Auguste Levêque

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La Parque, 1907

Auguste Levêque (Nivelles, 1 marzo 1866Saint-Josse-ten-Noode, 22 febbraio 1921) è stato un pittore, scultore e poeta belga, influenzato sia dal realismo che dal simbolismo.

Non va confuso con lo scultore francese Louis-Auguste Lévêque (1814-1875).

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Levêque nacque a Nivelles, nel Brabante Vallone. Studiò all'accademia reale di belle arti di Bruxelles seguendo le lezioni di Jean-François Portaels e ottenne il premio Godecharle per il suo dipinto Job nel 1890.[1]

Hymne d'Amour, data sconosciuta

Levêque era un membro del "Salon d'Art Idéaliste", fondato da Jean Delville a Bruxelles nel 1896,[2] che è considerato l'equivalente belga del Salon de la Rose-Croix parigino (al quale, tra l'altro, il pittore aveva partecipato due anni prima).[1] Degli altri membri del gruppo erano Léon Frédéric, Albert Ciamberlani, Constant Montald, Émile Motte, Victor Rousseau, Armand Point e Alexandre Séon. In seguito Levêque lasciò il Salon d'Art Idéaliste a causa di alcuni scontri con il pensiero ideologico di Delville (dato che Auguste si era avvicinato a quello di Joséphin Péladan),[1] difendendo la sua posizione in una lettera aperta su La Ligue Artistique.[3] Il Salone brussellese chiuse i battenti nel 1898.[2] Egli morì a Saint-Josse-ten-Noode, uno dei comuni dell'area metropolitana brussellese nel 1921. Dopo la morte gli venne dedicata una strada nella sua città natale.

Il suo stile realista risente delle influenze del pittore fiammingo Jacob Jordaens e di Antoine Wiertz.[1] Il ritratto di Edmond Picard, raffigurato con gli occhi chiusi, unisce al realismo lo stile simbolista che richiama un dipinto simile di Odilon Redon, intitolato proprio Gli occhi chiusi.[4] Altre opere raffigurano delle scene a soggetto mitologico, come dei baccanali,[5] oppure degli idilli con delle coppie nude immerse nella natura.

Dipinti scelti[modifica | modifica wikitesto]

Portrait d'Edmond Picard, 1900
Idylle d'été, 1918
  • Job, 1890 circa
  • Les Dentelles d'airain
  • Mater Dolorosa[6]
  • Circé[6]
  • Le Dante[6]
  • Portrait d'Edmond Picard, 1900
  • Pomone, 1904
  • Les Mages, 1906
  • La Parque, 1906-1907[6]
  • Le Repos[6]
  • Ouvriers tragiques
  • Triomphe de la Mort
  • Moisson future
  • Hymne d'Amour
  • Repos de Diane
  • Combat de Centaures
  • Idylle d'été, 1918

Sculture scelte[modifica | modifica wikitesto]

  • Fin de Sodome
  • Triomphe de la Vigne
  • Combat d'amazones
  • Vision païenne

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (FR) Dictionnaire des Peintres belges: 3429 LEVÊQUE, Auguste, su peintres.kikirpa.be. URL consultato il 9 febbraio 2024.
  2. ^ a b (FR) Salon d'Art Idéaliste, su web.archive.org, 28 settembre 2011. URL consultato il 9 febbraio 2024 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2011).
  3. ^ (EN) Brendan Cole, Jean Delville: Art between Nature and the Absolute, Cambridge Scholars Publishing, 10 novembre 2014, ISBN 978-1-4438-7097-9. URL consultato il 9 febbraio 2024.
  4. ^ (EN) Jed Rasula, History of a Shiver: The Sublime Impudence of Modernism, Oxford University Press, 2016, ISBN 978-0-19-939629-0. URL consultato il 9 febbraio 2024.
  5. ^ (EN) Lawrence Hill, Blood: A Biography of the Stuff of Life, Oneworld Publications, 5 giugno 2014, ISBN 978-1-78074-547-3. URL consultato il 9 febbraio 2024.
  6. ^ a b c d e (FR) Revue tournaisienne: histoire, archéologie, art, folklore, Etablissements Casterman, 1907, p. 146. URL consultato il 9 febbraio 2024.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) P. & V. Berko, Dictionary of Belgian painters born between 1750 & 1875, Knokke, 1981, pp. 422–423.

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