Angelo Musco

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Disambiguazione – Se stai cercando il compositore noto anche come Angelo Musco Junior, figlio dell'attore Angelo Musco, vedi Angelo Musco (compositore).
Angelo Musco fotografato da Mario Nunes Vais

Angelo Musco (Catania, 18 dicembre 1871Milano, 7 ottobre 1937[1]) è stato un attore italiano di cinema e teatro.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Angelo Musco nacque a Catania, nel rione popolare di San Cristoforo, in via Giuseppe Garibaldi, angolo via Fortino Vecchio, il 18 ottobre del 1871, il quattordicesimo dei figli del piccolo bottegaio Sebastiano Musco, al quale talune fonti v'attribuivano un'origine maltese - quasi sicuramente infondate[2] -, e della casalinga Francesca Cosenza. Visse un'infanzia povera e, fin dall'adolescenza, intraprese diversi lavori quali il barbiere, il calzolaio ed il muratore.

Entrò nel teatro all'età di sedici anni con l'"Opera dei pupi", il teatro tradizionale siciliano, e nel 1884 venne scritturato dalla compagnia marionettistica di Michele Insanguine.

Nel 1889 entrò in contatto con il teatro di varietà, e lavorò per vari teatri siciliani, fino al 1899, quando entrò nella compagnia teatrale di Giovanni Grasso, che recitava soprattutto in dialetto.

Dedica autografa per Francesco Paolo Frontini

Dal 1902 iniziò a collaborare con Nino Martoglio, che lo aveva visto a Roma mentre rappresentava Malìa di Luigi Capuana e I mafiusi de la Vicaria di Giuseppe Rizzotto e Gaspare Mosca. Martoglio fu direttore della sua compagnia dal 1907 e per lui scrisse San Giovanni decollato e L'aria del continente. Collaborò anche con Pier Maria Rosso di San Secondo, che gli fornì Madre. Il 7 dicembre 1906 entrò come membro effettivo nella Loggia Roma di Roma[3]. Lavorò anche con Marinella Bragaglia con la quale fondò nel 1912 la compagnia teatrale denominata Drammatica Compagnia Siciliana Marinella Bragaglia - Angelo Musco e sciolta due anni dopo, e poi la Comica Compagnia Siciliana del Cav. Angelo Musco, dove entrò l'attrice Rosina Anselmi, e supportato dal critico Renato Simoni e da Luigi Pirandello.

Il premio Nobel scrisse per lui alcune commedie, tra cui 'A birritta cu' i ciancianeddi (che Musco rappresentò a Roma), Liolà e Pensaci, Giacomino!. Quest'ultima commedia venne trasposta anche in un film di cui Musco fu protagonista: la sua carriera cinematografica iniziò nel 1932 ed ebbe un grande successo.

Nel corso degli anni venti e trenta, Musco e la sua compagnia fecero numerose tournée in Italia e nel mondo, e riscosse enormi successi. Il suo esordio internazionale avvenne nel 1927 sul palcoscenico del Manhattan Opera House di New York con L'aria del continente di Martoglio.

Sposatosi solo all’età di 52 anni nel 1923 con l’attrice Desdemona Balistrieri, ebbe da lei 4 figli, Franca, Angelo Musco (compositore), Annamaria e Vittorio[4].

Nel 1937, Musco recitò in uno spettacolo al Teatro Olimpia di Milano, ma subito dopo la rappresentazione fu colpito da un infarto e morì poco dopo. Angelo Musco riposa nel "viale degli uomini illustri" del cimitero monumentale di Catania.

La bravura di Musco stava nella sua comicità e nell'interpretazione psicologica dei personaggi che rappresentava. Spesso aggiungeva elementi estemporanei e originali alle opere che rappresentava, rendendole più reali. Giorgio Walter Chili ha diretto nel 1953 un film-documentario sulla sua vita: C'era una volta Angelo Musco. Era lo zio dell'attore Turi Pandolfini

La riscoperta di un film smarrito[modifica | modifica wikitesto]

Risale al 2002 l'anno della riscoperta dell'edizione francese del film La Fameuse Équipe (in Italia Cinque a zero), regia di Mario Bonnard, per l'interessamento degli organizzatori del Festival del Cinema di Frontiera di Marzamemi[5][6]

Si tratta probabilmente del primo film italiano dedicato interamente al mondo del calcio e ritenuto a lungo scomparso[5].Il film trae spunto da una famosa partita di calcio giocata in casa nel 1931 dalla squadra della Roma contro la Juventus e conclusasi con il clamoroso punteggio di cinque a zero per la squadra capitolina. Fu restaurato a suo tempo attraverso un programma di salvaguardia promosso dal Ministero della cultura francese. La copia originale è conservata presso gli archivi del Centre National de la Cinématographie di Bois D'Arcy[7].

Digitalizzazione della filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Nell'ambito del "Piano straordinario per la digitalizzazione del patrimonio cinematografico e audiovisivo" in Italia (D.P.C.M. 24/10/2017)[8][9], a partire dal 2020[10], con lo scopo di preservare, restaurare e digitalizzare i film di Musco per una nuova e moderna fruizione delle opere è stato avviato l'iter di acquisizione delle pellicole muschiane, attraverso il Ministero della cultura (già MiBACT) e il Centro sperimentale di cinematografia[11].

Un primo omaggio al noto attore e comico siciliano avverrà durante la 68ª edizione del Taormina Film Fest 2022 con la proiezione del film antologico C'era una volta Angelo Musco[12], restaurato dalla CSC - Cineteca Nazionale, il 1º luglio[13].

Interpretazioni teatrali[modifica | modifica wikitesto]

Giovanni Grasso e Angelo Musco

Compagnia Giovanni Grasso

Compagnia drammatica siciliana diretta da Nino Martoglio

  • Mastru Austino Miciaciu in S. Giovanni decollato di Nino Martoglio (1908)

Compagnia Bragaglia – Musco

Compagnia Musco

Angelo Musco interprete di Capo Raisi di Francesco Macaluso nella caricatura di Fernando Autori

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Grand'Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Grand'Ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Guido Di Palma, MUSCO, Angelo, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  2. ^ Roberto Chiti, Musco Angelo, in Enrico Lancia e Roberto Poppi (a cura di), Dizionario del cinema italiano: Gli attori dal 1930 ai giorni nostri, Roma, Gremese Editore, 2003, p. 66. URL consultato il 15 aprile 2015.
    l'origine maltese del padre, asserita ad esempio dal Chiti, non troverebbe riscontro da altre fonti documentarie, prime fra tutte gli stessi atti di stato civile dell'uomo, dove è indicato come catanese
  3. ^ Vittorio Gnocchini, L'Italia dei Liberi Muratori, Roma, Erasmo, 2005, p. 193.
  4. ^ Fontana, R. (1998). Il grande Musco: vita e arte di un grande esponente del teatro dialettale siciliano. Italia: Tecnicografica editoriale Vaccaro..
  5. ^ a b Roma-Juve, un film perduto di Bonnard, su news.cinecitta.com, Cinencittà News, 29 luglio 2002. URL consultato il 10 giugno 2022.
  6. ^ Alla riscoperta del «Cinema di frontiera», su pachinoglobale.net. URL consultato il 10 giugno 2022.
  7. ^ Archives du Film del Centre National de la Cinématographie di Bois d'Arcy, su lise.cnc.fr. URL consultato il 10 giugno 2022.
  8. ^ Direzione Generale Cinema e Audivisivo: Digitalizzazione patrimonio, su cinema.cultura.gov.it. URL consultato il 3 giugno 2022.
  9. ^ Articolo 27 (Piano straordinario per la digitalizzazione del patrimonio cinematografico e audiovisivo), su Legislatura 17ª - Dossier n. 309 - Senato: Dossier del Servizio Studi sull'A.S. n. 2287 Disciplina del cinema, dell'audiovisivo e dello spettacolo e deleghe al Governo per la riforma normativa in materia di attività culturali, senato.it. URL consultato il 3 giugno 2022.
  10. ^ Direzione Generale Cinema e Audivisivo: Piano straordinario digitalizzazione del patrimonio cinematografico ( dpcm 24 ottobre 2017) – avviso proroga scadenza al 21 giugno 2020, su cinema.cultura.gov.it, 20 aprile 2020. URL consultato il 3 giugno 2022.
  11. ^ “Càspeta!”: Nino Genovese e Mario Patanè ricordano il Cinema di Angelo Musco, su lavocedellisola.it. URL consultato il 3 giugno 2022.
  12. ^ C'era una volta Angelo Musco, su fertstorica.it. URL consultato il 4 giugno 2022.
  13. ^ I grandi restauri della Cineteca Nazionale al TFF. Parla Alberto Anile, su ciakmagazine.it. URL consultato il 5 luglio 2022.
  14. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, Roma, n. 75, martedì 30 marzo 1909, p.1405.
  15. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, Roma, n. 29, giovedì 5 febbraio 1920, p.390.
  16. ^ a b Arturo Lancellotti, Un signore del riso: Angelo Musco, "Nuova Antologia di Lettere, Scienze ed Arti", Roma, sesta serie, settembre-ottobre 1922, vol. CCXX dalla raccolta CCIV, p.161.
  17. ^ Ciondoli, "Le opere e i giorni: rassegna mensile di politica, lettere, arti, etc.", Milano, Alpes, n. 1, 1º marzo 1922.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Francesco De Felice, Storia del teatro siciliano, Catania, Giannotta editore, 1956, SBN IT\ICCU\TO0\0139045.
  • Franco La Magna, Lo schermo trema. Letteratura siciliana e cinema , Città del Sole Edizioni, Reggio Calabria, 2010, ISBN 978-88-7351-353-7
  • Franco La Magna, La Sfinge dello Jonio. Catania nel cinema muto (1896-1930) , appendice di Roberto Lanzafame, prefazione di Aldo Bernardini, nota introduttiva di Fernando Gioviale, Algra Editore, Viagrande (Catania), 2016, ISBN 978-88-9341-032-8
  • Sarah Zappulla Muscarà e Enzo Zappulla, Angelo Musco. Il gesto, la mimica, l'arte, Palermo, Novecento Editrice, 1987, ISBN 8837300727.
  • Sarah Zappulla Muscarà e Enzo Zappulla, Musco: immagini di un attore, Catania, Maimone editore, 1987, ISBN 8877510137.
  • Enzo Zappulla, Angelo Musco e il teatro del suo tempo, Catania, Maimone editore, 1991, ISBN 8877510471.
  • Guido Di Palma, MUSCO, Angelo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 77, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2012. URL consultato il 15 aprile 2015.
  • Paolo Santacroce, Angelo Musco ed il teatro siciliano, Salerno: Linotypografia Matteo Spadafora, 1939
  • Càspeta. Il cinema di Angelo Musco, a cura di Mario Patanè e Nino Genovese, Roma, Iacobelli Editore, 2022, ISBN 9788862527330

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