Babij Jar. Kontekst

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Babij Jar. Kontekst
Prigionieri di guerra ricoprono una fossa comune dopo il massacro, 1º ottobre 1941.
Titolo originaleБабий Яр. Контекст
Lingua originalerusso, tedesco
Paese di produzionePaesi Bassi, Ucraina
Anno2021
Durata121 min
Dati tecniciB/N e a colori
rapporto: 1,37:1
Generedocumentario
RegiaSerhij Loznycja
SceneggiaturaSerhij Loznycja
ProduttoreSerhij Loznycja, Marina Choustova
Casa di produzioneAtoms & Void, Memoriale per l'Olocausto di Babij Jar
MontaggioSerhij Loznycja, Tomasz Wolski, Danielius Kokanauskis

Babij Jar. Kontekst è un film documentario del 2021 diretto da Serhij Loznycja.

Contenuto[modifica | modifica wikitesto]

Il documentario ricostruisce il contesto storico in cui ha avuto luogo il massacro di Babij Jar, una gravina situata a nord-ovest di Kiev nella quale tra il 29 e il 30 settembre 1941 le Einsatzgruppen, con l'aiuto della Polizia Ausiliaria Ucraina e della Wehrmacht, uccisero 33 771 ebrei. Si trattò del singolo più grande eccidio della storia dell'Olocausto, superato solo dal massacro d'Odessa (1941) e dall'operazione Erntefest (1943). Nello stesso sito avvennero successive stragi di ebrei, rom, prigionieri di guerra sovietici e altri civili finché la zona non venne liberata dalle forze sovietiche nel novembre 1943: in tutto, si stima che tra le 100 mila e le 150 mila persone abbiano perso la vita a Babij Jar. Nel dopoguerra, l'URSS ha a lungo enfatizzato la natura delle vittime come di abitanti di Kiev e cittadini sovietici: il primo monumento a commemorare Babij Jar come parte dell'Olocausto fu costruito solo nel 1991.

Il film è composto da materiali d'archivio che documentano l'occupazione nazista dell'Ucraina provenienti dall'Archivio di Stato della Federazione Russa, l'Archivio federale tedesco e da altri archivi regionali in Germania, oltre ad avvalersi dei filmati amatoriali girati dalle truppe naziste: secondo il regista, gran parte del materiale «ha languito senza essere visto dalla fine della guerra».[1] I filmati sono stati restaurati e occasionalmente sonorizzati e ricolorati, senza ricorrere ad alcuna voce narrante.[1] Tra i momenti mostrati dal documentario:[1]

Alcune scene dal pogrom di Leopoli sono incluse nel film.
  • l'NKVD che mina dei palazzi nel centro di Kiev e li fa detonare da remoto in vista dell'occupazione nazista della città
  • numerose immagini di ucraini che accolgono festanti le truppe tedesche
  • scene dal pogrom di Leopoli del 1941 ad opera di Einsatzgruppen, nazionalisti ucraini e popolazione civile
  • l'imprigionamento e il rilascio di prigionieri di guerra sovietici
  • varie testimonianze al processo sovietico per il massacro di Babij Jar, tra cui quella di un sopravvissuto e quella dell'SS Hans Isenmann, e una pubblica impiccagione di nazisti, tra cui lo stesso Isenmann, in una piazza di Kiev (1946)

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) A. O. Scott, ‘Babi Yar: Context’ Review: Unearthing Footage of a Nazi Massacre, in The New York Times, 31 marzo 2022. URL consultato il 3 maggio 2022.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]