitivo», dicendosi certo che ella saprà abbandonare il mondo del provvisorio per unirsi a lui. E se ne va.

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Appunti di lavoro, abbozzo di sceneggiatura e sceneggiatura definitiva sono pubblicate in François Truffaut, Le avventure di Antoine Doinel, Marsilio, 1992 (trad. it. di Les aventures d'Antoine Doinel, Mercure de France, 1970)
  • Paola Malanga, Tutto il cinema di Truffaut, Baldini & Castoldi, Milano 1996, pp. 311–320
  • Anne Gillain (a cura di), Tutte le interviste di François Truffaut sul cinema, Gremese Editore, Roma 1990 (prima edizione francese 1988), pp. 123–131
  • Alberto Barbera - Umberto Mosca, François Truffaut, Il Castoro, Milano, pp. 73–80

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN300223860 · LCCN (ENno2016139267 · BNF (FRcb16676964n (data) · J9U (ENHE987010986863705171
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