Albaron di Sea

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Albaron di Sea
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Piemonte
Provincia  Torino
Altezza3 262 m s.l.m.
CatenaAlpi
Coordinate45°20′06.59″N 7°09′52.03″E / 45.335163°N 7.164452°E45.335163; 7.164452
Data prima ascensione19 luglio 1886
Autore/i prima ascensioneGiuseppe Corrà con la guida Michele Ricchiardi
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Albaron di Sea
Albaron di Sea
Mappa di localizzazione: Alpi
Albaron di Sea
Dati SOIUSA
Grande ParteAlpi Occidentali
Grande SettoreAlpi Nord-occidentali
SezioneAlpi Graie
SottosezioneAlpi di Lanzo e dell'Alta Moriana
SupergruppoCatena Arnas-Ciamarella
GruppoGruppo Ciamarella-Mondrone
SottogruppoSottogruppo della Ciamarella
CodiceI/B-7.I-B.6.a

L'Albaron di Sea (3.262 m s.l.m.) è una montagna delle Alpi Graie. Si trova in Piemonte (provincia di Torino).

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La montagna si trova lungo lo spartiacque tra la Val Grande di Lanzo e la Val d'Ala lungo la cresta che dall'Uia di Ciamarella (3.676 m) scende verso il Ghicet di Sea (2.735 m). Resta così collocata ad est della più alta Uia di Ciamarella e della quale viene talvolta considerata come un'anticima. Dal Vallone di Sea (vallone laterale della Val Grande di Lanzo) la montagna assume un aspetto imponente.

Salita alla vetta[modifica | modifica wikitesto]

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La prima ascensione è stata realizzata il 19 luglio 1886 da Giuseppe Corrà con la guida Michele Ricchiardi per il versante Ovest-nord-ovest, tale via viene indicata come la normale dal Vallone di Sea.[1]

Il 29 agosto 1902 V. Sigismondi con la guida di Balme M. Bricco Minasset realizzano la prima ascensione per la parete Nord-nord-est.[1]

Gian Carlo Grassi e Silvio Vittoni compiono l'ascensione della parete Nord il 17 luglio 1966 superando passaggi di V grado.[2]

Nel 2004 Marco Blatto apre una via sulla parete Nord Est con difficoltà fino al 6a+.[3]

Si può salire sulla vetta partendo da Forno Alpi Graie e passando dal Bivacco Soardi (2.287 m) o dalla Val d'Ala partendo dal Rifugio Città di Cirié. Tutti gli itinerari presentano difficoltà di tipo alpinistico.

Cartografia[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giulio Berutto e Lino Fornelli, Alpi Graie Meridionali, Guida dei Monti d'Italia, Milano, Club Alpino Italiano e Touring Club Italiano, 1980.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]