Aconitum chasmanthum

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Aconitum chasmanthum
Illustrazione del 1918
Stato di conservazione
Critico[1]
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
Ordine Ranunculales
Famiglia Ranunculaceae
Sottofamiglia Ranunculoideae
Tribù Delphinieae
Genere Aconitum
Specie A. chasmanthum
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Magnoliidae
Ordine Ranunculales
Famiglia Ranunculaceae
Sottofamiglia Ranunculoideae
Tribù Delphinieae
Genere Aconitum
Specie A. chasmanthum
Nomenclatura binomiale
Aconitum chasmanthum
Stapf ex Holmes, 1903
Sinonimi

Aconitum dissectum
Watt
Aconitum hians
Watt

Nomi comuni

(EN) Gaping Moonk’s-hood, (EN) Gaping Flower Aconite, (HI) mohri, (HI) mohru, (HI) patis kauri (SA) amrta, (HI) sthavaravisa, (HI) vajranaga, (HI) vatsanabha

Aconitum chasmanthum (Stapf ex Holmes, 1903) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Ranunculaceae presente in zone di alta montagna nell’Himalaya ed in Mongolia[2]. Come tutte le specie del genere Aconitum possiede degli alcaloidi molto tossici, utilizzati per preparati farmacologici nella medicina ayurvedica[1].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Pianta erbacea biannuale la cui altezza può arrivare fino a 50-60 (90) cm. Il fusto, pubescente nella parte superiore, ha una parte inferiore ipogea (rizoma) con radici secondarie di 3–5 cm. Le foglie misurano 5–6 cm, glabre, regolarmente distribuite, con quelle nella parte superiore leggermente più piccole. infiorescenze costituite da racemi a spiga di 35 cm, rigidi e pubescenti. I singoli fiori hanno brattee filiformi, con pedicelli snelli, lunghi 2,5-3,5 cm. I sepali sono blu-violacei o bianchi con venature bluastre, lunghi 1–2 cm. Formano un calice galeato ad “apertura spalancata” (da cui il nome comune inglese). Gli ovari sono generalmente 5, costituiti da carpelli dritti, senza peli o leggermente pubescenti. Fioritura in agosto-settembre. I frutti sono follicoli oblunghi di 1-1,5 cm che a maturazione rilasciano i semi, irregolarmente ovoidali.[3][4][5]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Si ritrova soprattutto nella parte occidentale dell'Himalaya, tra Pakistan, India e Cina, nella zona del Kashmir e nello stato indiano dell'Himachal Pradesh. Frequenta gli ambienti alpini e subalpini di alta quota dai 2000 ai 3500 m s.l.m.[1].

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Sottospecie[modifica | modifica wikitesto]

Al momento, oltre alla pianta in sé, è accettata una sola sottospecie[2]:

Specie simili[modifica | modifica wikitesto]

"Aconitum violaceum" è considerata specie affine, con caratteri distintivi a carico della forma del rizoma e della assenza di pubescenza nel carpello.[5]

Usi[modifica | modifica wikitesto]

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

Farmacia[modifica | modifica wikitesto]

Composti chimici principali presenti nella pianta: aconitina, indaconitina. Queste sostanze alcaloidi sono dannose per l'uomo. Pertanto deve essere usata sotto la vigilanza costante del medico o del farmacista.
Nella medicina ayurvedica indiana le radici disidratate vengono utilizzate per preparati fitoterapici, insieme ad altre specie di "Aconitum", chiamati "Vatsanabha"[7].

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

È fortemente minacciata a causa della raccolta intensiva per il commercio e la vendita delle parti della pianta utilizzate nella medicina tradizionale indiana; questa pratica è molto dannosa in quanto viene estirpata anche la parte ipogea, limitando le capacità riproduttive della specie. Nel 2003 venne stimato un declino dell'80% della popolazione in 10 anni e le stime attuali (2015) hanno confermato il trend. Si è proposto di includere la specie nella lista delle piante protette dalla Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES), ma ancora senza esito. Pertanto è inserita nella categoria CR (in pericolo critico) della Lista rossa IUCN[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (EN) Ved, D., Saha, D., Ravikumar, K. & Haridasan, K. 2015, Aconitum chasmanthum, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b (EN) Aconitum chasmanthum Stapf ex Holmes, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 4 febbraio 2021.
  3. ^ (EN) Aconitum chasmanthum, in Encyclopedia of Life.
  4. ^ Flowers of India, su flowersofindia.net. URL consultato il 27 settembre 2016.
  5. ^ a b Neelofar Jabeen, Mohammad I Kozgar, Ghulam H. Dar, Abdul S. Shawl e Samiullah Khan, Distribution and taxonomy of genus Aconitum in Kashmir: potent medicinal resource of Himalaya Valley (PDF), Chiang Mai University, 2013. URL consultato il 27 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 1º ottobre 2016).
  6. ^ (EN) Aconitum chasmanthum subsp. baltistanicum Qureshi & Chaudhri, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 4 febbraio 2021.
  7. ^ Indian Council of Medical Research (PDF), su icmr.nic.in, 1º ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 1º ottobre 2016).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]