Abbazia di Haumont

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Abbazia di Haumont
L'antico edificio dell'abbazia
StatoBandiera della Francia Francia
RegioneNord-Passo di Calais
LocalitàHautmont
Indirizzo1, 3, 5, 5 bis, 5 ter, 7, 9, 11, 15 et 17, place du Général-de-Gaulle e 2-20, rue Marcel-Aymé
Coordinate50°15′03.38″N 3°55′13.33″E / 50.25094°N 3.92037°E50.25094; 3.92037
Religionecattolica
Inizio costruzione643
Mappa di localizzazione: Francia
Abbazia di Haumont
Posizione dell'abbazia di Haumont in Francia

L'abbazia di Haumont (o Altus Mons o anche Altimontensis Abbatia)[1] era un'abbazia benedettina fondata nel 643 da san Vincenzo Maldelgario, marito di santa Valdetrude. Attorno all'abbazia sorse l'attuale comune di Hautmont, sulle rive della Sambre.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

  • 643: Madelgario, conte e governatore della Contea di Hainaut e membro autorevole della corte del re Dagoberto I. Dagoberto gli offre poi le reliquie di san Marcello papa, morto martire nel 309. Madelgairo sposa Valdetrude, dalla quale ha quattro figli. Terminata l'educazione di questi (tutti e quattro saliranno poi all'onore degli altari), Madelgario e Valdetrude decidono di separarsi per dedicarsi ciascuno alla vita monastica.
  • 695 Ansberto di Rouen, arcivescovo di Rouen, cacciato da Pipino di Herstal, trova asilo nell'abbazia ove morirà.[2]
  • 829: creazione d'una scuola presso l'abbazia.
  • 855: poco prima di morire Lotario I abdica per ritirarsi nell'abbazia di Prüm. Con il Trattato di Prüm egli ripartisce il proprio regno fra i suoi tre figli, Luigi, Carlo e Lotario. Nell'870 l'abbazia d'Haumont cade nel regno di Carlo di Provenza.
  • 880: sacco dell'abbazia da parte dei danesi
  • 1565-1625: età d'oro del Grand Hautmont sotto l'abbaziato di Gaspard Hanot. L'abbazia viene rinnovata e nuovi edifici eretti. Viene anche installato un birrificio
  • 1589: Gaspard Hanot fa riportare a Hautmont le reliquie di san Marcello, precedentemente nascoste nell'abbazia di Mons per preservarle dai saccheggi
  • 1789: all'inizio della Rivoluzione il villaggio di Hautmont conta 552 abitanti. L'abbazia è una delle più prospere di tutto l'Hainaut. Contrariamente a numerose altre abbazie, Haumont non fu distrutta totalmente dalla Rivoluzione, grazie al coraggio di Dom Ghuislain Dusart, che il 28 luglio 1789 riuscì a calmare i paesani venuti a saccheggiare e distruggere l'abbazia. Dom Ghuislain, aprendo loro le porte, chiese loro di rispettare il luogo e concesse loro le derrate che essi chiedevano.

Beni dell'abbazia[modifica | modifica wikitesto]

Regni dei Franchi nell'843. Quello mediano è in verde al centro.

Elenco degli abati d'Haumont, dal 646 al 1790[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Cameracum christianum ou histoire ecclésiastique du Diocèse de Cambrai - page 164 - éditeur L. Lefort - archive de l'Université de Gand - numérisé par Google Books
  2. ^ (FR) M. l'Abbé Migne - Encyclopédie théologique - tome seizième page 564 - 1856 - numérisé par Google Books en accès libre et complet
  3. ^ (FR) Th Lejeune, Coup d'oeil géographique, statistique et historique sur le canton de Roeulx, Imprimerie de Laurent-Dufourny, 1855, Bibliothèque de l'université de Gand - numérisé par Google Books
  4. ^ (FR) Z. Piérart, Recherches Historiques sur Maubeuge et sin canton, et les communes limitrophes - 1851, Librairie Ed. Lévecque, marché aux herbes à Maubeuge - archive de l'Université de Gand - numérisé par Google Books
  5. ^ Deceduto nel 1048, fu anche abate di Stavelot e Malmedy e di ben altre 16 abbazie, riformatore del monachesimo per disposizione dell'imperatore e santo Enrico II; la sua Memoria liturgica cade il 25 gennaio - Santi e beati-San Poppone
  6. ^ Già abate dell'abbazia, divenne confessore e consigliere del giovane Carlo V, poi arcivescovo di Oristano e primate di Sardegna. Nel 1520 si dimise dalle sue cariche e tornò a morire nell'abbazia d'Hautmont - (FR) Mémoires de la Société des Sciences de l'agriculture et des arts de Lille -1839- 2éme partie page 209 - imprimerie de L. Danel, grand Place -1840 - Archive de Harvard University - numérisé en accès libre par Google Books

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