Acanthurus tennentii

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Acanthurus tennentii


Due varianti di colorazione di A. tennentii.

Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Actinopterygii
Ordine Perciformes
Sottordine Acanthuroidei
Famiglia Acanthuridae
Genere Acanthurus
Specie A. tennentii
Nomenclatura binomiale
Acanthurus tennentii
Günther, 1861

Acanthurus tennentii Günther, 1861 è un pesce osseo marino appartenente alla famiglia Acanthuridae.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

L'areale comprende le regioni tropicali dell'Oceano Indiano tra le coste occidentali africane, lo Sri Lanka e l'Indonesia meridionale (Bali). È assente dal Mar Rosso[2][3][4].

Vive sia nelle lagune degli atolli che lungo le pareti esterne delle barriere coralline. Si può trovare spesso nei passaggi con fondo sabbioso o fangoso tra la laguna e la barriera[2][3]. Il range batimetrico in cui si può incontrare va da 1 a 40 metri[2].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie, come gli altri Acanthurus, ha corpo ovale, compresso lateralmente, e bocca piccola; sul peduncolo caudale è presente una spina mobile molto tagliente. La pinna dorsale è unica e piuttosto lunga, di altezza uniforme. La pinna anale è simile ma più corta. La pinna caudale è lunata, con lobi appuntiti. La colorazione è in genere grigio bluastra o brunastra sempre con riflessi blu ma in alcuni individui può essere quasi completamente nera. Una caratteristica tipica della specie è una macchia nera sopra l'inserzione delle pinne pettorali: questa macchia ha di solito una forma di ferro di cavallo nei giovanili fino a 12 centimetri mentre si suddivide in due linee curve subparallele negli adulti. La pinna caudale è bordata di bianco nella parte posteriore. La spina sul peduncolo caudale è circondata da una macchia nera ovale con un bordo blu[2][3][4]. I giovanili sono giallo vivo con occhi scuri[4].

Raggiunge i 31 cm ma la taglia comune è di circa 25 cm[2].

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Vive solitario o in gruppetti, talvolta forma aggregazioni sparse di maggior consistenza[2].

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre di alghe bentoniche[2].

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

A Bali (unica area di simpatria) si ibrida con Acanthurus olivaceus[3].

Pesca[modifica | modifica wikitesto]

Viene catturato con reti e nasse sia per il consumo che per l'uso in acquariofilia[1]. Il suo consumo ha provocato casi di ciguatera[2].

Acquariofilia[modifica | modifica wikitesto]

È presente sul mercato acquariofilo[2].

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie ha un vasto areale in cui le popolazioni sembrano abbondanti e ben distribuite. Viene sfruttato dalla pesca e dalla cattura di esemplari per il mercato acquariofilo ma non si tratta di un prelievo consistente. Solo in Kenya pare che alcune popolazioni soffrano di una moderata sovrapesca. In futuro la perdita di superficie delle barriere coralline potrebbe avere conseguenze dannose su questa specie, così come su migliaia di altre[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Acanthurus tennentii, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b c d e f g h i (EN) Acanthurus tennentii, su FishBase. URL consultato il 10 marzo 2021.
  3. ^ a b c d R. Myers E. Lieske, Collins Pocket Guide: Coral Reef Fishes - Indo-Pacific and Caribbean, Harper Collins Publishers, 1996, ISBN 0002199742.
  4. ^ a b c H. Debelius R. H. Kuiter, Surgeonfishes, rabbitfishes and their relatives. A comprehensive guide to Acanthuroidei, TMC Publishing, 2001, ISBN 0953909719.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • R. Myers E. Lieske, Collins Pocket Guide: Coral Reef Fishes - Indo-Pacific and Caribbean, Harper Collins Publishers, 1996, ISBN 0002199742.
  • H. Debelius R. H. Kuiter, Surgeonfishes, rabbitfishesand their relatives. A comprehensive guide to Acanthuroidei, TMC Publishing, 2001, ISBN 0953909719.

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