Anjar

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Coordinate: 33°43′33″N 35°55′47″E / 33.725833°N 35.929722°E33.725833; 35.929722
Disambiguazione – Se stai cercando la municipality dell'India, vedi Anjar (India).
 Bene protetto dall'UNESCO
Anjar
 Patrimonio dell'umanità
TipoCulturale
CriterioC (iii) (iv)
PericoloNessuna indicazione
Riconosciuto dal1984
Scheda UNESCO(EN) Anjar
(FR) Anjar

Anjar (in arabo عنجر?, ʿAnjar), nota anche come Haouch Moussa (in arabo حوش موسى?, Ḥawsh Mūsá), è un villaggio situato in Libano, nella valle della Beqa', non molto distante dalla strada che collega Damasco e Beirut. La cittadina è nota soprattutto per essere un centro archeologico di notevole importanza. La grande maggioranza degli abitanti è costituita da armeni.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il moderno villaggio venne fondato da immigrati armeni originari del Mussa Dagh; la comunità migrò in Libano nel 1939, in seguito alla cessione del Sangiaccato di Alessandretta alla Turchia da parte del mandato francese.[1] A partire dagli anni della guerra civile in Libano Anjar divenne quartier generale delle forze armate siriane di stanza in Libano.[2]

Archeologia[modifica | modifica wikitesto]

Dal punto di vista storico e culturale la cittadina deve la sua importanza al complesso architettonico di epoca omayyade, che si ritiene sia stato edificato dal califfo Walīd I. Si tratta di un insediamento fortificato e cinto da mura che riprende il modello urbanistico ellenistico-romano: il cardo maximus e il decumanus maximus dividono infatti l'area urbana in quattro settori identici. L'incrocio tra i due assi è segnato da un tetrapilo in stile tardo romano-bizantino. La città comprendeva anche terme e botteghe, ma i resti più importanti sono quelli relativi all'edilizia residenziale e in particolare i due palazzi con arcate e fregi in pietra.

Con la fine della dinastia omayyade e l'avvento della dinastia abbaside nel 750, la città venne abbandonata e cadde in rovina. Fu riscoperta in maniera pressoché casuale intorno al 1950, anche se per l'esattezza gli scavi che hanno portato alla luce i resti del complesso furono iniziati già nel 1949.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Fonte: Armeniapedia. (EN) Si veda anche in: Iskandar, Jules Amine. La nouvelle Cilicie. Les Arméniens du Liban, Antélias: Catholicossat Arménien de Cilicie, 1999.
  2. ^ Si legga ad esempio in: "Siria-Libano: Damasco corre ai ripari?" di Lorenzo Trombetta. Archiviato il 7 giugno 2006 in Internet Archive.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN123352731 · LCCN (ENn2003061677 · J9U (ENHE987007482442405171