Angarkha

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Il termine angarkha, spesso detto anche angrakha, si riferisce ad un indumento tradizionale indossato dagli uomini nel Subcontinente indiano che si sovrappone ed è legato alla spalla sinistra o destra. L'angrakha era un abito di corte che una persona poteva avvolgere attorno a sé, offrendo facilità e flessibilità, con i nodi e legami appropriati, per essere indossato in vari principati diell'antica India. Veniva utilizzato soprattutto in India, Nepal, Bangladesh e Pakistan ed è molto simile all'Achkan e allo Sherwani.

Diversi stili di Angarkha, Delhi museo del tessile.
Chandragupta II ritratto con un angarka in una moneta d'oro, Impero Gupta

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il termine deriva dal sanscrito aṅgarakṣaka che significa protezione del corpo.[1] L'angarkha veniva indossato in varie parti del subcontinente indiano, ma mentre il taglio di base è rimasto lo stesso, lo stile e la lunghezza variano da regione a regione.[2]

Disegno[modifica | modifica wikitesto]

Alcuni angarkha possono essere corti, tuttavia può anche essere un lungo soprabito o una lunga tunica, legato sulla spalla sinistra o destra.[3] A volte viene indossato sopra giacche di cotone o camicie.[4]

Un altro stile di angarkha è una sorta di camicia indossata sotto il jama e legata in due punti su ciascun lato del corpo. Spesso è anche un giubbotto corto con maniche a calice che scende fino alle cosce. Invece di essere fissato su entrambi i lati è legato su un solo lato.[5]

Stile nel Gujarat e nel Rajasthan[modifica | modifica wikitesto]

Un abito simile al kurta, noto come angarkha, è tradizionalmente indossato in Gujarat e Rajasthan[6] ed è leggermente più corto di un kurta con una estremità più larga simile al ghagra. La parte anteriore si apre su ciascuna spalla e la parte inferiore ha una estremità larga che esce fuori. Alcuni stili hanno un'abbottonatura.

L'angarkha del Rajasthan scende appena sotto la vita[7] raccolto in senso verticale.[8]

Nel Gujarat gli uomini indossano l'angarkha, chiamato anche Jama,[9] che presenta un'apertura asimmetrica con la gonna svasata intorno ai fianchi.[10] Tuttavia, alcuni stili cadono sotto le ginocchia.

Bandia angarkha del Rajasthan[modifica | modifica wikitesto]

Altro tipo di angarkha, indossato nel Rajasthan, è il bandia angarkha, anche noto come bandi,[11][12] and angarkhi[13] indossato sopra la vita e fissato con nastri o sul petto o sulla spalla, con maniche lunghe e strette. Le stampe sui capi del Rajasthan non del tipo Sanganer di origine locale.[14]

Mirjai[modifica | modifica wikitesto]

L'abito tradizione del popolo Bihari è il mirjai che è una versione modificata della veste fluente nota come jama[15] fissata sulla destra.[16][17] Il mirjai è una giacca con lunghe maniche ampie e polsini aperti che si indossa sotto un soprabitosotto.

Gujarati kediyu[modifica | modifica wikitesto]

Il kediyu viene indossato nel Gujarat. Si tratta di un indumento dalle lunghe maniche per la parte superiore del corpo, pieghettato sul petto e lungo fino alla cintola.[18][19] Alcuni modellii tuttavia sono lunghi fino alle ginocchia. Le stampe sui kediyu includono disegni bandhani tradizionali in Gujarat e Rajasthan.[20]

Angarkha del Punjab[modifica | modifica wikitesto]

Un indumento usato dalle donne nel Punjab era un tempo l'anga (abito conosciuto anche come angarkha[21][22] e peshwaj)[23] che è simile a un cappotto imbottito con cotone.[24] L'anga delle donne arriva fino alle caviglie e fa anche parte del vestiario maschile nella regione del Punjab;[25] è una tunica lenta[26] che arriva sotto le ginocchia,[27] e viene fissata di lato con un lembo e indossata con un kurta aperto davanti.[28] Gli uomini indossano ancora l'angarkha in Haryana e Himachal Pradesh, abito che viene fissato alla spalla sinistra o destra.

Angarkhi di Chamba[modifica | modifica wikitesto]

L'angarkhi del distretto di Chamba dello stato di Himachal Pradesh è cucito stretto al tronco, ma sotto la vita ha una caduta aperta come una gonna moderna ed è legato in vita da una cintura.[30]

Kalidar angarkha[modifica | modifica wikitesto]

Nell'Uttarakhand, gli uomini, tradizionalmente, indossano l'angarkha kalidar costituito da molti pannelli.[31]

Altri luoghi[modifica | modifica wikitesto]

Una variante dell'angarkha viene indossata nell'Uttarakhand,[32] nell'Himachal Pradesh,[33] nel Maharashtra[34] e nel Bengala dove l'indumento superiore maschile tradizionale è costituito da sciarpe legate.[35]

Sindhi angerkho[modifica | modifica wikitesto]

Il Sindhi angerkho è allacciato sulla spalla destra e lungo fino al ginocchio. La versione moderna può essere più corta.

Indumenti correlati[modifica | modifica wikitesto]

Jhabbho[modifica | modifica wikitesto]

Un altro indumento superiore indossato in Gujarat è il jhabbho che è una lunga veste,[36] chiamato anche abho, che viene indossato anche dalle donne del Rajasthan. L'indumento lento, con brevi e ampie maniche, aperto sul collo, largo nella parte superiore e con una gonna molto svasata. L'abho è spesso decorato con ricami e piccoli specchi.[37]

Saluka[modifica | modifica wikitesto]

Camicia con maniche corte, senza colletto,[38] a vita (chiamata saluka[39] o ganji)[40] tradizionalmente indossata in Uttar Pradesh,[41] ma anche in Madhya Pradesh.[42]

Sindhi cholo[modifica | modifica wikitesto]

Il femminile Sindhi cholo[43][44] è un abito ampio[45] ed è realizzato in un vari modi, compreso il tradizionale con apertura sul davanti,[46][47] con maniche molto ampie.[48] The traditional cholo can reach down to the ankles.[49]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Zaira Mis, Marcel Mis (2001) Asian Costumes and Textiles: From the Bosphorus to Fujiama [1]
  2. ^ Kumar, Ritu (2006) Costumes and textiles of royal India google books
  3. ^ Wilson, Horace Hayman (1855) A Glossary of Judicial and Revenue Terms: And of Useful Words Occurring in Official Documents Relating to the Administration of the Government of British India, from the Arabic, Persian, Hindustání, Sanskrit, Hindí, Bengálí, Uriya, Maráthi, Guazráthí, Telugu, Karnáta, Tamil, Malayálam, and Other Languages [2]
  4. ^ Census of India, 1961, Volume 8, Part 6, Issue 1 [3]
  5. ^ Carpenter, Horace W. (1866) The textile manufactures and the costumes of the people of India [4]
  6. ^ S. And Sahgal, Malik Gettingahead In Social Studies, Book 3
  7. ^ Indian & Foreign Review, Volume 22 (1984)
  8. ^ Vijaya Ghose, Jaya Ramanathan, Renuka N. Khandekar (1992) Tirtha, the Treasury of Indian Expressions. [5]
  9. ^ Tierney, Tom (2013) Fashions from India
  10. ^ Sarosh Medhora (02.09.2000) The Tribune. Focus on men’s formals
  11. ^ Bhandari, Vandana (2005) Costume, textiles and jewellery of India: traditions in Rajasthan [6]
  12. ^ Ghurye, Govind Sadashiv (1966) Indian Costume
  13. ^ Rajasthan [district Gazetteers].: Baran (1997) [7]
  14. ^ Koṭhārī, Gulāba (1995) Colourful textiles of Rajasthan
  15. ^ Winer, Lise (2009) Dictionary of the English/Creole of Trinidad & Tobago: On Historical Principles [8]
  16. ^ O`malley, L.S.S. (1924) Bihar And Orissa Gazetteers Shahabad
  17. ^ The Eastern Anthropologist, Volumes 27-28 (1974)
  18. ^ Swaminarayan (2006) Vachanamrut
  19. ^ Simran Ahuja (2014) Nine Nights: Navratri
  20. ^ Murphy, Veronica and Crill, Rosemary (1991) Tie-dyed Textiles of India: Tradition and Trad [9]
  21. ^ Rajaram Narayan Saletore (1974) Sex Life Under Indian Rulers
  22. ^ Panjab University Research Bulletin: Arts, Volume 13, Issue 1 - Volume 14, Issue 1 (1982) [10]
  23. ^ B. N. Goswamy, Kalyan Krishna, Tarla P. Dundh (1993) Indian Costumes in the Collection of the Calico Museum of Textiles, Volume 5 [11]
  24. ^ Punjab District Gazetteers - District Attock Year Published 1930 BK-000211-0160 [12]
  25. ^ Kumar Suresh Singh, V. Bhalla, Swaran Singh (1997) Chandigarh [13]
  26. ^ Punjab District Gazetteers: Ibbetson series, 1883-1884]. [14]
  27. ^ Punjab gazetteers, 1883, bound in 10 vols., without title-leaves (1883) [15]
  28. ^ Punjab District Gazetteers Karnal 1919 [16]
  29. ^ Gupta, Hari Ram (1991) History of the Sikhs: The Sikh lion of Lahore, Maharaja Ranjit Singh, 1799-1839 [17]
  30. ^ Kamal Prashad Sharma, Surinder Mohan Sethi (1997) Costumes and Ornaments of Chamba[18]
  31. ^ Uttar Pradesh District Gazetteers: Uttarkashi 1979 [19]
  32. ^ Dehradun: International Traveller Archiviato il 15 luglio 2015 in Internet Archive.
  33. ^ Public Relations Department, Himachal Pradesh. Himachal Pradesh Cultural Heritage [20]
  34. ^ Mohanty, P.K (2006) Encyclopaedia of Scheduled Tribes in India: In Five Volume [21]
  35. ^ Asoke Kumar Bhattacharyya, Pradip Kumar Sengupta (1991) Foundations of Indian Musicology: Perspectives in the Philosophy of Art and Culture [22]
  36. ^ Nair, Usha (1979) Gujarati Phonetic Reader
  37. ^ Maitra, K.K (2007) Encyclopaedic Dictionary of Clothing and Textiles
  38. ^ Sameera Maiti (2004) The Tharu: Their Arts and Crafts[23]
  39. ^ Uttar Pradesh District Gazetteers: Deoria (1998)
  40. ^ Singh, K. S. Anthropological Survey of India (2005) Uttar Pradesh, Volume 1 [24]
  41. ^ Census of India, 1961: Uttar Pradesh
  42. ^ Madhya Pradesh: district gazetteers, Volume 31 (1994)
  43. ^ I am a Sindhi: The Glorious Sindhi Heritage and Culture and Folklore of Sindh J P Vaswami
  44. ^ Sindh and The Races That Inhabit the Valley of the Indus Richard F Burton
  45. ^ Askari, Nasreen and Crill, Rosemary Colours of the Indus: Costume and Textiles of Pakistan (1997) [25]
  46. ^ Perspective, Volume 3, Issue 2 (1970)
  47. ^ Weekly of Pakistan, Volume 20, Issues 27-39 (1968)
  48. ^ Papers by Command, Volume 68. Great Britain. Parliament. House of Commons H.M. Stationery Office, 1979 - Legislation [26]
  49. ^ Chaukhandi tombs in Pakistan (1996)