Antonio Brancato

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Antonio Brancato, o anche Antonino (in albanese: Ndoni Brankati; Piana degli Albanesi, 168821 novembre 1760), è stato un presbitero di rito bizantino-greco e poeta italiano di etnia albanese. Fu uno degli uomini più operosi e benefici arbëresh di Piana degli Albanesi per l'intera comunità siculo-albanese, scrivendo inoltre alcune poesie sacre il lingua "nazionale" albanese.[1][2]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Coadiuvò padre Giorgio Guzzetta nell’istituzione dell'Oratorio dei Padri celibi di rito bizantino di Piana degli Albanesi (1716)[3].

Nel 1733 fondò il "Collegio di Maria" a Piana degli Albanesi[4] per l'educazione della gioventù femminile arbëreshe di tutte le colonie albanesi di Sicilia. Il Collegio, retto dalle suore collegine secondo i regolamenti del cardinale Corradini nella tradizione orientale italo-albanese, continua ancora oggi la sua missione.

Papàs Antonio Brancato fu anche un notevole poeta in lingua albanese,[5] con inni religiosi e popolari. Morì a 72 anni il 21 novembre 1760.

Insieme al Servo di Dio Padre Giorgio Guzzetta è una delle figure del XVIII secolo più lungimiranti della comunità albanese di Sicilia.

Opere principali[modifica | modifica wikitesto]

  • Il Collegio di Maria in Piana degli Albanesi[5].
  • Parkalesit e Shën Mërisë

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ V. Dorsa op. cit. p. 90.
  2. ^ G. Schirò op. cit. p. 206 Saggi VIII.
  3. ^ Uomini Illustri, su unibesa.it, www.unibesa.it. URL consultato il 29 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  4. ^ Uomini illustri, Guida illustrata delle Colonie Albanesi di Sicilia, su dimarcomezzojuso.it. URL consultato il 29 luglio 2012.
  5. ^ a b Biblos, nn.21-22.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Biblos, Servizio di informazione culturale e bibliografica: De Planae Albanensium Viris Illustribus, Biblioteca Comunale "G. Schirò", Piana degli Albanesi, 21-22, 2002.ISBN non esistente

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]