Automotrice ZZ-AB 1-4

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ZZ-AB 1 ÷ 4
Automotrice
Anni di costruzione 1937
Anni di esercizio 1938-?
Quantità prodotta 4
Costruttore Fiat Ferroviaria
Automotrice
Dimensioni 16.300 x 2.700 x 3.190 mm
Capacità 12 in 1ª classe + 15 in 2ª classe (posti a sedere)
Passo dei carrelli 2.800 mm
Massa in servizio 22 t
Rodiggio 1 A-A 1
Diametro ruote motrici 720 mm
Tipo di trasmissione meccanica
Potenza continuativa 170 kW
Velocità massima omologata 68 km orari
Alimentazione gasolio
Tipo di motore 356 C
Numero di cilindri 6
Diametro dei cilindri 115 mm
Corsa dei cilindri 160 mm

Le automotrici ZZ-AB 1 ÷ 4 sono rotabili automotori termici alimentati a gasolio, a scartamento metrico, costruiti dalla Fiat Ferroviaria negli anni trenta per il servizio viaggiatori veloce, di sola 1ª e 2ª classe della Ferrovia Gibuti-Addis Abeba.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le automotrici furono costruite dalla Fiat, in numero di 4 unità, in base al, già collaudatissimo in Italia, progetto di automotrice leggera ALn 56 come modello Fiat 038; al loro arrivo in Etiopia nel 1938 vennero immatricolate come gruppo ZZ-AB (AB =di 1ª e 2ª classe) con i numeri progressivi da 1 a 4. Rappresentarono un importante progresso nel servizio ferroviario della linea etiopica i cui treni a vapore, in certi casi anche lussuosi, impiegavano fino a 36 ore o sostavano per la notte a Dire Daua per poi ripartire l'indomani. Vennero prodotte con allestimenti di classe per un servizio di livello elevato con 27 posti a sedere complessivamente, una porta di separazione tra le due classi e due ritirate distinte alle estremità; mancava ovviamente la 3ª classe[1]. Negli anni del secondo dopoguerra sembra abbiano continuato a servire il trasporto locale fino agli anni cinquanta.

Tecnica[modifica | modifica wikitesto]

Le automotrici avevano la classica cassa a struttura tubolare saldata poggiante direttamente sui due carrelli mediante un perno e dei rulli di scorrimento. Le testate erano prive di respingenti con un semplice dispositivo di aggancio a barra rigida. Sull'imperiale era posto un secondo rivestimento con intercapedine per diminuire l'effetto del forte calore del sole.

I carrelli erano costituiti da un telaio in acciaio saldato formato essenzialmente da due longheroni su cui poggiava la cassa per mezzo di rulli scorrevoli. Le sospensioni erano a balestra corta di tipo camionistico. La sede del perno in posizione asimmetrica rispetto al centro del telaio serviva per aumentare il peso gravante sull'asse motore. I motori trovavano posto sopra ciascun primo asse.

Le ZZ-AB montavano una coppia di motori diesel, tipo 356 C a iniezione indiretta (con precamera), a sei cilindri in linea capaci di erogare 85 kW ciascuno[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Nico Molino,Littorina, pp.32-33.
  2. ^ Molino,Pautasso, tab.p.88.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Nico Molino, Littorina. in Mondo Ferroviario 55, Rivoltella, Editoriale del Garda, 1991.ISBN non esistente
  • Nico Molino e Sergio Pautasso, Le automotrici della prima generazione, Torino, Elledi, 1983. ISBN 88-7649-016-7.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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