Ashraf Marwan

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Ashraf Marwan

Ashraf Marwan (Il Cairo, 2 febbraio 1944Londra, 27 giugno 2007) è stato un imprenditore, agente segreto e politico egiziano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di un generale egiziano, Ashraf Marwan si laurea al Cairo in ingegneria chimica. In ateneo incontra Mona, la figlia prediletta del presidente egiziano Gamal Abdel Nasser, che sposa nel luglio 1966, entrando così nella cerchia degli uffici presidenziali. Nel settembre 1970, con la morte del suocero, che non lo stimava, acquista nuovo potere nei servizi di sicurezza, grazie alla fiducia che riesce a conquistare presso il nuovo presidente egiziano Anwar al-Sadat.[1] Nel maggio 1971 contribuisce a sventare un complotto contro il presidente.

In quegli anni è in contatto con dirigenti del Mossad, i servizi segreti israeliani, un ruolo controverso perché considerato come un agente che lavorava per lo spionaggio egiziano ma che collaborava con quello israeliano, viste le informazioni fornite al Mossad in occasione della Guerra del Kippur del 1973[2].

Nel febbraio 1974 diventa il Segretario della Presidenza per le Relazioni con l'Estero, stringendo ancora di più le sue relazioni con il presidente Sadat.

Rimase al governo fino al marzo 1976. Sadat lo nominò quindi a capo della "Organizzazione araba per l'industrializzazione", organismo che coordinava l'industria della difesa.

Dopo l'assassinio di Sadat nell'ottobre 1981, si trasferì a Londra dove intraprese una fortunata carriera di uomo d'affari.

Ashran Marwan fu ritrovato morto nel 2007 a causa di una misteriosa caduta dal balcone del suo appartamento londinese.[3]

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1978 Anwar al-Sadat gli rimette una medaglia per i servizi resi in occasione della Guerra del Kippur[4]

Nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

Cinema e televisione[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Paolo Salom, Il genero «farfallone» di Nasser fu l’agente più prezioso d’Israele, su corriere.it, 18 agosto 2018. URL consultato il 22 ottobre 2018.
  2. ^ (EN) The Angel: The Egyptian Spy Who Saved Israel, su cia.gov. URL consultato il 22 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2020).
  3. ^ (EN) Who killed the 20th century’s greatest spy?, su theguardian.com, 15 settembre 2015. URL consultato il 22 ottobre 2018.
  4. ^ Patrick Pesnot, Le grand livre des espions, Fayard, 2015, ISBN 978-221368-499-4.
  5. ^ (EN) The Angel, su imdb.com. URL consultato il 22 ottobre 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Uri Bar-Joseph, The Angel: The Egyptian Spy Who Saved Israel, 2017, ed. New York: HarperCollins. ISBN 978-0-06-242010-7.
  • Ahron Bregman, The Spy Who Fell to Earth: My Relationship with the Secret Agent Who Rocked the Middle East, 2016, Createspace Independent Publishing Platform, ISBN 9781523229970
  • Michael Bar-Zoha, Mossad: The Great Operations of Israel's Secret Service, 2012), ed. Biteback. ISBBN 978-184954-543-3

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