Appresentazione

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Appresentazione è un termine della fenomenologia che è stato coniato principalmente dai filosofi tedeschi Edmund Husserl e Alfred Schütz. Questa può riferirsi agli oggetti da un lato, o a realizzazioni della coscienza dall'altro. Per chiarire questo punto:

(DE)

«Betrachtet man ein Haus von der Straße aus, so nimmt man nur die Vorderseite des Hauses wahr. Diese eine Seite – ob üppig oder spärlich ausgestattet – erlaubt uns eine Vorstellung von den anderen, nicht sichtbaren Seiten des Hauses. Es bilden sich automatisch Erwartungen vom ganzen Haus (die stimmen können oder auch nicht). Somit kommt es zur Paarung von einer appräsentierenden und einer appräsentierten Seite.»

(IT)

«Guardando una casa dalla strada, percepiamo solo la parte anteriore della casa. Questo lato - lussureggiante o scarsamente arredato - ci permette di avere un'idea degli altri lati non visti della casa. Si formano automaticamente delle aspettative su tutta la casa (che possono essere vere o meno). Così, si verifica l'accoppiamento tra un lato appresentante e uno appresentato.»

Il lato anteriore di una cosa presenta quindi necessariamente il suo lato posteriore e abbozza così un'immagine (non necessariamente realmente esistente, ma soltanto una proiezione). Così, per comprendere pienamente un'altra persona, l'empatia è necessaria da un lato, ma dall'altro deve esserci anche un accoppiamento associativo in cui quest'altra persona è compresente come alter ego. Appresentazione in questo contesto significa quindi rendere cosciente l'altro come compresente e concependolo nello stesso tempo come l'Io di un'altra sfera.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]