Ailuropoda

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Ailuropoda


Esemplare di panda gigante, l'unica specie vivente del genere Ailuropoda (sopra), e il cranio di Ailuropoda microta (sotto)

Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Ordine Carnivora
Famiglia Ursidae
Sottofamiglia Ailuropodinae
Genere Ailuropoda
Milne-Edwards, 1870[1][2]
Nomenclatura binomiale
Ailuropoda melanoleuca
David, 1869[3]
Specie

Ailuropoda è l'unico genere esistente della sottofamiglia Ailuropodinae, della famiglia Ursidae, che comprende tutti gli orsi. Questa sottofamiglia contiene una singola specie vivente e tre specie fossili.[4]

Esiste solo una specie, ossia Ailuropoda melanoleuca; le altre tre specie sono cronospecie preistoriche. Nonostante la sua classificazione tassonomica come carnivoro, il panda gigante ha una dieta prevalentemente erbivora, che consiste quasi esclusivamente di bambù.

I panda giganti discendono da Ailurarctos, che visse durante il Miocene superiore.[4] Nel 2011, dei denti fossili di oltre 11 milioni di anni fa vennero ritrovati nella penisola iberica e vennero identificati come appartenenti a una specie precedentemente non identificata nella sottofamiglia Ailuropodinae. Questa specie è stata denominata Agriarctos beatrix[5] (ora Kretzoiarctos beatrix).[6]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome generico dei panda, Ailuropoda, deriva dal greco αἴλουρος aílouros "gatto" + ‒ποδός ‒podós "piede" (gen. Sg.). A differenza della maggior parte degli orsi, i panda giganti non hanno pupille rotonde, ma hanno fessure verticali, simili a quelle dei gatti. Questo non ha solo ispirato il loro nome latino, ma ha valso loro il nome, in cinese, di "grande gatto orso" ( 大熊猫, dà xióngmāo) e, in tibetano, di "orso gatto" (བྱི་ལདྨོ, byi-la dom).

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Altri panda[modifica | modifica wikitesto]

Il panda rosso, o panda minore, (Ailurus fulgens) era precedentemente considerato strettamente correlato al panda gigante. Tuttavia, non è più considerato un orso ed è ora classificato come unico rappresentante vivente di una diversa famiglia di carnivori, gli Ailuridae.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Alphonse Milne-Edwards, Note sur quelques mammifères du Thibet oriental, in Annales des sciences naturelles, Zoologie., Ser. 5, vol. 14, n. 10, 1870, p. 1.
  2. ^ Alphonse Milne-Edwards, Note sur quelques Mammifères du Thibet oriental, in Comptes rendus hebdomadaires des séances de l'Académie des sciences, vol. 70, 1870, pp. 341–342.
  3. ^ a b Armand David, Voyage en Chine, in Bulletin des Nouvelles Archives du Muséum, vol. 5, 1869, p. 13.
    «Ursus melanoleucus»
  4. ^ a b Changzhu Jin, Russell L. Ciochon, Wei Dong, Robert M. Hunt Jr., Jinyi Liu, Marc Jaeger e Qizhi Zhu, The first skull of the earliest giant panda (PDF), in Proceedings of the National Academy of Sciences, vol. 104, n. 26, 19 giugno 2007, pp. 10932–10937, DOI:10.1073/pnas.0704198104, PMC 1904166, PMID 17578912. URL consultato il 19 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 12 giugno 2008).
  5. ^ J., P. Montoya, and J. Morales. "A New Species of Agriarctos (Ailuropodinae, Ursidae, Carnivora) in the Locality of Nombrevilla 2 (Zaragoza, Spain)." Estudios Geologicos 67.2 (2011): 187-191
  6. ^ Abella, Juan, David M. Alba, Josep M. Robles, Alberto Valenciano, Cheyenn Rotgers, Raül Carmona, Jorge Morales, and Plinio Montoya. "Kretzoiarctos Gen. Nov., the Oldest Member of the Giant Panda Clade." PLOS ONE 7.11 (2012): 1-5.
  7. ^ A. Smith Woodward, On the Skull of an extinct Mammal related to Æluropus from a Cave in the Ruby Mines at Mogok, Burma, in Proceedings of the Zoological Society of London, vol. 85, III, 1915, pp. 425–428, DOI:10.1111/j.1469-7998.1915.tb07605.x.
  8. ^ Qiu-Hong Wan, Hua Wu e Sheng-Guo Fang, A New Subspecies of Giant Panda (Ailuropoda melanoleuca) from Shaanxi, China, in Journal of Mammalogy, vol. 86, n. 2, 2005, pp. 397–402, DOI:10.1644/BRB-226.1, JSTOR 4094359.
  9. ^ (ZH) Wen-chung Pei, Guǎngxī liǔchéng jù yuán dòng jí qítā shāndòng de dì sì jì bǔrǔ dòngwù [Quaternary Mammals from the Liucheng Gigantopithecus Cave and Other Caves of Kwangsi] (PDF), in Vertebrata PalAsiatica, vol. 6, n. 3, 1962, pp. 211–218.
  10. ^ Wen-Chung Pei, Quaternary Mammals From the Liucheng Gigantopithecus Cave and Other Caves of Kwangsi (PDF), in Scientia Sinica, vol. 12, n. 2, 1963, pp. 221–229. URL consultato il 20 luglio 2017 (archiviato dall'url originale il 21 agosto 2017).
  11. ^ (ZH) Linghong Wang, Yufen Lin, Shaowu Chan e Jiarong Yuan, Húnán shěng xīběi bù xīn fāxiàn de bǔrǔ dòngwù huàshí jí qí yìyì [Mammalian Fossils Found in Northwest Part of Hunan Province and Their Significance] (PDF), in Vertebrata PalAsiatica, vol. 20, n. 4, 1982, pp. 350–358.

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