(311999) 2007 NS2

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(311999) 2007 NS2
Posizione dell'asteroide relativa al Sole e Marte nel periodo 1600-2500
Stella madreSole
Scoperta14 luglio 2007
ScopritoreOsservatorio astronomico di Maiorca
Classificazionetroiano di Marte, asteroide areosecante
Designazioni
alternative
2007 NS2
Parametri orbitali
(all'epoca JD 2458000,5
4 settembre 2017)
Semiasse maggiore227 952 267 km
1,5237451 UA
Perielio215 639 409 km
1,4414399 UA
Afelio240 265 125 km
1,6060503 UA
Periodo orbitale687,02 giorni
(1,88 anni)
Inclinazione
sull'eclittica
18,61969°
Eccentricità0,0540151
Longitudine del
nodo ascendente
282,48194°
Argom. del perielio176,82613°
Anomalia media344,01445°
Par. Tisserand (TJ)4,439 (calcolato)
Ultimo perielio15 novembre 2015
Prossimo perielio2 ottobre 2017
Dati osservativi
Magnitudine ass.18,1

(311999) 2007 NS2 è uno dei quattro asteroidi troiani di Marte conosciuti. Orbita attorno al punto di Lagrange L5 di Marte, come gli asteroidi troiani 5261 Eureka e (101429) 1998 VF31.

Come tutti i troiani di Marte, 2007 NS2 è un asteroide areosecante, ovvero un asteroide che interseca l'orbita di Marte attorno al Sole.

L'oggetto, scoperto il 14 luglio 2007 dall'Osservatorio astronomico di La Sagra[1], una struttura succursale dell'Osservatorio astronomico di Maiorca, presenta un'orbita caratterizzata da un semiasse maggiore pari a 1,5237451 UA e da un'eccentricità di 0,0540151, inclinata di 18,61969° rispetto all'eclittica.

Come tutti gli asteroidi troiani, 2007 NS2 libra attorno ad un punto di Lagrange, in questo caso il punto L5 del sistema Sole-Marte, posizionato, nell'orbita del pianeta, dietro il pianeta stesso, approssimativamente nell'intersezione dell'orbita con la retta che ha come origine il centro di massa del sistema ed inclinata di 60° rispetto alla retta congiungente Marte col Sole.

Oltre ai quattro asteroidi troiani di Marte, sono noti asteroidi troiani di Giove, di Nettuno, della Terra e di Venere.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) David Shiga, Tiny asteroid 'groupie' found trailing after Mars, su New Scientist, 23 luglio 2007. URL consultato il 24 dicembre 2022.

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