Antonio Maccioni

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Antonio Maccioni

Antonio Maccioni (Iglesias, 10 ottobre 1671Córdoba, 25 luglio 1753) è stato un gesuita, missionario e scrittore spagnolo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Provincia gesuitica del Paraguay nel 1732. La provincia paraguaria abbracciava l'attuale Paraguay, il nord dell'Argentina fino a Córdoba, il sud della Bolivia, parte dell'Uruguay e una porzione del sud del Brasile.[1]

Maccioni (citato anche come Machony, Machoni o Macioni)[2] studiò a Cagliari e in questa città entrò nella Compagnia di Gesù prendendo i primi voti religiosi nel 1690. Giunto in Argentina nel 1698, fu ordinato sacerdote nel 1701 e insegnò filosofia a Córdoba dove fu anche maestro dei novizi. Viaggiò nel Gran Chaco come cappellano delle truppe del governatore di Tucumán,[3] studiando le popolazioni locali, territorio, lingue e costumi, e si interessò alle riduzioni contribuendo alla fondazione di quella di Miraflores.[4] Nel 1731 fu inviato a Roma come procuratore delle province gesuitiche del Paraguay e vi rimase fino al 1734. Rientrato a Córdoba fu nuovamente maestro dei novizi e poi, nel 1739, divenne provinciale del Paraguay sino al 1743, quando fu nominato rettore del collegio Massimo e dell'Università, carica che ricoprì fino al 1747.

Morì ultraottantenne a Córdoba.

Attività letteraria[modifica | modifica wikitesto]

Nato in Sardegna durante il regno di Carlo II, scrisse tutte le sue opere in lingua spagnola, benché i suoi genitori fossero di probabile origine catalana.[2] Il libro Las siete estrellas de la mano de Jesús, pubblicato a Córdoba nel 1732, quando l'autore era in Italia, tratta la storia di sette gesuiti sardi morti nelle missioni presso gli indios del Paraguay.[5] Lo stesso anno fu pubblicato a Madrid un vocabolario delle lingue indigene del Tucumán contenente notizie sulle popolazioni locali.[6]

Opere[7][modifica | modifica wikitesto]

  • Las siete estrellas de la mano de Jesús, Córdoba, 1732. CUEC, Cagliari, 2008.
  • Arte y vocabulario de la lengua lule y toconote, Madrid, G. Infançón, 1732. CUEC, Cagliari, 2008.
  • Día virgineo o sábado mariano. Obra parthénica, exhoratoria a la devoción de la reyna de los cielos María Santísima, Córdoba, 1733.
  • El nuevo superior religioso instruido en la práctica y arte de governar por varios dictamenes de la religiosa prudencia, Puerto S. María (Cádiz), R. Gómez Guiraun, 1750.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (ES) ABC Color, Los jesuitas y su larga historia en el Paraguay - Edicion Impresa - ABC Color, 25 novembre 2007. URL consultato il 19 marzo 2018.
  2. ^ a b Gianni Fazzini, Dizionario Biografico degli Italiani - Maccioni, Antonio, su treccani.it. URL consultato il 19 marzo 2018.
  3. ^ Sebastiana Nocco, Racconti di viaggi e viaggiatori italiani nel Gran Chaco argentino (PDF), collana CONFLUENZE, Vol. 5, n. 1, Università di Bologna, 2013, p. 239. URL consultato il 17 maggio 2020.
  4. ^ Generoso D'Agnese, op. cit., su books.google.it, p. Antonio Maccioni. URL consultato il 19 marzo 2018.
  5. ^ Antonio Maccioni, Las siete estrellas de la mano de Jesús, CUEC, 2008, ISBN 9788884674753. URL consultato il 20 marzo 2018.
  6. ^ Antonio Maccioni, Arte y vocabulario de la lengua Lule y Tonocoté, CUEC, 2008, ISBN 9788884674746. URL consultato il 20 marzo 2018.
  7. ^ Centro di Studi Filologici Sardi - Antonio Maccioni, opere, su filologiasarda.eu. URL consultato il 19 marzo 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN26615395 · ISNI (EN0000 0000 7736 1649 · SBN CAGV245571 · CERL cnp01148728 · LCCN (ENnb2009027023 · GND (DE135990416 · BNE (ESXX1682741 (data)