Advenarum coemptio

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La Advenarum coemptio (traducibile come "compravendita degli immigrati"[1]) è una locuzione latina usata per indicare il lucro illegale operato dai funzionari romani nell'epoca imperiale nel reclutamento militare tra le file dei profughi.

Contesto[modifica | modifica wikitesto]

Tale espressione occorre nelle fonti latine tardoimperiali (tra cui il trattato anonimo De rebus bellicis): in particolare nel codice teodosiano tale fenomeno corruttivo viene recepito (7.13.7) e tentato di arginare.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Alessandro Barbero, Barbari: immigrati, profughi, deportati nell'impero romano, Laterza, 2006.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Marco Rocco, L'esercito romano tardoantico: persistenze e cesure dai Severi a Teodosio I, libreriauniversitaria. it ed., 2012.
  • Francesco Grelle, Diritto e società nel mondo romano, Vol. 26, L'Erma di Bretschneider, 2005.
  • Alessandro Barbero, Barbari: immigrati, profughi, deportati nell'impero romano, Laterza, 2006.
  • Den Boeft, J., Drijvers, J. W., Den Hengst, D., & Teitler, H. C. (2018). Philological and Historical Commentary on Ammianus Marcellinus XXXI. Brill.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]