Aula Scarpa

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Aula Scarpa
L'interno
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Divisione 1Lombardia
LocalitàPavia
Coordinate45°11′15″N 9°09′23″E / 45.1875°N 9.156389°E45.1875; 9.156389
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1785- 1786
StileNeoclassico
UsoDidattico
Realizzazione
ArchitettoLeopoldo Pollack

L'aula Scarpa è una storica aula dell'Università degli Studi di Pavia, progettata nel 1785 da Leopoldo Pollack.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L’università disponeva, fin dal XVI secolo, di un teatro anatomico, tuttavia, con l’arrivo di Antonio Scarpa nel 1783, che intendeva trasformare la scuola anatomica pavese in una delle migliori d’Europa, si rese necessario la creazione di un nuovo teatro, più adatto alle nuove impostazioni della ricerca e della didattica[1]. Il progetto del teatro anatomico fu inizialmente affidato a Giuseppe Piermarini, ma l’elaborato proposto non piacque né all’imperatore Giuseppe II, che finanziava l’opera, né ai professori dell’università e quindi fu incaricato Leopoldo Pollack, che si avvalse della consulenza di Antonio Scarpa, di predisporre un nuovo progetto che doveva assomigliare, secondo l’indicazione del cancelliere Wenzel Anton von Kaunitz-Rietberg, al teatro anatomico da poco realizzato nella Scuola Chirurgica Militare di Vienna, diretta dal pavese Giovanni Alessandro Brambilla. I lavori iniziarono nel 1785 e l’aula fu terminata nel 1786[2]. Attualmente l’aula è usata per convegni e congressi.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Nella progettazione dell’aula, il Pollack s’ispirò alla forma dei teatri antichi, e in particolare al teatro Olimpico del Palladio. La pianta è semicircolare, sul lato corto si aprono cinque finestre a tutto sesto, decorate, tra una finestra e l'altra, da affreschi raffiguranti urne cinerarie con geni alati di tipo funerario. Lungo il lato curvo si susseguono delle nicchie contenenti i busti marmorei di alcuni professori che insegnarono, o si formarono, nell’università, come Antonio Scarpa, Bartolomeo Panizza, Luigi Sala, Antonio Pensa, Giovanni Alessandro Brambilla, Johann Peter Frank e Luigi Porta[3]. La cavea, arricchita da balaustre, è totalmente realizzata in legno. Il soffitto originariamente era a cassettoni, ma fu sostituito, dopo il 1819, dall’elegante volta a ombrello, dotata di lanterna, progettata da Giuseppe Marchesi. Gli affreschi, opera di alcuni allievi di Andrea Appiani, raffigurano figure alate che stringono ferri chirurgici alternate a grottesche. Il tema dominante dell’aula è la morte, evidenziata, come si usava nel periodo neoclassico, anche dalla decorazione, l’epigrafe posta sopra la porta d’ingresso è infatti decorata da vasi funebri, così come la facciata esterna, molto rigorosa, è formata da un muro bugnato, provvisto di timpano, all’interno del quale si apre un oculo contenente un vaso cinerario.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Aula Scarpa, su www-5.unipv.it. URL consultato il 29 ottobre 2020.
  2. ^ Monumenti, su ppp.unipv.it.
  3. ^ Le Aule Storiche dell’Università di Pavia, su donnavagabonda.com.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Susanna Zatti (a cura di), Pavia neoclassica. La riforma urbana 1770- 1840, Vigevano, Diakronia, 1994, p. 176.
  • Luisa Erba, Il neoclassicismo a Pavia dal 1770 al 1792, in Banca Regionale Europea (a cura di), Storia di Pavia. L'età spagnola e austriaca, IV (tomo II), Milano, Industrie Grafiche P. M., 1995, pp. 963- 992.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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