Augusto Curi

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Augusto Curi
arcivescovo della Chiesa cattolica
Pax fratribus et charitas cum fide
 
Incarichi ricoperti
 
Nato15 agosto 1870 a Servigliano
Ordinato presbitero24 marzo 1894
Nominato vescovo23 dicembre 1918 da papa Benedetto XV
Consacrato vescovo25 marzo 1919 dall'arcivescovo Carlo Castelli, O.SS.C.A.
Elevato arcivescovo5 maggio 1925 da papa Pio XI
Deceduto28 marzo 1933 (62 anni) a Bari
 

Augusto Curi (Servigliano, 15 agosto 1870Bari, 28 marzo 1933) è stato un arcivescovo cattolico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ebbe la prima formazione religiosa a Montegranaro, dal sacerdote Domenico Svampa che poi sarebbe diventato arcivescovo di Bologna e cardinale. Entrato nel seminario di Fermo a 11 anni, fu ordinato sacerdote il 24 marzo 1894 dall'arcivescovo cardinale Amilcare Malagola. Dopo aver retto l'incarico di sostituto cancelliere fu priore parroco dell'insigne collegiata di San Michele Arcangelo a Fermo dal 1897 al 1912 e professore di teologia morale, teologia pastorale e diritto canonico nel seminario interdiocesano di quella città. Promosse il periodico cattolico La voce delle Marche del quale fu direttore. Nel campo sociale ed economico la sua costante azione fu vasta. Fondò la fiorente cassa rurale e ricoprì il ruolo di direttore dell'Opera Cucine Economiche e dell'Unione Cooperativa di Consumo. Nel 1912 era stato nominato dall'arcivescovo Castelli arcidiacono della cattedrale di Fermo.

Con una bolla di Benedetto XV fu nominato vescovo di Cagli e Pergola il 23 dicembre 1918 e ricevette la consacrazione episcopale il 25 marzo 1919 nella cattedrale di Fermo. Prima di prendere possesso delle due diocesi (in coincidenza del suo 25º anno di sacerdozio) fu nominato amministratore apostolico delle diocesi di Macerata e Tolentino, ufficio che resse per alcuni mesi.

Entrò in Cagli il 1º febbraio 1920 accolto da alcuni canti sovversivi coperti dal canto dei fedeli. Quando, però, il 16 agosto 1925 partì per ricoprire il nuovo incarico in molti vollero accompagnarlo tanto che la sua automobile marciò per lunga distanza a passo d'uomo.

Il 5 maggio 1925 fu nominato arcivescovo di Bari e Canosa, succedendo ad un altro vescovo di origine marchigiana, Pietro Pomares y de Morant, precocemente scomparso. Fece il suo ingresso in diocesi il 18 ottobre 1925 e qui rimase per quasi otto anni, finché un tumore lo condusse alla morte dopo lunghe sofferenze.

Durante il ministero pastorale a Bari promosse i restauri della cattedrale e portò a compimento la chiesa di San Giuseppe al quartiere Madonnella, la cui costruzione era stata avviata dal suo predecessore, Giulio Vaccaro. In tale chiesa volle essere sepolto.

Genealogia episcopale[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Pietro Grossi e Edoardo Scipioni, Storia degli ecc.mi Vescovi della diocesi di Cagli e Pergola dal 1896 al 1950, Urbania, 1950.
  • Francesco Sportelli. Augusto Curi arcivescovo di Bari (1925-1933). Lineamenti di governo pastorale negli anni del fascismo. Bari, Edipuglia, 2007. ISBN 8872284937.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Cagli e Pergola Successore
Ettore Fronzi 21 dicembre 1918 - 5 maggio 1925 Giuseppe Venturi
Predecessore Arcivescovo metropolita di Bari e Canosa Successore
Pietro Pomares y de Morant 5 maggio 1925 - 28 marzo 1933 Marcello Mimmi
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