Alyssum montanum

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Alisso di monte
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superrosidi
(clade) Rosidi
(clade) Eurosidi
(clade) Eurosidi II
Ordine Brassicales
Famiglia Brassicaceae
Genere Alyssum
Specie A. montanum
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Dilleniidae
Ordine Capparales
Famiglia Brassicaceae
Genere Alyssum
Specie A. montanum
Nomenclatura binomiale
Alyssum montanum
L.
Nomi comuni

Alisso di monte
Alisso montanino

L'alisso di monte (Alyssum montanum L.) è una pianta perenne della famiglia delle Brassicaceae.[1]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome della famiglia (Brassicaceae) è stato proposto dal botanico italiano Teodoro Caruel (1830-1898) in sostituzione di Crocifere, che indicava la particolare caratteristica del fiore di presentarsi in quattro petali disposti in croce. Questa famiglia è composta da circa 200 generi e 2000 specie diverse. Il nome del genere Alyssum venne imposto prima dal Tournefort (1656-1708) e poi da Linneo (nel 1735). Alyssum deriva dal termine greco alysson e significa "contro la rabbia". Sembra infatti che alcune specie di questo genere abbiano delle proprietà medicinali, utilizzate un tempo per guarire gli infermi e in particolare per curare l'idrofobia. Questo genere comprende (secondo la classificazione più diffusa) 74 specie. Il nome della specie montanum indica chiaramente una pianta tipica delle zone montuose.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Infiorescenza
Descrizione delle parti della pianta

È alta fino a 30 cm, di colore grigio chiaro (sia il fusto che le foglie), per la presenza di peli stellati e dai fiori color giallo-pallido.
La forma biologica di questa pianta è definita: camefita suffruticosa (pianta perenne con fusto a tendenza legnosa, ma di modeste dimensioni).

Fusto[modifica | modifica wikitesto]

Fusto legnoso strisciante (tipico delle suffrutice) è a carattere prostrato, ispido per la presenza di densi peli stellati. I rami fioriferi sono ascendenti.

Foglie[modifica | modifica wikitesto]

Foglie lunghe fino a 2–3 cm, lineari e spatolate. Non sono presenti vere e proprie rosette . Le foglie sono uninervie e quelle cauline sono più piccole e pelose.

Infiorescenza[modifica | modifica wikitesto]

Infiorescenza semplice a breve racemo allungato. Lunghezza: 5 – 15 cm.

Fiori[modifica | modifica wikitesto]

Particolare del fiore

Il fiore ha la struttura di un tetramero dialipetalo attinomorfo con 4 petali disposti a croce (da qui il nome primitivo della famiglia).
I sepali sono lunghi da 2 a 4 mm. I petali sono lunghi da 4 a 6 mm dal colore giallastro e sono brevemente retusi .
Gli stami sono in numero di 6, mentre l’ovario è bicarpellare (2 carpelli) ed è posto sopra l'inserzione del perianzio con un piccolo stilo. Fioritura: da marzo a maggio

Frutti[modifica | modifica wikitesto]

Siliquette discolidali (frutti di Alyssum montanum)

Frutti a forma discoidale ricoperti di peli stellati con peduncolo e stilo terminale. Diametro del frutto: 3 – 6 mm; lunghezza stilo: 1,5 – 2 mm; lunghezza peduncolo: 7 –8 mm. Il frutto è di forma ovoidale allungata che alla maturazione si scinde in due valve (parti); tra le due valve una membrana separa due serie di semi (tale struttura biologica viene denominata siliquetta). Può essere utile evidenziare (vedi disegno a lato) la forma del frutto della nostra pianta a confronto del frutto di un'altra specie simile, sempre della stessa famiglia ma un altro genere: Draba azoides.

Forma delle siliquette di Alyssum e Draba

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Fiorisce sui pendii rocciosi, zone erbose magre ma asciutte dal mezzo piano (200 – 300 m s.l.m.) fino a 1500 m s.l.m. Si trova in Europa centrale e meridionale (questa specie è definita ad areale pontico-centroeuropeo). In Italia, in certe zone (fascia centrale delle Alpi), può essere rara; mentre è stata segnalata una certa presenza nelle Alpi orientali.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Questa pianta è classificata nella famiglia Brassicaceae (Cruciferae), ordine Brassicales. Il Sistema Cronquist assegnava la famiglia delle Brassicaceae all'ordine Capparales.

Varietà:

  • Alyssum montanum L. var.australe Freyn: con fusti direttamente ascendenti; poca differenza di dimensioni tra le foglie basali e quelle cauline; puduncoli glabri. Diffusa soprattutto sul Carso Triestino e Penisola.
  • Alyssum montanum L. var. pedemontanum (Rupr.) Baumg. : con fusti più prostrati; foglie basali più grandi delle cauline; peduncoli con peli patenti. Diffusa in Piemonte e Liguria.

Specie simili:

  • Alyssum diffusum Ten. - Alisso diffuso: la lunghezza dello stilo è pari a quella del frutto; le foglie inferiori sono più piccole della nostra pianta ma in proporzione lievemente più larghe; l'infiorescenza è ancora più allungata.

È da rilevare che spesso Alyssum diffusum può essere confuso con forme poco sviluppate di A. montanum.

Usi[modifica | modifica wikitesto]

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

Anticamente si usava contro i morsi di animali infetti. Ora viene coltivata soprattutto a scopi ornamentali nei giardini rocciosi collinari.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Alyssum montanum L., su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 31 gennaio 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Wolfgang Lippert Dieter Podlech, Fiori, TN Tuttonatura, 1980.
  • Giacomo Nicolini, Enciclopedia Motta Botanica, Milano, Federico Motta Editore, 1960.
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume primo, Bologna, Edagricole, 1982, pag.427, ISBN 88-506-2449-2.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Botanica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di botanica