Addio Deponia

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Addio Deponia
videogioco
Titolo originaleGoodbye Deponia
PiattaformaMicrosoft Windows, macOS, Linux, PlayStation 4, Xbox One
Data di pubblicazioneWindows, macOS:
17 ottobre 2013
Zona PAL 15 ottobre 2013

Linux:
Mondo/non specificato 18 novembre 2014
PlayStation 4:
30 gennaio 2019
Zona PAL 30 gennaio 2019
30 gennaio 2019
Xbox One:
Mondo/non specificato 30 gennaio 2019

GenereAvventura grafica
TemaFantascienza
OrigineGermania
SviluppoDaedalic Entertainment
PubblicazioneDaedalic Entertainment
Modalità di giocoGiocatore singolo
Periferiche di inputMouse, tastiera, gamepad, DualShock 4
Motore graficoVisionaire Studio
SupportoDVD, download, Blu-ray Disc
Distribuzione digitaleSteam, PlayStation Network, Xbox Live
Fascia di etàPEGI: 12 · USK: 6
SerieDeponia
Preceduto daCaos a Deponia
Seguito daDeponia - Il giorno del giudizio

Addio Deponia (Goodbye Deponia) è videogioco in stile avventura punta e clicca sviluppato e pubblicato da Daedalic Entertainment il 15 ottobre 2013[1]. Rappresenta il terzo capitolo della serie Deponia[2].

Trama[modifica | modifica wikitesto]

In rotta verso la stazione di ascensione superiore tramite la nave di Bozo, Rufus e Gal rimangono bloccati su un incrociatore Organon alle loro spalle. Mentre cerca di salvare Gal, Rufus incontra Barry, il suo più grande fan, che lo vuole vedere in azione. Rufus libera l'amica, riuscendo a distruggere l'incrociatore di Bozo.

Rufus, Gal, Doc e Bozo sono costretti a proseguire a piedi verso la stazione di Porta Fisco e decidono di passare la notte in un hotel. Qui, Doc e Bozo hanno allestito un laboratorio in modo da poter finalmente unire le tre personalità di Gal. Doc e Bozo ingannano Rufus dicendogli che deve cercare un oggetto importante, che in realtà credono che non esista.

Nel frattempo, Argus invia Cletus e Opperbot in missione per trovare Gal, dopo essersi accorto di aver catturato Donna al posto suo. Una volta in possesso dell'oggetto, Rufus ritorna in laboratorio ma sembra che l'operazione sia già terminata con successo, quindi lascia il laboratorio e incontra Argus che è appena arrivato con Donna. Dopo aver giocato a nascondino, Rufus, travestendosi da Cletus, riesce a ingannare Argus, anche per via della grande somiglianza fisica fra i due. A sua volta, Gal si maschera e si finge Donna. Il tutto convince Argus a guidarli fino all'ultimo incrociatore Organon situato a Porta Fisco.

A bordo dell'incrociatore, Rufus si toglie il travestimento prima di essere avvistato delle telecamere presenti nella stanza, ma Gal viene invece scoperta e interrogata da Argus, il quale rivela il suo piano per conquistare Elysium e vuole Gal stessa al suo fianco. Interviene Rufus, al comando di un enorme robot di tortura a insaputa di Argus, ma, con grande sorpresa dei protagonisti, questi si toglie l'elmo, rivelando la sua enorme somiglianza con Rufus. Questi, nel tentativo di salvare Gal, preme alcuni tasti a caso, e finisce per infliggerle un colpo fatale. Morente, Gal ammette il suo amore per Rufus. Irritato, Argus getta il robot fuori dall'incrociatore, rimanendo ignaro però che vi è Rufus al suo interno.

Rufus finisce in una stanza simile a quella di un tutorial presente in molti altri videogiochi, e a causa del ripetuto processo di essere ucciso dal frantoio e di tornare nella stanza, decide, dopo un'iniziale irritazione, di investigare, per poi scoprire che la stanza è in realtà una struttura di clonazione. Attraversatala, incontra un uomo somigliante la Morte; il suo nome è Hermes, e questi ammette di essere il responsabile della situazione in cui si trova, e che, ora che scoperto Utopia, ha avuto l'idea di volare fino ad Elysium. Questi inoltre spiega che è sempre stato lui ad ideare la distruzione di Deponia per alimentare Elysium, sfruttando il fatto che la gente avesse dimenticato che vi fossero ancora dei residenti nella città, e ha dunque creato una serie di cloni in scala per svolgere il lavoro per il suo tornaconto personale. Gli stessi Rufus, Cletus e Argus non sono altro che gli ultimi prototipi di questa produzione di massa di cloni. Furioso per la scoperta Rufus comincia a danneggiare l'intero edificio, costringendo Hermes a suicidarsi, in preda alla depressione.

Improvvisamente cade dal cielo il corpo di una giovane donna senza vita: Rufus riconosce Gal e tenta di riportarla in vita. Pur volendo chiedere ad Hermes se esiste un modo per clonarla, vede quest'ultimo si è appena tolto la vita e quindi è costretto a clonare lo stesso Hermes. Una volta riuscito nel suo intento, anche Gal viene clonata con successo, ma questa torna ad essere una bambina e cade nelle fogne. Pertanto, Rufus si vede costretto a risolvere tre missioni contemporaneamente: salvare la piccola Gal, prevenire l'invasione dell'Organon su Elysium e impedire che Deponia venga fatta saltare in aria, e per riuscirvi decide di clonarsi due volte, ottenendo come risultato finale tre Rufus.

Il primo si reca a bordo dell'ultimo incrociatore dell'Organon, mentre gli altri due finiscono al quartier generale della Resistenza, dove apprendono che il Capitano Seagull, ancora vivo e loro nuovo leader, ha intenzione di fare fuoco ad Elysium mediante un cannone, impedendo che Deponia venga distrutta. Uno dei due Rufus riesce a convincerlo a tenere il sangue freddo fino a quando non sarà riuscito a far diventare Gal nuovamente adulta, e il capitano alla fine si rivela consenziente a patto che questi riesca nella sua missione. La piccola Gal viene infine ritrovata e riportata alla sua età originale, ma si scopre poi che in realtà era un clone di Donna; furioso, Seagull intende distruggere ugualmente Elysium, e punta la pistola in testa a Rufus pretendendo delle scuse; alla fine, fa fuoco a uno dei due, lasciandolo apparentemente illeso, e i due cloni finiscono nel nucleo del cannone.

Nel frattempo, il terzo Rufus, nell'incrociatore, lavora per Cletus e scopre che Gal sta per essere buttata giù dalla nave. Mentre quest'ultima viene spinta giù da Opperbot, il terzo Rufus chiama al telefono uno degli altri due al quartier generale per avvisarli di aver rovinato tutto. La situazione si fa sempre più critica, il clone vicino a Rufus muore per la ferita subita precedentemente e alla base fa la sua apparizione Gal, che spiega che l'altro clone è riuscito a salvarla, sacrificandosi al posto suo. Alla fine, il Rufus originale, escogita un piano per salvare tutti i membri dello staff presenti e portarli così ad Elysium tramite l'utilizzo di un razzo.

Personaggi[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Personaggi di Deponia.

Doppiaggio[modifica | modifica wikitesto]

Personaggio Bandiera dell'Italia Voce italiana
Rufus Alessandro Lussiana
Gal Alice Bongiorni
Tony
Donna
Cletus Gabriele Marchingiglio
Argus
Receptionist
Moe
Bozo Renzo Ferrini
Doc Aldo Stella
Signora Mook
Sergente Lotti
Mostro #1
Barry Federico Viola
Oppenbot Riccardo Rovatti
Indovino
Fattorino
Ulysses
Fantasma Dimitri Winter
Leabold
Hermes Domenico Brioschi
Signor Mook
Nonno Bozo
Mamma Bozo Elisabetta Cesone
Strega delle bottiglie
Bozo Junior n/a
Postino Francesco Mei
Psicologo
Cowboy Dodo
Goon
Scimmia
Donna dei burrito Cinzia Massironi
Sergente Bambi
Gritchen
June
Rusty Luca Sandri
Janosch
Fruttivendolo
Hansel n/a
Mostro #2 Dario D'Erasmo
Buttafuori Gabriele Marella
Maniaco Andrea Pannocchia
Suonatore d'organetto Federico Maggiore
Barista Oliviero Corbetta
Idraulico
Seagull
Cantastorie Davide dell'Orto

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Sito media statistica Punteggio
GameRankings 74.24%[3]
Metacritic 80/100[4]
Accoglienza
Recensione Giudizio
Adventure Gamers [5]

La rivista tedesca Golem.de ha dichiarato Addio Deponia come un successo commerciale[6]. Il gioco ha debuttato al primo posto nelle classifiche di vendita settimanali per giochi per computer Media Control Charts[7] e ha venduto 10 000 unità nella sua prima settimana d'uscita in Germania, Svizzera e Austria[8]. La metà di queste vendite proviene da negozi online come Steam. Carsten Fichtelmann di Daedalic Entertainment affermò che quei numeri erano "un record per noi", rivelandosi la prima volta in quindici anni in cui un gioco d'avventura abbia raggiunto il primo posto nelle classifiche settimanali del mercato tedesco[6]. Tuttavia lo stesso criticò i rivenditori brick and mortar per aver "guidato i clienti verso gli acquisti digitali, o società di vendite per corrispondenza come Amazon". Secondo Daedalic Addio Deponia ha avuto molte vendite nella prima settimana di pubblicazione[8].

Addio Deponia è stato ben accolto dalla critica. A partire da ottobre 2015, detiene un punteggio di 80 su 100 su Metacritic in base a trentaquattro recensioni[4], e un punteggio di 74.24% su GameRankings basato su sedici recensioni[3]. Adventure Gamers espresse come verdetto di Addio Deponia: "La trilogia di Deponia risulta essere molto buona come finale. Se vi piacciono i giochi comici in stile LucasArts, questa serie - specialmente l'ultimo gioco - vi fornirà ore di anticonformismo ironico"[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Francesco Destri, L'addio esilarante di Goodbye Deponia, in IGN, 7 ottobre 2013. URL consultato il 24 febbraio 2019.
  2. ^ Simone Tagliaferri, Daedalic Entertainment annuncia Goodbye Deponia, in Multiplayer.it, 10 dicembre 2012. URL consultato il 24 febbraio 2019.
  3. ^ a b (EN) Goodbye Deponia for PC, su GameRankings. URL consultato il 24 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2019).
  4. ^ a b (EN) Goodbye Deponia for PC Reviews, su Metacritic. URL consultato il 24 febbraio 2019.
  5. ^ a b (EN) Becky Waxman, Goodbye Deponia review, su Adventure Gamers, 4 novembre 2013. URL consultato il 24 febbraio 2019.
  6. ^ a b (DE) Peter Steinlechner, Goodbye Deponia, hallo Adventure-Verkaufserfolg, su golem.de, 23 ottobre 2013. URL consultato il 24 febbraio 2019.
  7. ^ (DE) Marcel Kleffmann, Goodbye Deponia - Verkaufserfolg und Kritik am Einzelhandel, su 4Players, 24 ottobre 2013. URL consultato il 24 febbraio 2019.
  8. ^ a b (DE) Matthias Dammes, Goodbye Deponia stellt Adventure-Rekord zum Verkaufsstart auf, su PC Games, 23 ottobre 2013. URL consultato il 24 febbraio 2019.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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