Adolfo Celi, un uomo per due culture

Adolfo Celi, un uomo per due culture
Lingua originale	italiano
Paese di produzione	Italia
Anno	2006
Durata	95 min
Dati tecnici	B/N e a colori; rapporto: 1,66 : 1;
Genere	documentario
Regia	Leonardo Celi
Sceneggiatura	Leonardo Celi
Produttore	Leonardo Celi
Casa di produzione	Celifilms, Sky Cinema
Distribuzione in italiano	LA7
Fotografia	Marco Tani
Musiche	Ennio Morricone
Interpreti e personaggi
	Adolfo Celi: se stesso; Paulo Autran: se stesso; Kabir Bedi: se stesso; Tinto Brass: se stesso; Tônia Carrero: se stessa; Alessandra Celi: se stessa; Flavia Celi: se stessa; Leonardo Celi: se stesso; Renato Consorte: se stesso; Monah Delacy: se stessa; Anselmo Duarte: se stesso; Giacomo Gambetti: se stesso; Vittorio Gassman: se stesso; Andrea Giordana: se stesso; Ugo Gregoretti: se stesso; Alessandro Haber: se stesso; Tullio Kezich: se stesso; Eliane Lage: se stessa; Odete Lara: se stessa; Veronica Lazar: se stessa; Marco Leto: se stesso; Nydia Lícia: se stessa; Adalberto Maria Merli: se stesso; Mario Monicelli: se stesso; Giuliano Montaldo: se stesso; Fernanda Montenegro: se stessa; Enrico Montesano: se stesso; Ennio Morricone: se stesso; Gastone Moschin: se stesso; Paulo Cesar Saraceni: se stesso; Sergio Sollima: se stesso; Luigi Squarzina: se stesso; Cecil Thiré: se stesso; Paolo Villaggio: se stesso; Felipe Wagner: se stesso;

Adolfo Celi, un uomo per due culture è un film documentario del 2006, diretto da Leonardo Celi.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'opera è un documentario biografico sull'attore di cinema e teatro Adolfo Celi, teso a ricostruire l'influenza che ebbe sia in Italia sia in Brasile, i due Paesi in cui visse e operò, con le testimonianze di Tônia Carrero (sua prima moglie), Veronica Lazar (sua terza moglie), Alessandra Celi (sua figlia), Cecil Thiré (suo figliastro), Ennio Morricone, Mario Monicelli, Fernanda Montenegro e tanti altri.

Regista e produttore è Leonardo Celi, figlio dell'attore, per la società Celifilm in collaborazione con Sky Cinema e Canal Brasil. Il documentario è stato presentato alla Mostra Internacional de Cinema de São Paulo.