Azealia Banks

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Azealia Banks
Azealia Banks in concerto in Israele nel 2018
NazionalitàBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
GenereHardcore hip hop[1]
Pop rap[1]
Pop[1]
Periodo di attività musicale2009 – in attività
EtichettaXL Recordings, Interscope, Polydor, E1, Parlophone, Prospect Park, Chaos & Glory
Album pubblicati1
Studio1
Raccolte3
Sito ufficiale

Azealia Amanda Banks (New York, 31 maggio 1991) è una rapper e cantautrice statunitense.

Si è imposta all'attenzione internazionale nel 2011 grazie al singolo 212, certificato disco di platino nel Regno Unito,[2] che le ha permesso di essere inserita al primo posto della classifica riguardante gli artisti più promettenti redatta dalla rivista britannica NME.[3] Il 5 dicembre dello stesso anno la BBC ne annunciò la nomina per il Sound of 2012, in cui si classificò terza.[4]

Personalità controversa, ha fatto parlare di sé per le dichiarazioni fatte in materia di politica statunitense e questioni sociali come la razza e per aver accusato pubblicamente ed essersi scontrata con colleghi e personaggi pubblici attraverso i propri canali sociali.[5][6]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

1991-2009: Origini ed esordio discografico[modifica | modifica wikitesto]

Banks è nata nel maggio 1991. Sua madre la crebbe insieme alle due sorelle maggiori ad Harlem, dopo che il padre morì a causa di un tumore al pancreas quando lei aveva due anni. In giovane età si interessò al teatro musicale, alla recitazione ed al canto. A dieci anni iniziò ad esibirsi in un musical off-Broadway dal nome Tada! Youth Theater a Lower Manhattan. Ebbe ruoli da protagonista in tre produzioni (Rabbit Sense, Sleepover e Heroes). All'età di sedici anni ha recitato in un musical noir-comedy, City of Angels. La Banks si è formata nel campo dello spettacolo presso la LaGuardia High School of Performing Arts a Manhattan, che ha poi abbandonato per dedicarsi alla musica.

Sotto lo pseudonimo di Miss Bank$, nel febbraio del 2009 pubblicò il suo primo brano Gimme a Chance su MySpace.[7] La canzone era accompagnata da Seventeen, un brano prodotto dal DJ americano Diplo che campionò una traccia dei Ladytron con lo stesso nome.[7] Più tardi quell'anno, firmò un contratto con l'etichetta discografica XL Recordings e cominciò a lavorare con il produttore Richard Russell; lasciò poi l'etichetta a causa di idee divergenti.[4][8]

2010-2016: Successo, Broke with Expensive Taste e Slay-Z[modifica | modifica wikitesto]

Uscita dalla XL Recordings, Azealia cambiò il suo nome d'arte in Azealia Banks e si trasferì a Montréal, dove iniziò a registrare musica. Utilizzando YouTube come portale, caricò varie demo, tra cui L8R e una cover di Slow Hands degli Interpol. Nel settembre 2011, pubblicò in formato digitale gratuito il singolo di debutto 212; esso venne poi pubblicato ufficialmente il 6 dicembre 2011. Il brano ha ricevuto il plauso della critica, essendo selezionato come 'Canzone della settimana' dalla BBC Radio 1, e posizionandosi nono nella classifica delle migliori tracce del 2011 secondo Pitchfork. Nel dicembre 2011 ha partecipato alla canzone Shady Love, inserita nell'album Magic Hour della band statunitense Scissor Sisters, tuttavia è rimasta non accreditata. Il 16 gennaio 2012 ha pubblicato il brano NEEDSUMLUV (SXLND), prodotto da Machinedrum, in occasione di quel che sarebbe stato il trentatreesimo compleanno della cantante scomparsa Aaliyah, campionata nella canzone.[9] La settimana successiva divulga il brano Bambi, prodotto da Paul Epworth, scelto quale colonna sonora per una sfilata di Mugler a Parigi.[10]

Anche se priva di un'etichetta discografica, la Banks cominciò a lavorare con il produttore britannico Paul Epworth al suo album di debutto. Il suo primo EP, 1991, è stato pubblicato nel Regno Unito il 28 maggio e negli Stati Uniti il giorno successivo.[11] Nel maggio 2012 viene altresì annunciata la pubblicazione di un mixtape, prima denominato Fantastic poi Fantasea, avutasi l'11 luglio 2012.[12] L'11 maggio è stato pubblicato Jumanji, un brano facente parte dello stesso.[13] Una seconda traccia del mixtape, Aquababe, è stata resa disponibile online il 13 giugno,[14] mentre un terzo brano, Nathan, in collaborazione col rapper Styles P, il 30 giugno.[15][16]

Nell'aprile 2013 viene pubblicato il singolo di lancio dell'album d'esordio, Yung Rapunxel. A maggio l'artista annuncia la pubblicazione del secondo singolo, ATM Jam, che vede la partecipazione di Pharrell Williams, il quale però non viene incluso nella tracklist definitiva a causa della tiepida ricezione. Dopo numerosi posticipi e conflitti, nel luglio 2014 la Banks scioglie il contratto che la legava alla casa discografica Interscope e pubblica in via indipendente due singoli: Heavy Metal and Reflective il 28 luglio e Chasing Time il 22 settembre. Essi precedono la pubblicazione dell'album Broke with Expensive Taste che avviene, senza alcun preavviso, il 6 novembre dello stesso anno[17] in collaborazione con l'agenzia di produzione Prospect Park.

A febbraio 2015, la Banks ha posato nuda per il numero di aprile della rivista Playboy, fotografata da Ellen von Unwerth. Nel servizio parla senza filtri e censure di come l'America sia strutturata per l'uomo bianco e di come molti artisti neri realizzino dischi per soddisfare l'America bianca andando contro i loro stessi principi.[18] A maggio 2015, è stato annunciato che l'artista farà il suo debutto da attrice come personaggio principale della pellicola musicale Coco.[19]

Nel mese di febbraio 2016, pubblica il singolo The Big Big Beat,[20] volto ad anticipare il secondo mixtape della rapper, Slay-Z, pubblicato indipendentemente il mese successivo e contenente collaborazioni con Nina Sky e Rick Ross.[21]

2017-presente: Fantasea II, Business Pleasure[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2017 Banks pubblica il mixtape Fantasea II, sequel del progetto del 2012, lanciando vari singoli.[22] Successivamente pubblica il singolo Chi Chi, che avrebbe dovuto anticipare l'album Business & Pleasure, che tuttavia non è stato poi rilasciato.[23] Nel 2018 pubblica il singolo Anna Wintour con il relativo video musicale.[24] Segue un tour nordamericano, con alcune date anche in Europa.[25] A inizio 2018 Banks firma un contratto da 1 milione di dollari con la Entertainment One.[26] Il 6 luglio 2018 viene pubblicato un secondo singolo, Treasure Island.[27] Seguono la pubblicazione di un EP natalizio intitolato What You Doing New Year's Eve?[28] e l'annuncio di un nuovo mixtape intitolato Fantasea II: The Second Wave. Per questo progetto vengono lanciati alcuni singoli, ma il mixtape non viene mai pubblicato.[29]

Nel 2019 Banks annuncia la pubblicazione del mixtape Yung Rapunzel II: il progetto viene pubblicato su SoundCloud l'11 settembre dello stesso anno, ma viene successivamente rimosso.[30] Segue la pubblicazione dei singoli Count Contessa e Pyrex Princess. Nel 2020 vengono pubblicate diverse canzoni in esclusiva su SoundCloud, inclusa una collaborazione con Pharrell Williams.[31] Il 9 giugno 2020 Banks lancia il singolo Black Madonna su tutte le piattaforme, definendolo il nuovo lead single dell'album Business Pleasure.[32]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Azealia Banks si definisce bisessuale,[33] sebbene in passato abbia più volte ricevuto accuse di omofobia a causa di alcune sue esternazioni pubbliche.[34] In un'intervista concessa al The New York Times, la rapper si è definita insoddisfatta del mondo in cui la società assegna etichette in base all'orientamento sessuale.[35]

Nel 2016 Banks ha sostenuto pubblicamente Donald Trump durante la sua prima campagna elettorale come candidato alla presidenza degli USA. Una delle sue esternazioni più discusse a tal proposito affermava: "gli Stati Uniti sono il male per loro natura ed allo stesso modo i politici sono la personificazione della cattiveria. Apprezzo Trump perché è il più trasparente e autentico fra di loro nel mostrare la sua vera natura".[36]

L'8 agosto 2020 Banks ha pubblicato un post in cui affermava di voler porre fine alla sua vita tramite suicidio assistito e voler documentare l'intero processo in una sorta di docufilm.[37]

Controversie[modifica | modifica wikitesto]

Negli anni, Azealia Banks è stata protagonista di feroci litigi e discussioni con svariate altre celebrità, le quali si sono svolte soprattutto su Twitter.[34] Tra le personalità con cui ha litigato pubblicamente possiamo citare: Pabllo Vittar, Grimes, Elon Musk, Remy Ma, Cardi B, Kim Kardashian, Kanye West, Julia Fox, Lorde, Lana Del Rey, Marina Diamandis, Charli XCX, Lady Gaga, T.I., Iggy Azalea, Action Bronson, Lil' Kim, Skai Jackson, Rita Ora, Kendrick Lamar, Pharrell Williams, Erykah Badu, Kreayshawn, Rihanna, ASAP Rocky, Baauer, Nicki Minaj, Sia, Jim Jones, Beyoncé, Angel Haze, Lily Allen, SZA, RZA, Rico Nasty, Lupe Fiasco, Eminem, RuPaul, Perez Hilton, Nick Cannon, Diplo, Funkmaster Flex, The Stone Roses, K. Michelle, Cupcakke, Troye Sivan, Mariahlynn, Disclosure, Lizzo, Kim Petras, Adrian Grenier, Busta Rhymes, Dave Chappelle, Donatella Versace, Noah Schnapp Wendy Williams, Shygirl, Arca, il presidente ucraino Zelensky, le intere nazioni di Irlanda, Svezia, e Australia, la diaspora africana ed altri ancora.[34]

Nel giugno 2015, la rapper si ritrovò nel bel mezzo di una rissa nel suo quartiere ad Harlem, quando le forze dell'ordine intervennero per calmare la ragazza, quest'ultima, a detta degli agenti, azzannò un ufficiale della polizia al seno arrivando a lacerarlo.

Nel gennaio 2021 Azealia Banks tornò a far parlare di se, dopo aver pubblicato sul suo profilo Instagram un video in cui disseppellisce la carcassa del suo gatto, morto qualche mese prima, e lo cuoce in un calderone. Sebbene molti credevano l’avesse fatto per cibarsi del gatto, la rapper affermò che fosse per scopi tassidermici e religiosi.[38] Il video è stato rimosso dalla rapper pochi minuti dopo, ma diventò ben presto virale.

Influenze musicali[modifica | modifica wikitesto]

La Banks cita come prime ispirazioni le canzoni di Beyoncé ed Aaliyah. Durante la sua adolescenza ascoltava gli Interpol, i Bloc Party e i Futureheads. Nomina anche Eve, Remy Ma, Lil' Kim, M.I.A. e Santigold come ulteriori artiste femminili che l'hanno ispirata.[39][40] Ha elogiato infine lo stile di Jay Z.[40]

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Discografia di Azealia Banks.

Album in studio[modifica | modifica wikitesto]

Raccolte[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Azealia Banks, su AllMusic, All Media Network.
  2. ^ (EN) British Phonographic Industry - Awards, su bpi.co.uk, British Phonographic Industry. URL consultato il 21 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 17 gennaio 2010).
  3. ^ (EN) Tom Goodwyn, Azealia Banks tops the 2011 NME Cool List, su nme.com, NME, 22 novembre 2011.
  4. ^ a b (EN) BBC Sound of 2012 - Artist Profile > Azealia Banks, su bbc.co.uk, BBC. URL consultato il 30 maggio 2012.
  5. ^ (EN) Eric Diep e Edwin Ortiz, A History of Azealia Banks' Twitter Beefs, su complex.com, Complex, 19 giugno 2014.
  6. ^ (EN) A brief history of Azealia Banks public feuds, su independent.co.uk, The Independent. URL consultato il 27 dicembre 2022.
  7. ^ a b (EN) Freeload: Miss Banks, “Seventeen” + ”Gimme A Chance”, su thefader.com, The Fader, 6 febbraio 2009. URL consultato il 2 giugno 2012.
  8. ^ (EN) Azealia Banks Has Pop At XL Recordings, su thequietus.com, the Quietus.com, 5 gennaio 2012. URL consultato il 2 giugno 2012.
  9. ^ (EN) NEW: AZEALIA BANKS – NEEDSUMLUV (SXLND), su crackintheroad.com, Crack in the road. URL consultato il 3 giugno 2012 (archiviato dall'url originale l'8 giugno 2012).
  10. ^ (EN) Tom Breihan, Azealia Banks – “Bambi”, su stereogum.com, Stereogum, 27 gennaio 2012. URL consultato il 3 giugno 2012.
  11. ^ (EN) Lewis Corner, Azealia Banks confirms '1991' EP tracklist, artwork, su digitalspy.co.uk, Digital Spy, 15 maggio 2012. URL consultato il 15 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2013).
  12. ^ (EN) Lewis Corner, Azealia Banks renames new mixtape 'Fantasea', su digitalspy.co.uk, Digital Spy, 31 maggio 2012. URL consultato il 15 giugno 2012.
  13. ^ (EN) Lewis Corner, Azealia Banks debuts new track 'Jumanji' - listen, su digitalspy.co.uk, Digital Spy, 11 maggio 2012. URL consultato il 5 giugno 2012.
  14. ^ (EN) Lewis Corner, Azealia Banks releases new track 'Aquababe' - listen, su digitalspy.co.uk, Digital Spy, 13 giugno 2012. URL consultato il 15 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 16 giugno 2012).
  15. ^ (EN) Robbie Daw, Azealia Banks’ Catty “Nathan” Single Artwork, su idolator.com, Idolator, 29 giugno 2012. URL consultato il 7 luglio 2012.
  16. ^ (EN) Carrie Battan, Video: Azealia Banks: "Liquorice", su pitchfork.com, Pitchfork, 14 giugno 2012. URL consultato il 15 giugno 2012.
  17. ^ Edoardo Bridda, Azealia Banks - Broke With Expansive Taste, su sentireascoltare.com, 7 novembre 2014.
  18. ^ Azealia Banks nuda su Playboy. L'intervista più scandalosa delle foto, su gazzetta.it, Gazzetta, 21 marzo 2015.
  19. ^ (EN) Dave McNary, Azealia Banks Starring in ‘Coco’ Movie, Directed by RZA, su variety.com, Variety, 26 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 27 ottobre 2017).
  20. ^ (EN) Adelle Platon, Azealia Banks Gets Funky on 'The Big Big Beat': Listen, su billboard.com, Billboard, 19 febbraio 2016.
  21. ^ (EN) Adelle Platon, Azealia Banks Returns to Twitter, Delivers Download Link to Her 'Slay-Z' Mixtape, su billboard.com, Billboard, 24 marzo 2016.
  22. ^ (EN) Max WeinsteinPublished: July 13, 2017, Azealia Banks Keeps It Real About Being Shut Out of the Music Industry - XXL, su XXL Mag. URL consultato il 1º settembre 2020.
  23. ^ (EN) Azealia Banks Is Back in Full-Form for New Hip-Hop Track "Chi Chi", su PAPER, 5 giugno 2017. URL consultato il 1º settembre 2020.
  24. ^ (EN) Azealia Banks Shares New Song “Treasure Island”: Listen | Pitchfork, su pitchfork.com. URL consultato il 6 luglio 2018.
  25. ^ (EN) Charles HolmesPublished: August 29, 2017, Azealia Banks Is Going on Tour - XXL, su XXL Mag. URL consultato il 1º settembre 2020.
  26. ^ (EN) Peter A. BerryPublished: February 1, 2018, Azealia Banks Lands $1 Million Deal With Entertainment One - XXL, su XXL Mag. URL consultato il 1º settembre 2020.
  27. ^ (EN) Azealia Banks Gets Into the Groove in New "Anna Wintour" Video - XXL, su XXL Mag. URL consultato il 28 giugno 2018.
  28. ^ (EN) Trey Alston, Azealia Banks Releases New Holiday EP Icy Colors Change: Listen, su Pitchfork. URL consultato il 1º settembre 2020.
  29. ^ (EN) Azealia Banks Is Ready to Seduce on New Track "Playhouse": Listen, su Highsnobiety, 12 aprile 2019. URL consultato il 1º settembre 2020.
  30. ^ (EN) Azealia Banks Returns With "Yung Rapunxel: Pt. II" Mixtape, su HotNewHipHop. URL consultato il 1º settembre 2020.
  31. ^ DIAMOND NOVA FT PHARRELL. URL consultato il 1º settembre 2020.
  32. ^ https://twitter.com/kuntupdates/status/1225417666690723840, su Twitter. URL consultato il 1º settembre 2020.
  33. ^ (EN) Colleen Nika, Colleen Nika, Q&A: Azealia Banks on Why the C-Word Is 'Feminine', su Rolling Stone, 10 settembre 2012. URL consultato il 1º settembre 2020.
  34. ^ a b c (EN) Azealia Banks vs. The World: A Comprehensive List of Her Famous Feuds, su Billboard, 13 maggio 2018. URL consultato il 1º settembre 2020.
  35. ^ (EN) John Ortved, Azealia Banks, Taking Her Cues and Lyrics From the Street, in The New York Times, 1º febbraio 2012. URL consultato il 1º settembre 2020.
  36. ^ (EN) Paul Schrodt, Rapper Azealia Banks endorses Donald Trump for president in a bizarre rant because she has 'no hope for America', su Business Insider. URL consultato il 1º settembre 2020.
  37. ^ (EN) Fans Send Support to Azealia Banks After She Posts Concerning Messages, su E! Online, Sun Aug 09 20:50:00 GMT+0 2020. URL consultato il 1º settembre 2020.
  38. ^ Raniero Jr. De Bortoli, Azealia Banks spiega perché ha disseppellito la sua gatta e l’ha bollita, su Il tempo, 12 gennaio 2021. URL consultato il 1-14-2021 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2021).
  39. ^ (EN) Becky Bain, Azealia Banks On Nicki Minaj And Her “Ugly Wigs And Ugly Costumes”, su idolator.com, 13 marzo 2012. URL consultato il 30 maggio 2012.
  40. ^ a b (EN) Kevin Perry, GQ&A: Azealia Banks, su gq-magazine.co.uk, GQ.uk, 22 novembre 2011. URL consultato il 30 maggio 2012.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN265533889 · ISNI (EN0000 0003 8255 6522 · Europeana agent/base/131361 · LCCN (ENno2012129425 · GND (DE1069313831 · BNF (FRcb16655173r (data)