Abies koreana

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Abete coreano
Abies koreana
Stato di conservazione
In pericolo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Pinophyta
Classe Pinopsida
Ordine Pinales
Famiglia Pinaceae
Genere Abies
Specie A. koreana
Nomenclatura binomiale
Abies koreana
E.H.Wilson
Nomi comuni

(EN) Korean fir
(DE) Korea- Tanne
(FR) sapin de Corée
(ES) Abeto de Corea
(HU) Koreai jegenyefenyo

L'abete coreano (Abies koreana E.H.Wilson) è un albero della famiglia delle Pinaceae endemico della Corea del Sud.[2]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome generico Abies, utilizzato già dai latini, potrebbe, secondo un'interpretazione etimologica, derivare dalla parola greca ἄβιος = longevo[3]. Il nome specifico koreana è riferito all'areale di crescita della specie[4].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Portamento[modifica | modifica wikitesto]

L'abete coreano raggiunge i 9–18 m di altezza, con tronco fino a 2 m di circonferenza, a portamento arbustivo o piramidale. I rami secondari sono di color grigio o rosso-giallastro, tendenti a divenire purpurei, lievemente pubescenti[5].

Foglie[modifica | modifica wikitesto]

Sono lunghe 1-2,5 cm, aghiformi, di colore verde lucido sulla faccia superiore, bianco-bluastre in quella inferiore, di forma lineare, con stomi disposti su 10 linee. Le gemme sono ovoidali, resinose, rosse-marroni[5].

Fiori[modifica | modifica wikitesto]

Gli strobili maschili sono ovoidali, giallo-rossastri o verdi con riflessi violacei, lunghi 10 mm e larghi 7 mm[5].

Frutti[modifica | modifica wikitesto]

Sono coni femminili tondeggianti, con parte superiore smussata, di colore grigio-blu e poi viola scuro a maturazione con macchie resinose, lunghi 5–7 cm e larghi 2,5–4 cm. I semi, di forma ovoidale, sono violacei, lunghi 7 mm[5].

Corteccia[modifica | modifica wikitesto]

Purpurea e liscia da giovane, resinosa, con il passare degli anni diventa grigio pallido e solcata in placche[5].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Si ritrova, a quote comprese tra i 1000 e i 1900 m, in sole 4 località, di cui una nell'isola di Jeju. Il clima di riferimento è temperato freddo, stagione estiva caratterizzata dalla presenza del monsone, con precipitazioni annue di 1600 mm. Può crescere in foreste pure oppure in associazione con Betula ermanii, Taxus cuspidata, Prunus maximowiczii, Picea jezoensis, Pinus koraiensis, Quercus mongolica, Cornus controversa, Fraxinus sieboldana, Magnolia sieboldii, Sorbus commixta e vari generi di arbusti (Juniperus, Deutzia, Ribes e Rhododrendon)[1].

Usi[modifica | modifica wikitesto]

Il suo legno non viene utilizzato sia per la rarità della specie sia per la crescita molto lenta. Questo abete tuttavia è probabilmente il più utilizzato in giardinaggio, a causa delle sue peculiarità che lo rendono gradito come pianta ornamentale: l'altezza contenuta, la forma e i colori dei coni, sono caratteristiche apprezzate, insieme ad una ampia varietà di cultivar disponibili sul mercato[4].

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Le quattro subpopolazioni di abete coreano sono in continuo declino con un tasso di mortalità elevato; gli studi scientifici ne hanno individuato la causa in un complesso di fattori ambientali riconducibile ai mutamenti climatici indotti dal global warming. In particolare la subpopolazione dell'isola di Jeju presenta criticità nella rigenerazione naturale della specie a causa della presenza di Racodium therryanum, un fungo patogeno. Viene classificata pertanto come specie in pericolo di estinzione nella Lista rossa IUCN[1].

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Kim, Y.-S., Chang, C.-S. & Gardner, M. 2011., Abies koreana, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) Abies koreana E.H.Wilson, in Plants of the World Online, Board of Trustees of the Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 30/4/2020.
  3. ^ Pier Luigi Nimis, Nevio Agostini, Marco Verdecchia e Elias Ceccarelli, Guida agli alberi del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi (PDF), su Dryades project Dipartimento di Scienze della Vita Università di Trieste, Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. URL consultato il 26 marzo 2019.
  4. ^ a b (EN) Aljos Farjon, A Handbook of the World's Conifers (2 vols.), Brill, 2010, pp. 95-96. URL consultato il 26 marzo 2019.
  5. ^ a b c d e (EN) Abies koreana, su The Gymnosperm Database. URL consultato il 26 marzo 2019.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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