Andrej Danko

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Andrej Danko

Secondo Vicepresidente del Consiglio nazionale della Repubblica Slovacca
In carica
Inizio mandato25 ottobre 2023
PresidentePeter Pellegrini

Presidente del Consiglio nazionale della Repubblica Slovacca
Durata mandato23 marzo 2016 –
20 marzo 2020
PredecessorePeter Pellegrini
SuccessoreBoris Kollár

Dati generali
Partito politicoPartito Nazionale Slovacco

Andrej Danko (Revúca, 12 agosto 1974) è un politico slovacco, Secondo Vicepresidente del Consiglio nazionale della Repubblica Slovacca dal 25 ottobre 2023, nonché già Presidente dello stesso organo legislativo dal 2016 al 2020 e presidente del Partito Nazionale Slovacco.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Revúca, Danko ha studiato alla Facoltà di Giurisprudenza dell'Università Comenio di Bratislava.[1] Dopo il servizio militare obbligatorio, fondò diverse società commerciali e lavorò come avvocato indipendente.[1]

Nel periodo 2006-2010, è stato assistente del Consiglio nazionale slovacco e membro di diverse commissioni parlamentari. È diventato il primo vicepresidente del Partito Nazionale Slovacco nel 2010.

Nel 2012, è diventato il presidente del partito dopo aver ottenuto il sostegno di molti membri del partito, succedendo a Ján Slota.[1]

Il 23 marzo 2016 Danko è stato eletto presidente del Consiglio nazionale[2] e ha terminato il suo mandato il 20 marzo 2020.

Il 25 ottobre 2023, in seguito al elezioni del 2023, è stato eletto Secondo Vicepresidente dello stesso organo.

Controversie[modifica | modifica wikitesto]

Promozione al grado di Capitano in Riserva[modifica | modifica wikitesto]

Nel settembre 2016, mentre era presidente del parlamento, Danko fu promosso di otto gradi (da OR-4 a O-2), a capitano nella riserva dell'esercito slovacco, dal suo amico Peter Gajdoš, ministro della Difesa. La promozione è stata vista da alcuni nei media e nell'opinione pubblica e di Internet come un segno di corruzione nel governo perché una singola promozione di otto gradi non è mai avvenuta nella storia dell'esercito slovacco, tanto meno per una persona che ha svolto il servizio nazionale obbligatorio per il periodo di un anno. Il 29 aprile 2020, il ministro della Difesa Jaroslav Naď ha annullato il suo grado.[3][4][5]

Accuse di plagio[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2018, Danko è stato accusato di plagio della sua tesi di dottorato all'Università Matej Bel nel 2000. Quando i media hanno iniziato a investigare sulla sua tesi, ha chiesto all'università di vietare l'accesso del pubblico ad essa. A seguito delle pressioni del pubblico, Danko ha rimosso il divieto dopo un mese e la biblioteca universitaria ha permesso al pubblico di vedere la tesi, ma di non fotografarla.[6] Nel novembre 2018 l'università ha istituito una commissione per rivedere la sua tesi.[7] Secondo le conclusioni pubblicate dalla Commissione nel gennaio 2019, la procedura rigorosa ha soddisfatto le normative vigenti, ma la tesi contiene parti che differiscono solo leggermente dalle fonti originali, la maggior parte della tesi è la stessa in larga misura e conserva anche la struttura di fonti senza una corretta citazione o parafrasi.[8]

Insediamento presidenziale 2019[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2019, Danko ha presieduto l'assemblea cerimoniale del Consiglio nazionale della Repubblica slovacca in occasione dell'insediamento a presidente di Zuzana Čaputová e ha tenuto un discorso non programmato per rivolgersi ai partecipanti. Ciò ha causato una violazione di un protocollo che afferma che le funzioni del presidente uscente cessano alle 12.00 GMT + 1 e gli eletti entrano in carica.[9] Le leggi slovacche stabiliscono che in caso di seggio presidenziale vacante, alcune competenze del presidente sono passate al presidente del Consiglio nazionale e al governo della Repubblica slovacca[10]. Zuzana Čaputová ha giurato alle 12.07, quindi ci sono state alcune polemiche, su chi è stato il presidente per questi sette minuti. Alcune persone (incluso l'Ufficio del Consiglio nazionale[11] e il consulente legale di Zuzana Čaputová, Peter Kubina[12]) hanno affermato che il presidente era ancora Andrej Kiska, ma altre persone (ad esempio l'esperto di protocollo Ladislav Špaček[13]) hanno affermato che non vi era alcun presidente e altre persone pensavano che Andrej Danko e Peter Pellegrini, il primo ministro, svolgessero le competenze presidenziali.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Andrej Danko, su Aktuality.sk. URL consultato il 14 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 23 dicembre 2019).
  2. ^ Andrej Danko elected as new Slovak Parliament chairman, su news.xinhuanet.com, Xinhua, 24 marzo 2016. URL consultato il 28 marzo 2016.
  3. ^ Danko: Na hodnosť kapitán som hrdý, zaslúžim si ju, su spravy.pravda.sk, Pravda, 19 gennaio 2017. URL consultato il 22 gennaio 2016.
  4. ^ Internet oslavuje novú hodnosť predsedu SNS vtipnými obrázkami: Kapitán Danko, pozor na ľadovec!, su cas.sk, Cas, 19 gennaio 2017. URL consultato il 22 gennaio 2016.
  5. ^ Andreja Danka povýšil minister obrany za SNS na kapitána (+video), su dennikn.sk, Dennik N, 19 gennaio 2017. URL consultato il 22 gennaio 2016.
  6. ^ (EN) Denník N: Danko is a plagiarist, su spectator.sme.sk, The Slovak Spectator, 15 novembre 2018. URL consultato il 15 dicembre 2018.
  7. ^ Dankova rigorózna práca nedáva univerzite spávať, su spravy.pravda.sk, Pravda, 13 novembre 2018. URL consultato il 30 novembre 2018.
  8. ^ (SK) Vyhlásenie účelovej komisie Akademického senátu Univerzity Mateja Bela na preskúmanie podozrení na plagiátorstvo rigoróznych prác UMB, Univerzita Mateja Bela, 9 gennaio 2019.
  9. ^ (SK) Azet.sk, Slovenským zastupujúcim prezidentom bol na 7 minút Andrej Danko, su aktuality.sk. URL consultato il 18 giugno 2019.
  10. ^ (SK) Prezidentka Slovenskej republiky | Ústava [collegamento interrotto], su Prezidentka Slovenskej republiky. URL consultato il 18 giugno 2019.
  11. ^ (SK) Danko reaguje na kritiku: Neboli sme bez prezidenta, treba si naštudovať Ústavu, su slovensko.hnonline.sk. URL consultato il 18 giugno 2019.
  12. ^ (SK) Monika Tódová, „Zvládli sme to.“ Čaputovej nepokazil slávnostný deň ani Andrej Danko, su Denník N, 15 giugno 2019. URL consultato il 18 giugno 2019.
  13. ^ (SK) Protokolista Ladislav Špaček v Markíze upozornil na to, su Denník N, 15 giugno 2019. URL consultato il 18 giugno 2019.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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