Antonio Lucarelli

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Antonio Lucarelli (Acquaviva delle Fonti, 20 marzo 1874Acquaviva delle Fonti, 10 settembre 1952) è stato uno storico, e meridionalista italiano, autore di numerosi studi sul socialismo e sul movimento operaio, nonché su particolari aspetti del Risorgimento e del brigantaggio in Puglia e nell'Italia meridionale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque da Saverio Lucarelli e Angela De Marinis. Laureatosi in Lettere presso l'Università di Roma, ritornò nel centro natale, dove insegnò per breve tempo nel ginnasio locale. Vinto il concorso per professore di ruolo, venne assegnato al liceo di Mistretta, in Sicilia, e poi a quello di Bari. Dal ramo materno, ovvero dalla nonna Stella Bruno, discende dai baroni Molignani, famiglia aristocratica di Acquaviva delle Fonti (il cui capostipite è Simone Molignano nato nel XV secolo) proveniente da Sorrento.

Durante gli anni d'insegnamento, Lucarelli – profondo studioso di storia patria – si dedicò a opere come Il Sergente Romano del 1922 (poi rifatto nel 1946) e Il brigantaggio politico nel Mezzogiorno d'Italia uscito per Laterza nel 1942. Con questi contributi individuò nelle due principali epoche del brigantaggio meridionale – quella preunitaria (tra il 1815 e 1818) e quella postunitaria – una forma di ribellione sociopolitica contro l'oppressione del colonizzatore di turno che si configurava come il primo esempio di lotta di classe, da cui in seguito sarebbe scaturito il socialismo[1].

In relazione poi al tema specifico del socialismo, Lucarelli studiò, in particolare, le figure di Carlo Cafiero, di Attanasio Dramis, di Giuseppe Fanelli e di Carmelo Palladino, curando anche la ristampa di un volume di Carlo Rosselli (su Turati e il movimento socialista), del quale era stato amico e corrispondente, così come lo era stato di Pietro Nenni[2]. Tuttavia, la sua opera principale, conosciuta da Antonio Gramsci[3] e lodata da Benedetto Croce[4], è La Puglia nel Risorgimento, uscita in quattro volumi tra il 1931 e il 1953, nella quale esaltò il contributo dato dalla sua regione al Risorgimento italiano.

Fu anche studioso di problemi agricoli e specialmente di viticultura, facendo venire dalla scuola di Montpellier il giovane viticultore Vaucher, a cui si deve in gran parte la ricostruzione del vigneto pugliese distrutto dalla fillossera e studiò musica con Filippo Cortese. Premiato dall'Accademia dei Lincei, socio dell'Accademia Pontaniana, nel 1944 promosse il "Centro permanente per i problemi del Mezzogiorno"[5]. Al suo nome è legato un apposito fondo archivistico di documenti manoscritti nella Biblioteca provinciale di Bari[6].

Ascendenza[7][modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Giuseppe Lucarelli Domenico Lucarelli  
 
Francesca Mastrorocco  
Antonio Lucarelli  
Maria Giuseppa Lattarulo  
 
 
Saverio Lucarelli  
Vito Antonio Limitone Giacomo Limitone  
 
Maria Giuseppa Carnevale  
Maria Giuseppa Limitone  
Maria Ruscigno Martino Ruscigno  
 
Maria Domenica Tamboja  
Antonio Lucarelli  
Michele De Marinis Giuseppe De Marinis  
 
Rosa Bonavoglia  
Vito Antonio De Marinis  
Orsola Racano Nicola Racano  
 
Vincenza Somma  
Angela De Marinis  
Vito Paolo Francesco Bruno Marino Vingenzo Bruno  
 
Maria Carmina Anzelmo  
Stella Bruno  
Angela Maria Francesca Paola Selvaggio Giuseppe Nicola Vincenzo Selvaggio  
 
Antonia Maria Vincenza Giusto  
 

Opere principali[modifica | modifica wikitesto]

  • Saggio sulla geografia storica della Japigia, 2 voll., Vecchi, Trani 1899-1903.
  • Acquaviva delle Fonti in Terra di Bari dalle origini al 1799, Giovinazzo,1904
  • Il sergente Romano: notizie e documenti riguardanti la reazione e il brigantaggio pugliese del 1860, Soc. Tip. Pugliese, Bari 1922.
  • Saggio sui ditterii pugliesi: proverbi e modi dialettali, Soc. Tip. Pugliese, Bari 1923 (poi Forni editore nel 1980).
  • La città di Acquaviva delle Fonti nella vita pugliese del secolo XIX, Soc. Tip. Pugliese, Bari 1927.
  • La Puglia nel Risorgimento. Storia documentata, 4 voll., Vecchi, Trani 1931-1953
  • Il brigantaggio politico del Mezzogiorno d'Italia dopo la seconda restaurazione borbonica (1815-1818): Gaetano Vardarelli e Ciro Annicchiarico, Laterza, Bari 1942.
  • Il brigantaggio politico nelle Puglie dopo il 1860. Il sergente Romano, Laterza, Bari 1946.
  • Carlo Cafiero. Saggio di una storia documentata del socialismo, Vecchi, Trani 1947.
  • Giuseppe Fanelli nella storia del Risorgimento e del socialismo italiano: documenti e notizie, Vecchi, Trani 1952.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ A. Lucarelli, Il brigantaggio politico del Mezzogiorno d'Italia dopo la seconda restaurazione borbonica 1815-1818 e il brigantaggio politico delle Puglie dopo il 1860, pref. di Leonardo Sciascia, ediz. Longanesi, Milano 1968. Tale contributo era uscito, in origine, distinto in due volumi per Laterza.
  2. ^ C. Nassisi, La guerra nella cultura radical-azionista, in P. Craveri - G. Quagliariello (a cura di), La Seconda Guerra Mondiale e la sua memoria, Rubbettino, Soveria Mannelli 2006, pp. 198-199 Archiviato il 19 gennaio 2012 in Internet Archive.
  3. ^ A. Gramsci, Prison Notebooks, vol. III, a cura di J.A. Buttigieg, Columbia University Press, New York 2010, p. 301
  4. ^ R. Colapietra, Benedetto Croce e la politica, vol. II, S. Spirito, Bari 1971, pp. 667 e 739.
  5. ^ A. Pompilio (a cura di), Benedetto Croce - Giovanni Laterza. Carteggio , vol. IV (1931-1943), Laterza, Roma-Bari 2009, p. 1278, nota 1.
  6. ^ Cfr. il catalogo sul Polo Bibliotecario di Terra di Bari, con profilo di Lucarelli Archiviato il 10 giugno 2015 in Internet Archive.
  7. ^ (EN) Giovanni Tribuzio, Antonio Lucarelli (1874-1952) | WikiTree FREE Family Tree, su www.wikitree.com. URL consultato il 22 novembre 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • A. Lucarelli, La Puglia nella rivoluzione napoletana del 1799: storia documentata, a cura di M. Proto, Lacaita, Manduria 1998.
  • F. Liuzzi, Antonio Lucarelli. Tra ricerca storica e impegno civile, Suma, Sammichele di Bari 2012.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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