Agostino Casaroli

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Agostino Casaroli
cardinale di Santa Romana Chiesa
Pro Fide et Justitia
 
Incarichi ricoperti
 
Nato24 novembre 1914 a Castel San Giovanni
Ordinato presbitero27 maggio 1937
Nominato arcivescovo4 luglio 1967 da papa Paolo VI
Consacrato arcivescovo16 luglio 1967 da papa Paolo VI
Creato cardinale30 giugno 1979 da papa Giovanni Paolo II
Deceduto9 giugno 1998 (83 anni) a Roma
 

Agostino Casaroli (Castel San Giovanni, 24 novembre 1914Roma, 9 giugno 1998) è stato un cardinale e arcivescovo cattolico italiano, cardinale segretario di Stato dal 1979 al 1990.

Il cardinale Casaroli con il presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan nel 1981

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Proveniente da una famiglia di modeste condizioni economiche, il 23 maggio 1937 fu ordinato sacerdote dopo aver studiato presso il seminario vescovile di Bedonia e al Collegio Alberoni di Piacenza. Nello stesso anno entrò nella Pontificia Accademia Ecclesiastica di Roma per seguire i corsi preparatori alla diplomazia vaticana. Il 16 luglio 1967 fu ordinato arcivescovo titolare di Cartagine da papa Paolo VI (co-consacranti Augusto Gianfranceschi, vescovo di Cesena, e Jacques-Paul Martin, officiale della Curia romana e arcivescovo titolare di Neapoli di Palestina), mentre nel concistoro del 30 giugno 1979 fu creato cardinale da papa Giovanni Paolo II.

Già in questa fase diventò il protagonista della cosiddetta Ostpolitik della Chiesa, ossia la politica di cauta apertura verso i Paesi comunisti dell'Europa orientale. Significativa in quest'ottica di collaborazione internazionale al di là degli steccati ideologici fu pure la sua partecipazione nel 1975 alla fase conclusiva della Conferenza europea per la sicurezza e la cooperazione in Europa di Helsinki. Negli anni settanta-ottanta si formarono alla sua scuola diplomatica i futuri cardinali Becciu e Parolin.[1]

Ricoprì la carica di cardinale segretario di Stato dal 1979 al 1990 e, nel corso di tale mandato, mise a punto e siglò con l'allora Presidente del Consiglio italiano Bettino Craxi l'accordo di revisione del Concordato tra lo Stato italiano e la Santa Sede, il 18 febbraio 1984.[N 1]

Il 1º dicembre 1990 papa Giovanni Paolo II, ai sensi delle norme canoniche, accettò le sue dimissioni dalla carica di segretario di Stato. Senza più impegni diplomatici, proseguì l'esercizio del proprio ministero sacerdotale tra i giovani detenuti del carcere minorile di Casal del Marmo di Roma. Il 5 giugno 1993 fu eletto sottodecano del Collegio Cardinalizio.

Morì il 9 giugno 1998, all'età di 83 anni, nella clinica "Colombus" a Roma, dove era ricoverato per un'infezione sopravvenuta dopo un intervento chirurgico.[2]

Il successivo 12 giugno, nella basilica di San Pietro, si svolsero i suoi funerali presieduti da papa Giovanni Paolo II.[3] Fu sepolto nella basilica dei Santi XII Apostoli.

Aspetti controversi[modifica | modifica wikitesto]

Casaroli è stato accusato da Alì Agca, durante il talk show "Stanza cosmica", trasmesso dalla tv statale turca, di essere stato il mandante dell'attentato a Giovanni Paolo II.[4]

Un altro presunto aspetto controverso di Casaroli verrà portato alla luce da Maurizio Abbatino, pentito della Banda della Magliana, che racconterà:

«Johnny lo Zingaro era detenuto per l'omicidio di un autista. Ma non era lui che volevo far evadere, bensì Franco Mazza. Lo volevo nella banda. Ne parlai con Franco Giuseppucci che riuscì a farmi avere un incontro col ragazzo attraverso monsignor Agostino Casaroli. Fu il monsignore ad aprirmi le porte del carcere minorile di Casal del Marmo. Pochi giorni dopo, Franco il Monchetto scappò portandosi dietro Johnny lo Zingaro e il suo complice. Mi raccontarono di Casaroli. Delle cose che faceva in carcere. Dormirono tutti e tre in un appartamento che avevo trovato alla Magliana. Un controllo confermerebbe anche la presenza di Casaroli. I rapporti tra Vaticano e banda della Magliana risalgono a quegli anni lì. E si devono alle amicizie di Franco [Giuseppucci, ndr]. C'era un ragazzo omosessuale, si chiamava Nando. Fu lui a portare Franco da Casaroli. Di Casaroli si sapeva. Giuseppucci lo conosceva. E so che poi questa amicizia fu "ereditata" da Renatino.[5]»

Genealogia episcopale e successione apostolica[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

La successione apostolica è:

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze italiane[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Arcivescovo Titolare di Cartagine. Segretario del Consiglio per gli Affari Pubblici della Chiesa»
— 22 settembre 1972[6]
Grande Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— 7 maggio 1963[7]

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Gran Croce dell'Ordine del Cristo (Portogallo) - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Decorazione d'Onore in Oro con Fascia dell'Ordine al Merito della Repubblica Austriaca (Austria) - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Croce al Merito dell'Ordine al Merito della Repubblica Federale Tedesca - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Decorazione d'Onore in Oro con Stella dell'Ordine al Merito della Repubblica Austriaca (Austria) - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Croce dell'Ordine dell'Infante Dom Henrique (Portogallo) - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine di San Giacomo della Spada (Portogallo) - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni
  1. ^ L. 25 marzo 1985, n. 121 - Ratifica ed esecuzione dell'accordo, con protocollo addizionale, firmato a Roma il 18 febbraio 1984, che apporta modificazioni al Concordato lateranense dell'11 febbraio 1929, tra la Repubblica Italiana e la Santa Sede.
Fonti
  1. ^ Sandro Magister, Stati Uniti e Cuba, il diavolo e l'acqua santa, su espresso.repubblica.it, 11 settembre 2015. URL consultato il 2 aprile 2019 (archiviato il 12 novembre 2017).
  2. ^ Morto il card. Casaroli uomo del dialogo con l'Est, su La Repubblica. URL consultato il 19 febbraio 2023.
  3. ^ GIOVANNI PAOLO II - OMELIA - ESEQUIE PER S. EM. CARD. AGOSTINO CASAROLI
  4. ^ Francesca Schianchi, Ali Agca: il card. Casaroli mi ordinò di uccidere il Papa, in Il Secolo XIX, 10 novembre 2010. URL consultato il 10 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2010).
  5. ^ Raffaella Fanelli, I segreti della Magliana, in La verità del Freddo, 1ª ed., Milano, Chiarelettere, 2018, p. 16, ISBN 9788832960389.
  6. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  7. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  8. ^ Premio "Antonino d'Oro", su sant-antonino.it. URL consultato il 1º giugno 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Carlo Felice Casula (a cura di), Agostino Casaroli, Il martirio della pazienza. La Santa Sede e i paesi comunisti (1963-1989), Einaudi, Torino 2000
  • Alberto Melloni (a cura di), Il filo sottile. L'Ostpolitik vaticana di Agostino Casaroli, il Mulino, Bologna 2006
  • Alberto Melloni, Silvia Scatena (a cura di), L'America Latina fra Pio XII e Paolo VI. Il cardinal Casaroli e le politiche vaticane in una chiesa che cambia, Bologna 2006
  • Alberto Melloni, Maurilio Guasco (a cura di), Un diplomatico vaticano fra dopoguerra e Ostpolitik. Mons. Mario Cagna (1911-1986), Bologna 2003
  • Alberto Melloni (a cura di), Angelo Dell'Acqua, prete, diplomatico e cardinale al cuore della politica vaticana (1903-1972), Bologna 2004
  • Marco Lavopa, La diplomazia dei 'piccoli passi'. L'Ostpolitik vaticana di Mons. Agostino Casaroli, GBE, Roma 2013

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Sottosegretario della Congregazione per gli affari ecclesiastici straordinari Successore
Giovanni Battista Scapinelli di Léguigno 24 febbraio 1961 – 29 giugno 1967 Angelo Felici
Predecessore Segretario della Congregazione per gli affari ecclesiastici straordinari Successore
Antonio Samorè 29 giugno – 15 agosto 1967 -
Predecessore Arcivescovo titolare di Cartagine Successore
Pietro Rota 4 luglio 1967 – 30 giugno 1979 sede vacante
Predecessore Segretario del Consiglio per gli affari pubblici della Chiesa Successore
- 15 agosto 1967 – 28 aprile 1979 Achille Silvestrini
Predecessore Presidente della Pontificia commissione per la Russia Successore
Domenico Tardini 1º gennaio 1968 – 1º dicembre 1990 Angelo Sodano
Predecessore Segretario di Stato di Sua Santità Successore
Jean-Marie Villot 28 aprile – 1º luglio 1979 (pro-segretario)
1º luglio 1979 – 1º dicembre 1990
Angelo Sodano
Predecessore Prefetto del Consiglio per gli affari pubblici della Chiesa Successore
Jean-Marie Villot 28 aprile – 1º luglio 1979 (pro-prefetto)
1º luglio 1979 – 1º dicembre 1990
-
Predecessore Cardinale protettore della Pontificia accademia ecclesiastica Successore
Jean-Marie Villot 28 aprile 1979 – 1º dicembre 1990 Angelo Sodano
Predecessore Cardinale presbitero dei Santi XII Apostoli Successore
Francesco Roberti 30 giugno 1979 – 9 giugno 1998
Titolo presbiterale in commendam dal 25 maggio 1985
Giovanni Battista Re
Predecessore Presidente della Pontificia commissione per lo Stato della Città del Vaticano Successore
Jean-Marie Villot 28 aprile 1979 – 8 aprile 1984 Sebastiano Baggio
Predecessore Presidente dell'Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica Successore
Giuseppe Caprio 30 gennaio 1981 – 8 aprile 1984 Agnelo Rossi
Predecessore Cardinale vescovo di Porto-Santa Rufina Successore
Paolo Marella 25 maggio 1985 – 9 giugno 1998 Roger Etchegaray
Predecessore Sottodecano del Collegio cardinalizio Successore
Sebastiano Baggio 5 giugno 1993 – 9 giugno 1998 Joseph Ratzinger
Controllo di autoritàVIAF (EN32790050 · ISNI (EN0000 0001 1470 3856 · SBN CFIV021544 · BAV 495/70688 · LCCN (ENn86096282 · GND (DE118653318 · BNE (ESXX1010765 (data) · BNF (FRcb11984323z (data) · CONOR.SI (SL156125027 · WorldCat Identities (ENlccn-n86096282