Abies chensiensis

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Abies chensiensis
Abies chensiensis
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Pinophyta
Classe Pinopsida
Ordine Pinales
Famiglia Pinaceae
Genere Abies
Specie A. chensiensis
Nomenclatura binomiale
Abies chensiensis
Tiegh.
Sinonimi

Abies chensiensis subsp. chensiensis

Nomi comuni

(EN) Shensi fir
(DE) Chensi-Tanne

Abies chensiensis (Tiegh.) è un albero della famiglia delle Pinaceae endemico della Cina sud-orientale e dell'India nord-orientale.[1]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome generico Abies, utilizzato già dai latini, potrebbe, secondo un'interpretazione etimologica, derivare dalla parola greca ἄβιος = longevo.[2] Il nome specifico chensiensis fa riferimento allo Shaanxi, provincia della Cina dove la specie venne descritta per la prima volta.[3]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Portamento[modifica | modifica wikitesto]

Albero alto fino a 50 m, con tronco che può raggiungere i 2,5 m di diametro. I rami principali sono massicci, corti; i rami secondari sono di colore dal grigio giallastro al giallo marrone, glabri.[4]

Foglie[modifica | modifica wikitesto]

Le foglie sono aghiformi, di colore verde scuro, lunghe fino a 5 cm, disposte a pettine in due file laterali.Le gemme, sono di forma conica o ovoidale, resinose, lunghe 1 cm; Le perule che le rivestono sono triangolari o ovate, di colore rosso-marrone.[4]

Fiori[modifica | modifica wikitesto]

Dettaglio di strobili maschili.

Gli strobili maschili sono lunghi 1 cm.[4]

Frutti[modifica | modifica wikitesto]

Gli strobili femminili, di color verde inizialmente, marroni a maturazione, sono cilindrici, lunghi fino a 10 cm e larghi fino a 4 cm, con corto peduncolo; le scaglie sono di forma ovata-cuneata, lunghe 2,5 cm, larghe 3,5 cm, e ricoperte di peluria. I semi, di colore marrone, sono lunghi circa 10 mm, a forma di uovo rovesciato, con ali marrone chiaro di 2 cm, cuneate.[4]

Corteccia[modifica | modifica wikitesto]

La corteccia, grigio-scura e liscia da giovane, diviene con l'età longitudinalmente fessurata.[4]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Specie endemica di Cina (Gansu, Henan, Hubei, Shaanxi, Sichuan, Yunnan, Xizang) e India (Arunachal Pradesh), predilige le alte quote montane comprese tra i 2.000 e i 3.500 m, con piovosità annua compresa tra 1.000 e 2.000 mm. Esistono boschi puri, ma si ritrova spesso in associazione con Abies fargesii, Tsuga chinensis, Larix potaninii e specie dei generi Picea e Betula.[1]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Sono accettate le seguenti varietà:[5]

Usi[modifica | modifica wikitesto]

Utilizzato e sfruttato a lungo nel nord della Cina, per il suo legno facilmente lavorabile, impiegato in edilizia, nelle impiallacciature e nelle pannellature.[3]

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Con un areale molto vasto, seppur frammentato, e una presenza molto comune, A. chensiensis è classificato tra le specie a rischio minimo (least concern in inglese) nella Lista rossa IUCN. Recentemente, per limitare il suo sfruttamento eccessivo, le autorità cinesi hanno posto severe restrizioni al disboscamento delle foreste.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (EN) Farjon, A., Li, J.-y., Li, N., Li, Y., Carter, G., Katsuki, T., Liao, W., Luscombe, D, Qin, H.-n., Rao, L.-b., Rushforth, K., Yang, Y., Yu, S., Xiang, Q. & Zhang, D. 2011., Abies chensiensis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ Pier Luigi Nimis, Nevio Agostini, Marco Verdecchia e Elias Ceccarelli, Guida agli alberi del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi (PDF), su Dryades project Dipartimento di Scienze della Vita Università di Trieste, Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. URL consultato il 21 marzo 2019.
  3. ^ a b (EN) Aljos Farjon, A Handbook of the World's Conifers (2 vols.), Brill, 2010, pp. 69-70. URL consultato il 29 novembre 2016.
  4. ^ a b c d e (EN) Abies chensiensis, su The Gymnosperm Database. URL consultato il 29 novembre 2016.
  5. ^ Abies chensiensis Tiegh., in Plants of The World. URL consultato il 26 aprile 2020.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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