Amimone (Eschilo)

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Amimone
Dramma satiresco di cui restano frammenti
Busto di Eschilo conservato ai Musei Capitolini
AutoreEschilo
Lingua originaleGreco antico
GenereDramma satiresco
Prima assoluta468 a.C. circa[1]
Teatro di Dioniso, Atene
Personaggi
Poseidone
Amimone
Coro di satiri
 

Amimone è un dramma satiresco di Eschilo oggi perduto, ad eccezione di 2 frammenti[2].

Trama[modifica | modifica wikitesto]

La terra di Argo era senz'acqua, poiché Poseidone aveva prosciugato anche le fonti a causa della sua rabbia contro Inaco, perché aveva testimoniato che la regione apparteneva a Era.
Danao invia le sue figlie ad attingere acqua: una di loro, Amimone, mentre era alla ricerca di acqua, scaglia un dardo contro un cervo e colpisce un satiro dormiente. Quello, alzatosi, tenta di violentarla; ma Poseidone appare sulla scena, il satiro fugge e Poseidone le rivela:

«POSEIDONE: Il fato tuo è esser mia compagna,
e il mio essere il tuo compagno.»

Il dio, infine, le rivela le fonti a Lerna[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Fu rappresentato con Le supplici, Gli Egizi, Le Danaidi, secondo P.Oxy. XX, 2256 fr. 3.
  2. ^ In Ammonio, 37 (Valckenaer), Bachmann, Anecdota Graeca, II, 375, 8; Ateneo, XV, 490c.
  3. ^ Apollodoro, Biblioteca, II 1, a.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]