Acate (mitologia)

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Acate
Enea e Acate sulla costa libica, dipinto di Dosso Dossi (1520)
Sagaciclo troiano
Caratteristiche immaginarie
SessoMaschio
Luogo di nascitaTroia
ProfessioneGuerriero, scudiero

«Fermossi: e pronto a cotal uso avendo
l'arco e 'l turcasso (ché quest'armi appresso
gli portava mai sempre il fido Acate),
diè lor di piglio»

Acàte (in latino Achātes) è nella mitologia classica uno dei più fedeli compagni di Enea, nonché suo scudiero. L'asteroide 5144 Achates è così chiamato in suo onore.

Il mito[modifica | modifica wikitesto]

Durante la guerra di Troia, Acate sembra apparire in alcune versioni come l'uccisore di Protesilao, il primo eroe greco a morire sulla costa asiatica.

Più volte citato nell'Eneide di Virgilio sin dal primo libro, viene indicato come uno dei fedelissimi di Enea ("Fidus Achates"), sempre al suo fianco in tutte le sue peripezie, ed è il capitano di una delle navi con cui Enea e i suoi lasciano Troia. Viene ad esempio citato nel libro I, quando accompagna Enea nei boschi che circondano Cartagine per cercare di scoprire dove si trovassero. Enea è tanto sicuro della fedeltà di Acate da arrivare ad affidargli le proprie armi.

Nel libro VI Acate è ricordato per essere colui che conduce Enea all'antro della Sibilla Cumana.

Durante la guerra fra Troiani ed Italici, Acate fa da scudiero a Enea aiutandolo soprattutto nel libro X, allorché il capo troiano viene assalito da sette giovani guerrieri latini, tutti figli di tal Forco. In tale circostanza Acate rimane leggermente ferito dall'asta che uno di questi, Numitore, scaglia contro Enea. Nel libro XII egli si rende anche autore di un'uccisione, quella del rutulo Epulone; Acate lo decapita con la spada.

Nell'arte[modifica | modifica wikitesto]

Acate appare in diverse opere d'arte, sempre insieme a Enea: tra le più note, si ricordano i dipinti Enea e Acate sulla costa libica di Dosso Dossi, Enea alla corte del re Latino di Ferdinand Bol, e vari episodi delle Storie di Enea di Pietro da Cortona.

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